sábado, 26 de setembro de 2015

Napoli, Sarri sceglie l'ironia: "La Juve? E' una sfida di bassa classifica..."

Resultado de imagem para FLAG ITALY  Resultado de imagem para LOGO calcio serie Italy

Il tecnico azzurro prova a stemperare l'attesa per il big match con i bianconeri: "E' un vero e proprio evento, contano il cuore e l'anima". De Laurentiis: "E' la madre di tutte le partite". Al San Paolo pubblico delle grandi occasioni: attesi almeno 45 mila spettatori

Napoli, Sarri vuole regalare una gioia ai tifosi: "La sfida con la Juve è un evento. Non è una gara come tutte le altre.  Voglio che la squadra sia in sintonia con la città"
San Paolo delle grandi occasioni: 45mila sugli spalti. "Cercheremo di essere all'altezza. Noi e i bianconeri, comunque, non siamo in difficoltà".

Napoli-Juventus ed è quasi superfluo aggiungere altro. Aurelio De Laurentiis va sul classico. "E' la madre di tutte le partite". Maurizio Sarri, invece, la esula dal contesto. "Non m'interessa nulla della nostra posizione attuale. Se dovessi pensarci, dovrei definirla una sfida di medio-bassa classifica considerando i punti attuali. Questo appuntamento, invece, è un vero e proprio evento: non conta la tattica, ma soltanto il cuore e l'anima. Mi auguro di trasmettere queste sensazioni al gruppo. Ho grande voglia in vista del match di domani sera, proprio come i nostri tifosi". Il San Paolo sarà pieno. "Non sono emozionato e non credo sia merito mio aver richiamato tante persone sugli spalti. Napoli-Juve non ha bisogno di presentazioni. Mi auguro che la squadra entri in sintonia con la città e capisca cos'è questa gara per i napoletani". Sarri dribbla la pressione e le critiche dopo il pari con il Carpi. "Non siamo riusciti a segnare, ma non mi è sembrata una prestazione svogliata. Ci abbiamo provato". Inutile anche definire la Juve in crisi. "Non sono d'accordo. Il discorso vale per entrambe. Siamo reduci, considerando l'Europa, da otto punti in quattro gare, quindi dobbiamo solo proseguire così". Allegri ha parlato di scontro diretto. "Non sono paragonabili i nostri obiettivi ai loro. La Juve è vice-campione d'Europa e sta scrivendo la storia del calcio italiano, noi siamo costruendo un progetto nuovo da 70 giorni. Abbiamo un'identità anche se commettiamo ancora degli errori".  La difesa, a dire il vero, non subisce gol da tre partite. "Ma non parliamone - sorride - porta sfiga. Per quanto riguarda le mie scelte, oggi parlerò con il gruppo. Sono convinto che la squadra ora abbia bisogno di certezze, poi in futuro ci sarà spazio anche per gli altri". Toccherà, dunque, alla formazione che ha steso la Lazio: rientreranno Callejon e Jorginho, al posto di Mertens e Valdifiori. "I progressi di Jorginho non mi sorprendono". Tutto pronto, dunque. O quasi. Mancheranno i sostenitori bianconeri. "Sinceramente mi dispiace. La responsabilità deve essere individuale e non collettiva. Se qualche sostenitore della Juve ha sbagliato, deve pagare. La stragrande maggioranza dei fan bianconeri è composta da persone perbene. Hanno un solo difetto - sorride - quello di tifare per la Juve".


CARICA DI DE LAURENTIIS - Il presidente sarà domani allo stadio. "Il campionato non si decide dopo dieci giornate - ha detto a radio Kiss Kiss - la mano di Sarri già si vede soprattutto in  fase passiva. Il nostro allenatore è un 'doctor', un maestro e deve avere la possibilità di valutare bene l'organico, eventualmente saremo pronti ad intervenire sul mercato. Il futuro?  Faremo bene per i prossimi dieci anni".

Juventus, Allegri: "Meritavamo 4-5 punti in più, a Natale saremo in alto"

Il tecnico bianconero risponde alle critiche: "Siamo in crisi di risultati ma non di gioco" e difende la squadra: "I ragazzi hanno sempre dato il massimo". Ora c'è subito l'esame Napoli al San Paolo: "Sarri sta lavorando bene, sono in crescita"

TORINO - "Quando abbiamo giocato la finale di Champions League?", chiede Allegri alla vigilia di Napoli-Juventus. Sono passati poco più di tre mesi, sembrano tre anni. "Il calcio nella sua generale logica prevede anche di dovere o potere essere talora parzialmente illogico. Il più debole può battere il più forte, cosa che raramente succede negli altri sport, negli altri giochi. Le annate non sono tutte uguali. Ci sono tante variabili da capire". A detta del tecnico, sono illogiche anche le critiche feroci che hanno accompagnato il pari last minute contro il Frosinone: "Abbiamo dimostrato di avere qualità importanti, un gol preso al 92' su calcio d'angolo non può far cambiare i giudizi. Il calcio può smetire se stesso nel giro di mezz'ora, non il valore assoluto di una squadra. Dopo il pari di mercoledì, non possiamo essere diventati un gruppo di coglioni".

Una Juve così indietro in classifica non si vedeva da 45 anni, stagione 1970-71. "Un po' ce le siamo cercate, un po' siamo stati sfortunati: ma i miei ragazzi hanno entusiasmo per fare bene", assicura e intanto rassicura Allegri. La rimonta-scudetto si fa dura, quasi utopica: da quando la vittoria assegna tre punti, nessuna squadra partita con un simile handicap è riuscita a piazzarsi davanti a tutti. "Che pressioni dà l'Inter in fuga a +10? La pressione c'è sempre, per chi vuole giocare in una grande squadra  -  prosegue Allegri -. Tocca conviverci. I miei ragazzi avrebbero comunque meritato 4-5 punti in più. Siamo in crisi di risultati, non di prestazioni. Se non abbiamo vinto pur tirando trenta volte vuol dire che abbiamo sbagliato qualcosa. Bisogna fare qualcosa in più, così non basta. Ma abbiamo tutto il tempo per risalire in campionato". Allegri chiede altro tempo, altra pazienza: "L'anno scorso sono arrivato tra lo scetticismo generale. Le critiche fanno parte del mio mestiere. Sono convinto e sereno, perché so bene dove può arrivare questa squadra. A Natale la nostra classifica sarà sicuramente diversa". A patto che il gruppo segua la cura dettata dal mister: "Bisogna lavorare molto, parlare poco e ottenere dei risultati attraverso il gioco e le prestazioni. L'equilibrio dovrà essere la nostra forza. Servono lucidità, serenità e più cattiveria, soprattutto in certi momenti della partita. I senatori dicono che servirebbe più fame? Certe frasi sono di circostanza, ma meno si parla e meglio è".

Tra domani e mercoledì la Juve affronterà due grandi deluse come lei, sabato il Napoli e mercoledì il Siviglia ultima forza della Liga. "Quella del San Paolo non è una sfida da dentro o fuori - prosegue Allegri -. Il Napoli è un'ottima squadra, una delle più attrezzate a livello offensivo. Sarà una partita difficile, un test importante e intanto una possibilità di crescita per i più giovani. Quanto al Siviglia, che ha vinto le ultime due Europa League, non credo che abbia perso le quattro squadre della Champions (ma cosa vuol dire?)". Domani la Juve ritroverà Morata, candidato a duettare con Dybala (o Zaza) in caso di 3-5-2 oppure con Dybala (o Zaza) e Pereyra nel caso (più remoto) di 4-3-3, visto che mancheranno sia Lichtsteiner che Caceres: "Stephan farà altri esami e da lunedì sapremo qualcosa di più, mentre Martin sarà a disposizione per la Champions. E dopo la sosta azzurra ritroveremo anche Khedira, Marchisio e Asamoah. Con la squadra al completo, avremo molte più soluzioni e acquisiremo quell'esperienza che in questo momento manca".


--------------------xxxxxx-------------------------


Roma, Garcia: "Io in bilico? Penso solo a battere il Carpi"


Il tecnico dopo gli ultimi deludenti risultati non perde la calma: "Dobbiamo essere più efficaci davanti, cancellando al contempo i piccoli sbagli individuali". Sulla scarsa prolificità di Dzeko: "E' un calciatore esperto che sa di dover solo continuare a dare il suo meglio e i gol torneranno"

ROMA - Sette i punti di distanza dall'Inter, sette i gol subiti nelle prime sei gare da inizio della stagione, Champions inclusa. Troppi per Rudi Garcia che, alla vigilia della sfida contro il Carpi - tappa divenuta decisiva per la classifica e anche per il suo futuro - non si dice preoccupato dello scarso score realizzativo di Edin Dzeko (una sola rete finora), quanto degli errori individuali che hanno permesso alla squadra di raccogliere un solo punto nelle ultime due giornate. In bilico, però, il francese proprio non ci si sente: "La mia unica preoccupazione è preparare bene la sfida dell'Olimpico. Solo la vittoria ci interessa e sarà il modo di giocare a portarci la vittoria".

DZEKO UN SOLO GOL: "MA ARRIVERANNO" - "Edin lo vedo tranquillo. E' un calciatore esperto che sa di dover solo continuare a dare il suo meglio e i gol torneranno". Il bosniaco, arrivato tra l'euforia generale della piazza, smania per poter aumentare il suo score: una sola rete realizzata contro la Juventus. Rudi Garcia, dalla sala stampa di Trigoria, sposta l'attenzione su quello che è, a suo avviso, il reale problema del momento: "Mi preoccupano i gol subiti. Eccezion fatta per Frosinone non ricordo una gara in cui non abbiamo preso almeno un gol e dobbiamo migliorare sull'efficacia delle scelte". Non ci sarà Rudiger - non convocato per il problema avvertito alla vigilia della sfida contro la Samp - e, con tutta probabilità, neanche Leandro Castan: "L'unico che sta bene è Manolas. De Rossi sta dimostrando di poter giocare al suo fianco, e di farlo bene. E' normale, per un calciatore che è stato fermo un anno come Leo, necessitare di ulteriore tempo per tornare al top. Al momento non lo è nonostante la sua voglia pazzesca". Chi, invece, è destinato a giocare la quarta gara consecutiva è Radja Nainggolan: "A Frosinone ha ripreso forze e sembra stia tornando al 100% sul piano fisico. E' uno di quelli che ha bisogno di giocare sempre per esprimersi al meglio". Per Florenzi, invece, verranno valutate alla vigilia del match le condizioni dopo la contusione rimediata mercoledì a Marassi: "Se sta bene giocherà, altrimenti non lo rischierò".

"RIBALTIAMO IL MOMENTO" - Secondo molti, Garcia, ha perso quell'appeal all'interno dello spogliatoio, che aveva caratterizzato la prima annata alla guida del club giallorosso. Al francese, però, questi discorsi interessano il giusto: "E' ancora l'inizio di stagione. E' ovvio che gli ultimi due risultati non siano stati buoni ma dobbiamo guardare avanti e rimanere concentrati sul campo e sulla sfida contro il Carpi". Non risponde alla domanda se si senta in bilico dopo il pari contro il Sassuolo e la sconfitta di Marassi. Risponde - quasi a mandare messaggi alla squadra onde evitare il ripetersi di alcuni errori - su cosa non ha funzionato nella sfida di mercoledì sera: "Sarò soddisfatto se ripeteremo il modo in cui abbiamo approcciato al match, ma dobbiamo essere più efficaci davanti, cancellando al contempo i piccoli sbagli individuali che ci sono costati cari. Serve ribaltare questo momento e nonostante la classifica non sia un problema, potrebbe esserlo se perdessimo eccessivo terreno sui primi. Faremo in modo di iniziare una nuova striscia positiva - conclude il francese - come è stato dopo la vittoria contro la Juventus".

CALCI D'ANGOLO, QUANTI ERRORI - Lavori extra, a Trigoria, sono stati dedicati ai calci piazzati, situazione che vede i giallorossi attestarsi in cima alla graduatoria delle squadre che hanno calciato più corner da inizio stagione (49). Ben 18 i calci d'angolo di cui ha disposto la squadra contro i blucerchiati, con nessuna occasione maturate. Ecco il Garcia pensiero: "Abbiamo segnato tanto in queste situazioni il primo anno. La scorsa stagione il lavoro si è visto solo alla fine, penso al gol di Yanga-Mbiwa nel derby. Stiamo continuando a concentrarci su questi aspetti, i giocatori devono saper fare variazioni anche se è il tiratore che deve saper leggere le situazioni. I giocatori sanno cosa devono fare e sanno di dover sfruttare di più queste opportunità". A loro la palla, dunque.

FLORENZI E IL GOL AL BARCELLONA - Intanto non si placa l'entusiasmo di Alessandro Florenzi per il gol al Barcellona. Il sito internet della Uefa propone un'intervista al 24enne giallorosso che ammette: "Ho provato diverse emozioni. La prima quando ho visto la palla in volo dirigersi in porta, e questa è stata già una grande cosa. Poi ho cominciato a realizzare che la palla sarebbe potuta entrare. Quando ho visto il pallone insaccarsi e i tifosi impazzire, ecco, quella è stata una delle emozioni più belle mai provate da quando gioco a calcio. Ho visto il portiere fuori dalla linea di porta e in quel momento non avevo così tante opzioni, così la sorte ha voluto che io segnassi questo magnifico gol.
Istinto, pazzia e cuore, ecco, queste sono qualità che ho calcisticamente parlando, ma anche nella mia vita privata".


Nenhum comentário:

Postar um comentário