segunda-feira, 17 de outubro de 2016

Serie A Palermo-Torino 1-4: Ljajic show, Mihajlovic sorride

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Vantaggio dei rosanero con Chochev. Poi la doppietta del serbo e i gol di Benassi e Baselli che chiudono la partita


TORINO - La meraviglia è servita. Il Toro disputa un'altra partita stupefacente per intensità, qualità e personalità, va subito sotto ma ribalta ben presto il Palermo, firma la terza vittoria di fila (4 a 1) e si erge in tutto il suo splendore in una posizione fin immaginifica in classifica: a 14 punti come il Napoli e la Lazio (prossima avversaria), dietro alla Roma e al Milan (16), e alla Juventus (21). Doppietta di Ljajic (di nuovo titolare: non accadeva da fine agosto, quando si infortunò contro il Bologna), reti di Benassi e Baselli. Per il Palermo, finora sempre sconfitto in casa, un solo vero sussulto: l'1 a 0 di Chochev, tanto rapido quanto illusorio. Sull'onda dell'entusiasmo per le belle vittorie contro Roma e Fiorentina, prima della sosta, il Toro brilla ancora una volta, mostrando un carattere da grande squadra e una fluidità nella manovra che mescola l'efficacia con lo spettacolo. E' una serata magnifica per i granata: sempre più capaci di giocare a memoria e di infilzare gli avversari con grande prepotenza fisica, tattica e tecnica. Questo Toro unisce i sogni alla realtà. Ci si stropiccia gli occhi, quasi non ci si crede. E' questo il vero capolavoro di Mihajlovic, in un crescendo di prestazioni e di successi. E' la squadra granata la vera rivelazione del campionato, dopo 8 giornate. Sembra pazzesco, ma il Toro adesso è a due punti di distanza dal terzo posto, che significa preliminari di Champions. E tutto è strameritato. La cronaca, ora.
PRONTI, VIA, GOL – Fabbri fischia il calcio d'inizio. Nella serata della millesima partita in serie A per il Palermo, schierato col 3-4-2-1 e con Miccoli in tribuna, Mihajlovic ritrova il trio Doc, in avanti: Iago, Belotti e Ljajic tornano titolari tutti assieme dal primo minuto, dopo 50 giorni. Tra le novità, rispetto alle previsioni della vigilia: Baselli titolare al posto di Acquah, in mediana. La partita è subito avvincente, con i granata immediatamente protesi in avanti e i siciliani subito a segno. Le due svolte, nel bene come nel male, a seconda delle bandiere, tra il 4' e il 5': dapprima Benassi spreca una grande occasione, innescato da Belotti, tirando addosso a Posavec, tutto solo davanti al portiere rosanero. Sul cambio di fronte il Palermo passa: cross dalla destra di Diamanti e testata angolata e vincente di Chochev, in anticipo proprio sul centrocampista granata. Per i siciliani è la prima rete segnata allo stadio Barbera, in questo campionato.
CHE SVENTOLA! – Il Toro accusa il colpo, ma poi inizia anche a scuotersi alla ricerca del pari. Problemi per De Zerbi, intanto. L'allenatore del Palermo perde il jolly offensivo Bentivegna: guaio muscolare, dentro Hiljemark al 15'. La gara è combattuta, all'insegna di un sostanziale equilibrio in questa fase, con manovre ficcanti su entrambi i fronti e un gran lavoro per le due difese. Intanto si spengono alcuni riflettori, per un problema tecnico: il match va avanti con alcune zone del prato decisamente meno illuminate, ma per l'arbitro la visibilità generale è sufficiente. A metà tempo arriva il pari meritato del Toro, al fondo di una pressione ormai quasi costante. Merito di Ljajic, liberato sul limite dell'area in capo a una azione avvolgente. Stop e botta straordinaria all'incrocio, 1 a 1 al 25' e prima rete del serbo in campionato. Un gesto tecnico da applausi. Per la cronaca, 2 minuti prima Fabbri aveva giustamente annullato una rete a Iago, partito in fuorigioco su un cross basso di Zappacosta.
PRESSING ALTO – Il Toro è rinfrancato, mentre il Palermo si appoggia soprattutto alle invenzioni di Diamanti, per cercare di seminare il panico sulla trequarti. Nestorovski è però chiuso nella morsa di Castan e Rossettini, e solo a tratti Rispoli riesce a insidiare in spinta Barreca sulla fascia (discorso simile per Aleesami, sull'altra corsia). Tutti i riflettori tornano intanto a funzionare bene. E' un momento della partita che dice bene ai granata, ora più sereni e determinati a inseguire l'uno-due con un pressing alto e le ripetute discese proprio di Barreca e Zappacosta, mentre Iago non dà riferimenti tra centrocampo e attacco, Baselli incide e Valdifiori detta bene i tempi. Gonzalez e compagni ballano, ma per un po' reggono, davanti a Posavec, contro una formazione - quella di Mihajlovic – che cresce ulteriormente col passare del tempo, per efficacia e geometrie.
RITMO ALTO – Le due squadre si affrontano a viso aperto anche sul finire del primo tempo, quindi al 40' arriva il secondo gioiello di Ljajic, ancora una volta abile a sfruttare la morbida fase difensiva dei rosanero. Il serbo raccoglie palla in area da posizione defilata, si aggiusta il pallone in dribbling e di destro disegna un tiro a effetto destinato verso l'incrocio più lontano, su cui Posavec nulla può: 2 a 1 per il Toro. E la superiorità dei granata per cifra tecnica, qualità nella manovra, personalità e aggressività, si sublima al 46', con un'altra azione travolgente che porta Benassi (dopo un duetto Belotti-Baselli) solo davanti al portiere: tiro secco e 3 a 1. Il Toro meraviglia è davvero servito. Ma non è nemmeno finita qui!
LUKIC, ESORDIO – De Zerbi cambia ancora, per tentare di sparigliare la situazione che ormai pare nettamente incanalata a favore del Toro, contro un Palermo finora sempre sconfitto in casa in campionato. Esce Hiljemark ed entra Quaison. Ma è ancora il Toro a sfiorare la rete: in contropiede, con un tiro a effetto di Iago dal limite, deviato in angolo da Posavec. E poi a trovarla: con Baselli, abile a deviare in porta un cross di Iago, ancora una volta ispirato (4 a 1 al 5' del secondo tempo). Ormai è un esempio di scuola calcistica, spettacolare, la partita dei granata. I rosanero sono al tappeto, incapaci di reagire, devastati sul prato e nell'anima. E Mihajlovic può permettersi pure di sostituire Ljajic con Boyé. A sua volta, oltretutto, subito pericoloso. Il Toro pian piano si calma, i rosanero provano a ridurre le distanze, intanto i due allenatori proseguono nei cambi (esce Baselli ed entra Obi; esce Vitiello ed entra Cionek). Il risultato ormai è deciso, il Toro arretra il baricentro, bada soprattutto a coprire gli spazi, pur non disdegnando il contropiede. Hart fa buona guardia, poi al 29' lo salva una traversa, su colpo di testa ancora di Chochev. Il Palermo cerca ancora una reazione d'orgoglio, ma i granata chiudono i varchi. Miha fa esordire il baby regista Lukic, al posto di Valdifiori. La passerella è completata. Il Toro è grande. La passione tifosa è immensa. Ed è tutto vero, anche se non sai dove finiscono i sogni, e dove comincia la realtà. Lo splendore del Toro abbaglia, anche se nel finale di partita i riflettori dello stadio Barbera si sono di nuovo spenti per un po'...

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