quarta-feira, 16 de setembro de 2015

Lazio, Pioli: ''Dimentichiamo la Champions, questa può essere la nostra Europa''

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I biancocelesti iniziano dalla trasferta con il Dnipro (si gioca a porte chiuse) l'avventura in Europa League. Il tecnico archivia una volta per tutte la mancata qualificazione alla coppa più importante: ''Possiamo arrivare lontano''

ROMA - Perdere un sogno, accarezzarne un altro. Figlio di un dio minore, certo. Ma pur sempre europeo. La Lazio è volata in Ucraina con un obiettivo: archiviare una volta per tutte la delusione della mancata qualificazione in Champions. "Volevamo coronare un sogno, ma non ci siamo riusciti. Adesso però daremo il massimo per l'Europa League, una competizione per noi molto importante", avverte con tono deciso Stefano Pioli, intervenuto in conferenza stampa dalla Dnipro Arena.

"L'EUROPA LEAGUE È UN NOSTRO OBIETTIVO" - A Dnipropetrovsk, in casa della finalista della passata edizione, i biancocelesti esordiranno giovedì sera nella prima giornata del gruppo G: "Abbiamo un girone tosto, vogliamo dimostrare di essere competitivi su tutti i fronti". Anzi, ecco il rilancio: "L'Europa League è un obiettivo e vogliamo andar avanti il più possibile senza paura". È un Pioli rinfrancato dalla vittoria di domenica scorsa contro l'Udinese, ma allo stesso tempo consapevole del quoziente di difficoltà della sfida che li attende: "Affrontiamo un avversario solido, che abbina intensità e abilità tecnica e che trova nel ritmo e nell'intensità le armi migliori". Il turno a porte chiuse, inflitto dalla Uefa alla formazione di Markevy, priverà però gli ucraini del supporto del proprio pubblico: "Ma non credo che sarà un vantaggio per noi - è il credo del tecnico emiliano - il calcio non è fatto per essere giocato senza tifosi. Nessuno ci è abituato e sarà uno sforzo in più per entrambe". Non sarà uno sforzo invece per Felipe Anderson convincere il mister a concedergli una chance da titolare, dopo l'assist vincente per la prima rete di Matri contro i bianconeri di Colantuono: "Vedo Felipe sereno e motivato, lui e i suoi compagni stanno dando il massimo per mettersi in mostra. Giocheremo ogni tre giorni, ci sarà un'occasione per chiunque dimostrerà di meritarla". Pioli non si sbottona sulle scelte che ha in mente ("Matri? Non do la formazione"), ma non fa pre-tattica per quanto riguarda la porta: "Giocherà Marchetti, è stato fermo tanto e ha bisogno di tornare in forma".

GENTILETTI: "CHAMPIONS CAPITOLO CHIUSO" - In difesa chi è sicuro del posto è Santiago Gentiletti. Rimasto a riposto contro l'Udinese, il centrale argentino è pronto a scendere in campo dal primo minuto: "Mi sento bene fisicamente", assicura l'ex San Lorenzo seduto alla sinistra di Pioli. Del suo allenatore, Gentiletti condivide la mentalità poco incline a crogiolarsi nei rimpianti: "La Champions è un capitolo chiuso, ora dobbiamo pensare a questa coppa e affrontarla proprio come fosse la Champions". Partner di reparto sarà quel Wesley Hoedt che tanti apprezzamenti ha ricevuto per il suo recente esordio in maglia biancoceleste: "È forte fisicamente e ha una buona tecnica. Penso che diventerà un gran giocatore", assicura Gentiletti.

SPAZIO A MILINKOVIC E NON SOLO... - La coppia centrale di difesa non è l'unica zona di campo che presenterà novità rispetto all'ultima di campionato. Turnover è la parola d'ordine in vista dei tanti impegni che attendono la Lazio. Se sulla fascia sinistra Radu viaggia verso la conferma, Pioli è intenzionato a rispolverare sull'out destro Konko. Onazi prenderà il posto di Cataldi accanto all'inossidabile Parolo. Nel 4-2-3-1 ideato dal tecnico di Parma, la trequarti sarà composta da Felipe Anderson, Milinkovic-Savic e Kishna: per il centrocampista serbo sarebbe il debutto stagionale dal primo minuto. In attacco largo a bomber Matri, a caccia di gol anche in Europa. È rimasto invece a Roma Ravel Morrison, per lui si parla di un problema all'adduttore.



Europa League, Napoli: debutto per pochi intimi

Sarri deve cancellare la falsa partenza in campionato con una vittoria convincente. Previsto un po' di turnover: pronti Ghoulam e Koulibaly

NAPOLI - Un debutto per pochi intimi. Il Napoli torna in Europa League dopo l'eliminazione beffa in semifinale contro il Dnipro sfidando al San Paolo il Club Brugge. L'entusiasmo è ai minimi termini dopo la falsa partenza in campionato e la prevendita non è decollata nonostante l'iniziativa del Napoli che donerà 1 euro per ogni biglietto venduto alla causa dei rifugiati. I tagliandi acquistati sono circa 6.500 e si rischia di non superare quota diecimila considerando che le due curve saranno chiuse per i provvedimenti adottati dall'Uefa dopo il match con il Dnipro.

SARRI CERCA LA VITTORIA -  Il tecnico azzurro deve allontanare il clima di sfiducia attorno al suo progetto. I progressi dal punto di vista del gioco sono necessari, ma sarà fondamentale conquistare un risultato positivo per dare una risposta al partito degli scettici che comprende pure Diego Maradona, non convintissimo della scelta. "Si rischia un'annata anonima - ha detto l'ex Pibe a Piùenne - non ce l'ho con l'allenatore, ma con chi l'ha preso. Avrei tenuto Benitez". Sarri, dal canto suo, spera di far cambiare idea all'ex Pibe a cominciare da giovedì (inizio alle 19).

IL TURNOVER -  Possibile qualche variazione nell'undici che ha pareggiato ad Empoli. Nessuno stravolgimento, ma ci saranno novità in tutti i reparti. In difesa scalpitano Koulibaly e Ghoulam: il franco-algerino aspetta il debutto dal primo minuto e così Hysaj potrà tornare a destra. In mediana ballottaggio tra Valdifiori e Jorginho, mentre David Lopez insidia Allan. Hamsik dovrebbe essere riconfermato così come Insigne ed Higuain che Sarri considera  intoccabili. Il dubbio riguarda come sempre il partner del Pipita. Callejon e Mertens si giocano una maglia da titolare.

SCIVOLONE GIUNTOLI -  E' costata cara al direttore sportivo Giuntoli l'espulsione rimediata nell'intervallo di Empoli-Napoli. Giuntoli è stato inibito fino al 30 settembre "per avere, al termine del primo tempo, negli spogliatoi, assunto un atteggiamento intimidatorio nei confronti del direttore di gara".

Fiorentina, Sousa: ''Il Basilea mi conosce bene, ma dovrò batterlo''

Nella prima di Europa League il tecnico viola affronta la sua ex squadra: ''Loro sono sicuramente avvantaggiati perché sanno come lavoro e cosa penso, ma giochiamo davanti al nostro pubblico e dobbiamo partire bene". Borja Valero: ''Vogliamo arrivare in fondo''

FIRENZE - Inizia dal suo passato il viaggio europeo di Paulo Sousa. Che domani sera al Franchi (ore 21.05) affronterà il Basilea che ha portato al titolo nazionale pochi mesi fa. Prima di passare a Firenze e rilevare sulla panchina viola il predecessore, Vincenzo Montella. Uno che negli ultimi due anni ha sfiorato la finale della competizione. Accarezzando il sogno e poi cadendo sul più bello, in semifinale contro il Siviglia che poi avrebbe alzato la coppa. Il tecnico portoghese è deciso a mettere da parte le emozioni dell'ex, concentrandosi soltanto sul debutto europeo. E l'obiettivo è uno solo: "Vincerle, tutte". Chiaro, no? Se col Basilea inizia la sua avventura, nello stadio svizzero sicuramente si concluderà quella dell'Europa League. Al St. Jakob Park, infatti, il 18 maggio prossimo si disputerà la finale. Un intreccio che però non coinvolge emotivamente Sousa. Non al momento, perlomeno. Ma che Basilea si aspetta domani? "Il loro punto di forza sono l'esperienza che hanno a questi livelli, così come la voglia di giocare la finale in casa. La loro società -  aggiunge - punta tantissimo a questa finale. E noi dovremo partire proprio dalle loro motivazioni per essere superiori. E poi la qualità: in fase offensiva, la velocità di esecuzione, la qualità tecnica. Dovremo essere una squadra sola, specie nelle difficoltà". Come l'ultima col Genoa, dove i viola hanno chiuso in dieci per l'espulsione di Badelj. Strappando comunque tre punti fondamentali. Ma torniamo all'Europa. O meglio, alla differenza di gioco tra Italia e Svizzera: "Nel calcio moderno è molto difficile vincere, devi essere molto preparato. Ritengo il campionato italiano il più difficile, anche per un allenatore. In Svizzera si gioca quattro volte durante la stagione contro lo stesso avversario. Poi c'è la pausa invernale che rende difficoltoso il rientro al momento della competizione europea. Questo cambia molto rispetto all'Italia, anche dal punto di vista della cultura e dello stile".

"FELICE DI AFFRONTARE IL BASILEA" - Domani sarà una sfida al suo recente passato: "Provo molta felicità - dichiara Sousa - perché dopo un anno passato in maniera più che positiva insieme a loro, ogni momento è buono per rivederci. Qui dovremo competere, l'uno di fronte all'altro, ma non potrò mai dimenticare quel che ho fatto col Basilea. Abbiamo vinto tanto anno scorso. Mi conoscono bene, il vantaggio l'avranno loro". La sua Fiorentina applicherà turn over? "Come allenatore devo partire sempre da una base, quella del gioco e dell'identità. Un'idea principale che valga per tutti i giocatori. Dopodiché l'intesa e la continuità dovranno mantenere un livello di competitività all'interno della logica comune. Suarez in questi due mesi sta facendo molto bene, nonostante il cambio di allenatore e di gioco che è stato radicale". E Rossi? "Ha le stesse possibilità di chiunque altro di partire titolare domani sera".

BORJA VALERO: "IL SOGNO E' VINCERE" - Assieme al tecnico viola c'è il centrocampista spagnolo, che si è subito adattato al gioco di Sousa. Ritrovando anche una verve che in alcuni periodi dello scorso anno pareva persa. "Sono sempre lo stesso - dichiara Borja - non è cambiato niente e ci metto sempre la stessa voglia. Forse il primo anno ho reso molto più di quel che potevo ma non sono d'accordo su chi afferma che questo è il vero Borja Valero. Sono sempre io". Cosa prova ripensando alla semifinale contro il Siviglia? "C'è ancora rabbia da quella gara ma c'è anche tanta voglia di fare bene. Il gruppo è pronto per questa nuova sfida e cambiando il mister sono cambiate tante cose, specie nella fase di approccio della gara. Vogliamo arrivare in fondo alla competizione, anche se non sarà semplice". Poi una battuta sul Basilea? "E' una squadra abituata a questo tipo di competizioni, di solito gioca la Champions e sarà dura. Però giochiamo in casa e vogliamo farci valere. Ci tentiamo, contro una squadra sulla carta molto importante". Messaggio anche per i tifosi: "Non avevo dubbi che fossero con noi, fin dalla prima di campionato riempiendo lo stadio. Anche in Europa League sono sicuro che sarà così. Anche se forse non abbiamo dei nomi, la squadra ha due attributi per lottare sempre in campo". Infine il desiderio. Il suo: "L'unica cosa che mi manca, come giocatore, è quella di vincere. Vorrei raccontarlo ai miei figli e ai miei nipoti, per vedere quella luce negli occhi durante i racconti".

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