quinta-feira, 10 de setembro de 2015

CALCIO ITALY- NEWS

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Inter, problema in difesa per Mancini: Miranda si fa male, derby a rischio

Il difensore deve uscire nell'amichevole del Brasile contro gli Stati Uniti per una botta al ginocchio. Sulle sue condizioni filtra ottimismo, ma la sua presenza contro il Milan non è certa: se non ce la fa, pronto Ranocchia

MILANO - L’incognita dell’Inter per il derby di domenica si chiama Miranda. Il brasiliano, infortunatosi nell’amichevole vinta dal Brasile contro gli USA per 4-1 giocata a Foxborough, è in forte dubbio per la sfida contro il Milan. Il difensore al termine del match con la sua nazionale ha spiegato: “Ho subito un colpo al ginocchio e sono dovuto uscire. Mi hanno detto che si tratta di un problema al collaterale mediale. Adesso effettuerò gli esami all'Inter per capire esattamente l'entità dell'infortunio”. Poi il nerazzurro ha aggiunto: “Non credo si tratti di nulla di grave, ma ancora non so con precisione”. Sulle condizioni del sudamericano filtra ottimismo, ma solo dopo gli esami che saranno effettuati tra stasera e domani Mancini potrà avere qualche certezza in più o…in meno.

MILAN FAVORITO - A parlare di Inter e Milan è anche Dejan Stankovic, club manager dei nerazzurri. “Sarà un derby elettrico, è molto bello che sia così. Il nostro mercato è stato ottimo e abbiamo chiuso alla grande, ora i tifosi si aspettano molto da noi e vogliono vedere i risultati già da domenica sera”, dice a Premium l’ex giocatore, che non fa sconti all’amico Sinisa Mihajlovic: “Mi fa effetto vederlo sulla panchina del Milan, ma alla fine dei 90' torneremo a essere grandi amici, come sempre”. E sul pronostico Stankovic usa la carta della scaramanzia: “Il Milan ha vinto il derby in Cina e quello del Trofeo TIM. Giusto che il pronostico sia dalla sua parte”.

PROBABILE INTER – Nerazzurri verso il 4-3-3:  1 Handanovic; 21 Santon; 25 Miranda (23 Ranocchia), 24 Murillo, 5 Juan Jesus; 17 Medel, 83 F. Melo, 7 Kondogbia; 10 Jovetic, 9 Icardi, 44 Perisic.

Juventus, Morata si ferma ma non preoccupa. Hernanes: ''Non vedo l'ora di giocare''

L'attaccante spagnolo alle prese con la febbre, le sue condizioni non preoccupano però lo staff medico. L'ex Real Madrid in ballottaggio con Mandzukic per una maglia da titolare. Il Profeta conta le ore che lo separano dal debutto in bianconero e intanto svela: ''Dovrei fare il trequartista nel 4-3-1-2''

TORINO - Anderson Hernanes de Carvalho Viana Lima, più comunemente Hernanes e basta, assicura di aver già capito "la mentalità della Juventus, quella del lavoro". Chiede un po' di tempo "per giocare a memoria" con i suoi nuovi compagni di squadra. Appoggia la linea aziendale, azzerando ogni alibi di pronto uso: "Non ci sono più scuse, dobbiamo cominciare a raccogliere punti". E intanto rassicura l'ambiente bianconero: "La Juve è ancora la squadra da battere, anche se non ha cominciato bene - dice l'ex di Inter e Lazio ai microfoni di Sky Sport -. Ma vogliamo vincere anche in Champions League, dove siamo sicuramente tra i favoriti".

Il "Profeta" è un calciatore atipico, disponibile, vecchio stile. Già, perché ha lo strano vizio di rispondere alle domande, senza rifugiarsi in comode frasi fatte. Alla presentazione in bianconero ammise candidamente che quelle parole vagamente antijuventine pronunciate al suo primo giorno all'Inter ("una società che ammiro perché non è mai stata coinvolta dagli scandali e non è mai andata in Serie B") erano proprio farina del suo sacco ("mi sentivo di dire quelle cose, ma ora sono felice di essere alla Juve"). E allora, incalzato da Sport Mediaset su questioni tattiche solitamente dribblate dai calciatori, Hernanes ammette: "Sì, ho lavorato come trequartista: dovrei giocare nel 4-3-1-2 dietro alle punte". E, possibilmente, assolvere all'ingrato compito di non far rimpiangere i mancati acquisti dei vari Oscar, Isco, Goetze, Draxler e Hamsik.

Risolto il rebus modulo, resta da capire quali saranno le due punte che Allegri schiererà nell'anticipo di sabato allo Stadium contro il Chievo capolista. Sulla presenza in campo di Dybala, non ci piove: l'argentino è il più in forma del parco attaccanti bianconero. Per l'altro posto sono in ballottaggio Morata (favorito) e Mandzukic, entrambi alle prese con qualche problema. Lo spagnolo questa mattina non si è allenato per una leggera sindrome influenzale, ma le sue condizioni non preoccupano lo staff medico, mentre il croato viene da due prestazioni non proprio indimenticabili con la sua Nazionale e sembra destinato a tirare il fiato in vista dell'esordio in Champions League, martedì in casa del Manchester City.
Per il resto, la squadra è praticamente decisa: Buffon tra i pali, Bonucci e Chiellini in difesa, Lichtsteiner e il debuttante Alex Sandro sulle fasce, il recuperato Marchisio prenota uno spezzone di gara in cabina di regia, con Sturaro (in vantaggio su Pereyra) e Pogba interni di centrocampo. "Più si avvicina il fischio d'inizio, più sento la gioia di debuttare - prosegue Hernanes -. La sfida con il Chievo non sarà facile e poi martedì avremo un altro impegno difficile con il City. La Champions è un piacere che non vedo l'ora di provare. Abbiamo lavorato molto bene in questi giorni. Voglio dimostrare al massimo le mie capacità e mettere le mie doti al servizio della squadra". E alla fine il nuovo "Profeta" bianconero si riassume e intanto si espande così: "Vivo per vincere, per raggiungere obiettivi importanti: qui sono nel posto giusto".


La Roma per la 'Liberi Nantes', la squadra di soli migranti

Dopo aver raccolto già 575mila euro per Football Cares, la società giallorossa prosegue nelle iniziative umanitarie. Il dg Baldissoni ne annuncia una per fine settembre a favore della formazione composta solo da migranti. Intanto viene presentato Emerson: "Fatto sempre bene, senza esperienza non sarei qua"

ROMA - La prima mossa di Football Cares - iniziativa lanciata dal Presidente Pallotta per unire il mondo del calcio contro la crisi mondiale dei rifugiati - è arrivata proprio da Boston: la Roma ha infatti effettuato la donazione (da 575.000€ di cui 250.000€ inoltrati personalmente dal Presidente) che darà ufficialmente il via al network. Il direttore generale Mauro Baldissoni - in occasione della conferenza stampa di Emerson Palmieri - ha espresso orgoglio e soddisfazione per le tante adesioni arrivate dal panorama calcistico internazionale.

BALDISSONI, ORGOGLIO FOOTBALL CARES - "La Roma è da tempo attiva su vari tavoli di responsabilità sociale - ha dichiarato il dg giallorosso  dalla sala stampa di Trigoria - A fine settembre parteciperemo ad un'iniziativa in favore di una squadra di terza categoria della città composta interamente da migranti (la 'Liberi Nantes') e ad un altro progetto con la Lega di Serie B per la costruzione di un impianto sportivo a Lampedusa". Mauro Baldissoni si è poi soffermato sulle tante adesioni arrivate dai club di Serie A (Fiorentina, Bologna, Inter, Torino, Empoli e Verona) e sulla reazione del mondo del calcio al lancio del progetto: "L'onda emozionale scatenata dagli ultimi eventi ha portato il Presidente a suggerire di fare qualcosa di più, non solo nell'assunzione di iniziative dirette come le donazioni, ma il tentativo di unificare tutto il panorama calcistico internazionale. Abbiamo investito le risorse negli ultimi due giorni - prosegue il dg - per realizzare le piattaforme che forniranno a tutti la possibilità di partecipare alla raccolta fondi. Abbiamo avuto risposte di grande apprezzamento, molte squadre hanno già aderito pubblicamente".

EMERSON PALMIERI SI PRESENTA - Poi, spazio alla presentazione di Emerson Palmieri, il terzino brasiliano arrivato dal Palermo che ha scelto la maglia numero 33. In conferenza stampa, il 21enne brasiliano ha parlato proprio della sua ex squadra: "Penso di aver fatto sempre bene, i tifosi, i compagni e l'allenatore erano sempre soddisfatti del mio lavoro e credo di ringraziare anche il presidente Zamparini. Senza quell'esperienza non sarei qua". Con l'arrivo di Lucas Digne, sa di dover dimostrare sul campo le proprie qualità per poter avere la chance di una maglia da titolare; di certo, non potrà capitare in Champions League, vista la sua esclusione dalla lista Uefa: "Tutti i giocatori ambiscono a giocare competizioni tanto importanti, ma capisco che sono un nuovo arrivato, giovane e starà a me dimostrare il valore per conquistare obiettivi simili".


Milan, Luiz Adriano con una pazza idea: "Io, Bacca e Balotelli. Che tridente!"

L'attaccante rossonero: "Con Carlos parliamo molto e l'intesa cresce, ma anche Mario ci aiuterà tanto. Ho scelto i rossoneri per la sua storia, e adesso ne voglio scrivere un altro pezzo. Qui gioco più indietro, ma devo adattarmi. Il derby? San Siro sarà spettacolare"



Che cosa può indurre un calciatore brasiliano di 20 anni a lasciare il sole e il mare di Porto Alegre (quando proprio butta male, si scende a 15 gradi) per infilarsi in una ghiacciaia a oltre diecimila chilometri da casa, dove ci si allena anche a meno 10? Voglia di mettersi in gioco, far parlare di sé come un pioniere del pallone verdeoro in un paese semisconosciuto, dare una svolta a una carriera con qualche fuoco artificiale in mezzo a troppe settimane trascorse da comprimario. Luiz Adriano a 20 anni scelse l’Ucraina. Città di Donetsk, estremo Est, praticamente in Russia. Ora lo Shakhtar si è fatto un nome nel panorama calcistico, ma otto anni fa non era molto conosciuto nemmeno in Europa. Figuriamoci in Sud America. Luiz ha preso, è partito e ha vinto la sua scommessa. "È grazie allo Shakhtar se adesso sono al Milan", racconta il 28enne attaccante rossonero. Ne parla con fierezza e tiene molto a far capire che la lunga avventura ucraina l’ha fatto diventare calciatore vero. D’altra parte, se la sua fosse una semplice vocazione esotica, avrebbe detto sì all’Al-Ahli. 
Bacca-Luiz Adriano, il Milan sogna

Be’, diciamo che se fosse finito negli Emirati Arabi, il livello sarebbe stato un tantino più basso. Però avrebbe guadagnato di più. 
"So di aver fatto bene a venire al Milan. Ho scelto in base alla storia di questo club e del campionato italiano. Ho capito che in questo momento per me era la scelta migliore, e me l’hanno confermato sia il mio amico Pato, sia Lucescu".
Immaginiamo saprà che al Milan c’è una forte tradizione brasiliana. Più preoccupato o più stimolato? 
"Il mio obiettivo è essere importante e scrivere la storia di questo club come ho fatto a Donetsk. I brasiliani che mi hanno preceduto sono un grande stimolo. I miei modelli sono Cafu, Ronaldo e Emerson".
L’arrivo di Balotelli le ha messo allegria? 
"Per noi è molto importante, Mario è un grande giocatore venuto a darci una mano importante. La squadra ha bisogno di tutti e lui ci aiuterà molto".
Okay, ma andiamo un attimo oltre le frasi formali. Ad esempio, come lo vede un tridente composto da lei, Mario e Bacca? 
"Sarebbe un ottimo tridente, perché Balotelli ha qualità che ci possono servire tantissimo. Non ci sarebbe alcun problema a giocare tutti e tre insieme".
Sull’accoppiata Bacca-Luiz Adriano si sono spesi fiumi di parole: come la vede il diretto interessato? 
"Con Carlos mi trovo bene. Ogni allenamento che passa l’intesa migliora, e poi parliamo molto. Parliamo davvero tanto e questo giova all’intesa. Col passare del tempo miglioreremo ancora".
Come sta vivendo il clima pre-derby? Per lei non è una cosa nuova. 
"Sono molto curioso ed emozionato per domenica. San Siro sarà uno spettacolo. Io arrivo da derby in cui si fermava un Paese intero, come in occasione delle sfide con la Dinamo Kiev (città diverse, ma in Ucraina il vero derby è quello, n.d.r.). E a Porto Alegre noi dell’Internacional ce la vedevamo col Gremio: anche lì, tutti si fermavano ed esisteva solo la partita".
Mihajlovic apprezzerà senz’altro il suo modo di giocare, dal momento che si sacrifica molto. Sembra qualcosa che le viene molto naturale. 
"È vero, qui al Milan parto qualche metro indietro rispetto alle mie abitudini. Semplicemente, si tratta di situazioni che proviamo in allenamento. Prima interpretavo il ruolo in modo molto diverso, ma adesso è così e mi devo adattare".


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