Due gol in quattro minuti nel secondo tempo, i nuovi acquisti dell'attacco bianconero permettono a Massimiliano Allegri di alzare il primo trofeo stagionale: il croato a segno di testa, l'ex Palermo chiude i conti con un bel sinistro. Molto indietro i biancocelesti
SHANGHAI - Il tocco dei nuovi arrivati per mettere la ciliegina sui trofei dello scorso anno. I due colpi del mercato bianconero risolvono una brutta Supercoppa Italiana, disputata su un terreno di gioco indegno di una gara che metteva in palio un trofeo. Vince, meritatamente, la Juventus, capace di alzare i ritmi quanto basta nella ripresa per avere la meglio su una Lazio spenta, poco brillante dal punto di vista fisico e anche tatticamente più confusa del solito. Massimiliano Allegri può sorridere grazie ai gol di Mario Mandzukic e Paulo Dybala, che mettono in mostra le rispettive specialità della casa: imperioso il colpo di testa del croato per il momentaneo 1-0, imparabile la saetta mancina dell’ex Palermo, entrato in campo soltanto nella ripresa.
GLI AFFANNI DELLA LAZIO – Praticamente solo brutte notizie per i biancocelesti, molto indietro dal punto di vista fisico pur avendo tra dieci giorni un delicatissimo preliminare di Champions League contro il Bayer Leverkusen. Con il centrocampo da inventare per le assenze di Parolo e Lulic, Pioli ha stupito tutti cambiando modulo rispetto alle previsioni: spazio a un 4-2-3-1 con Onazi al fianco di Biglia e Cataldi schierato come trequartista centrale. Una mossa, quella del tecnico laziale, probabilmente orientata più a infastidire la regia di Marchisio che a dare un sostegno concreto a Klose prima e a Djordjevic poi.
LE SOLUZIONI DI ALLEGRI – Reduce da un precampionato complicato per via degli infortuni, Allegri ha risposto alle assenze di Morata, Khedira e Chiellini rispolverando il 3-5-2, soluzione magari non spettacolare ma che garantisce sempre solidità alla Vecchia Signora, con Barzagli recuperato in difesa e la sorpresa Coman a ridosso di Mandzukic. Sturaro è preferito a Pereyra e a gioco lungo si è rivelata la scelta vincente, visto che l’ex genoano, al 24′ della ripresa, ha trovato il varco giusto sulla destra, pennellando un cross che ha concluso la propria corsa sulla testa di Mario Mandzukic.
BRUTTO PRIMO TEMPO – Il terreno di gioco devastato e il forte vento hanno condizionato un primo tempo nel quale la Lazio ha provato a pungere sulle corsie con i soliti Candreva e Felipe Anderson, i cui palloni velenosi messi a centro area non hanno mai trovato il supporto giusto degli inserimenti dalle retrovie. Juve che lascia il possesso palla sterile ai biancocelesti e spaventa Marchetti soltanto con un sinistro da fuori area di Lichtsteiner, terminato alto sopra la traversa. Se il lavoro di Cataldi in funzione anti-Marchisio si rivela efficace, non si può dire lo stesso per quanto riguarda l’appoggio alla fase offensiva: il giovane biancoceleste è costretto a giocare spalle alla porta e prevalentemente di sponda, la difesa a tre bianconera non rischia nulla.
MEGLIO LA RIPRESA – I primi tre minuti del secondo tempo offrono più spunti dei 45 iniziali. Il duo Caceres-Evra si salva grazie a un rimpallo sull’inserimento senza palla di Candreva, poi è la Juventus ad andare due volte vicinissima al gol. Gioco di prestigio di Pogba per mandare in porta Mandzukic, il croato è a tu per tu con Marchetti ma centra l’estremo laziale in uscita. Il francese abbandona il ruolo di assist-man e si mette in proprio con uno splendido destro da fuori area, sfera a lato di un soffio. La sfida torna in letargo e Allegri inserisce Dybala per Coman, mentre Pioli richiama un positivo Klose per affidarsi a Djordjevic.
LE RETI DECISIVE – Serve la famosa giocata per risolvere lo stallo. La Juventus la trova sull’asse Sturaro-Mandzukic, il croato sovrasta Basta sullo stacco e Marchetti non può nulla. La Lazio si accende soltanto quando Felipe Anderson trova spazio davanti a sé, è del brasiliano la prima conclusione nello specchio della serata biancoceleste: mancino centrale, Buffon non trema. Stesso spartito del vantaggio per il raddoppio bianconero, anche se a fuggire sulla destra stavolta è Mandzukic. Cross sul palo lontano, Onazi riesce a chiudere ma di testa serve Pogba, il francese pesca Dybala ai 10 metri e la sassata dell’argentino chiude il discorso. La Vecchia Signora alza la Supercoppa con uno show durato 4 minuti – dal 24′ al 28′ -, la Lazio prova a metterla in difficoltà nel finale ma Bonucci è strepitoso nel murare Candreva. Vince la Juventus, sospinta dai nuovi, mentre Pioli può contare su Kishna e Morrison soltanto per lo spezzone conclusivo: troppo poco per lasciare il segno.
JUVENTUS-LAZIO 2-0 (0-0)
Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Sturaro (45′ st Pereyra), Marchisio, Pogba, Evra; Coman (15′ st Dybala), Mandzukic (35′ st Llorente). (Rubinho, Neto, Parodi, Rugani, Isla, Vitale, Padoin, Tello,
Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Basta, de Vrij, Gentiletti, Radu; Onazi, Biglia; Candreva, Cataldi (30′ st Kishna), Felipe Anderson (42′ st Morrison); Klose (16′ st Djordjevic). (Berisha, Guerrieri, Hoedt, Mauricio, Konko, Patric, Milinkovic-Savic, Oikonomidis, Keita). All.: Pioli
Arbitro: Banti
Reti: 24′ st Mandzukic, 28′ st Dybala
Recupero: 0 e 4′
La Sampdoria riabbraccia Cassano, Ferrero: "Sarà la nostra bandiera"
Il fantasista barese, fortemente voluto dal presidente doriano, torna in blucerchiato dopo cinque anni. Pronto un contratto biennale da 700 mila euro a stagione più bonus e la clausola 'anti-cassanate'
GENOVA – I tifosi lo hanno amato sin dal primo giorno, lui li ha ripagati con giocate di classe e gol d’autore. Poi l’addio verso lidi più dorati, quindi lo scudetto col Milan e l’annata tra alti e bassi nella sua “amata” Inter, infine il Parma almeno fino al crack. Quello tra Antonio Cassano e la Sampdoria è un rapporto di amore e odio. L’addio ai blucerchiati arrivò dopo l’ennesima “cassanata”, dopo il rovente litigio con l’allora presidente Riccardo Garrone. Tra i due volarono paroloni che spinsero l’ex numero uno doriano a dichiarare il fantasista uomo non più gradito dalle parti di Bogliasco. Ora, a distanza di cinque anni, il clamoroso ritorno che poi di clamoroso ha ben poco visti i continui messaggi d’amore tra Fantantonio e Ferrero. Il barese, infatti, ha svolto le visite mediche che gli consentiranno di sottoscrivere un contratto biennale con tanto di clausola anti-cassanate.
IL CAPRICCIO DI FERRERO - Cassano alla Sampdoria è un capriccio del presidente Ferrero. Mihajlovic non l’ha voluto nei suoi anni blucerchiati, Walter Zenga ha più volte espresso il proprio no al ritorno dell’ex Parma, ma dopo la clamorosa sconfitta interna nel turno preliminare di Europa League contro il modesto Vojdovina ha perso ogni diritto di veto sulla questione, così il barese farà parte a tutti gli effetti della rosa blucerchiata per la stagione che sta per iniziare. Ora Cassano dovrà dimostrare di essere utile alla causa e ritrovare la forma il prima possibile dopo sei mesi di inattività: la sua ultima partita, infatti, è stata il 25 gennaio (Parma-Cesena 1-2), poi l’addio al Parma per il mancato pagamento degli stipendi e l’assenza di una squadra fino ad oggi. Per Cassano è pronto un contratto da 700 mila euro a stagione più bonus. Soddisfatto dell’operazione Massimo Ferrero. “Non lo prendo per due anni, ma per farne la nostra bandiera: dimostrerà di essere un grande uomo”.
IL CAPRICCIO DI FERRERO - Cassano alla Sampdoria è un capriccio del presidente Ferrero. Mihajlovic non l’ha voluto nei suoi anni blucerchiati, Walter Zenga ha più volte espresso il proprio no al ritorno dell’ex Parma, ma dopo la clamorosa sconfitta interna nel turno preliminare di Europa League contro il modesto Vojdovina ha perso ogni diritto di veto sulla questione, così il barese farà parte a tutti gli effetti della rosa blucerchiata per la stagione che sta per iniziare. Ora Cassano dovrà dimostrare di essere utile alla causa e ritrovare la forma il prima possibile dopo sei mesi di inattività: la sua ultima partita, infatti, è stata il 25 gennaio (Parma-Cesena 1-2), poi l’addio al Parma per il mancato pagamento degli stipendi e l’assenza di una squadra fino ad oggi. Per Cassano è pronto un contratto da 700 mila euro a stagione più bonus. Soddisfatto dell’operazione Massimo Ferrero. “Non lo prendo per due anni, ma per farne la nostra bandiera: dimostrerà di essere un grande uomo”.
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