Allo Juventus Stadium di Torino la punta del Southampton ci porta avanti con un colpo di testa nel primo tempo, nella ripresa arriva il gol degli inglesi. Debutta l'oriundo Vazquez
Voleva un’accoglienza calorosa, Antonio Conte. L’ha avuta: Torino l’ha applaudito dall’albergo fino al fischio finale dell’amichevole con l’Inghilterra. Voleva anche una vittoria della sua Nazionale, il c.t., invece dovrà curare i primi sintomi di “pareggite”: terzo pari nelle ultime quattro partite per gli azzurri dopo quelli con Croazia e Bulgaria (tre partite difficili, va detto). Lo Juventus Stadium è tanto magico per lui da ispirare il cross di destro (!) di Chiellini per l’1-0 di Pellè, ma il ritorno degli inglesi è veemente: l’1-1 definitivo lo firma un giocatore del Tottenham, ma non è il temuto Kane, bensì Townsend.
TRAVERSA DI ROONEY — Con gli inglesi ci eravamo lasciati il 14 giugno scorso, in Amazzonia, un 2-1 azzurro firmato da Marchisio, Rooney e Balotelli. Rispetto a quella sera di Manaus carica d’illusioni, mancano i due goleador azzurri (meglio non nominarli davanti a Conte in questi giorni, per motivi diversi), ma c’è il fuoriclasse del Manchester Utd. È lui a procurare il primo brivido al c.t. azzurro, qualche minuto dopo un bel tiro di Parolo e una cavalcata di Darmian frustrata da Jagielka: per fortuna di Buffon, il contro-balzo di “Wazza” sbatte contro la traversa.
PELLÈ-GOL — L’Italia non si scompone, tutt’altro. E al 29’ rompe l’equilibrio con la meno prevedibile delle giocate: Chiellini si traveste da Darmian e vola via sulla sinistra, mette al centro col piede sbagliato e spettina la scolpitissima capigliatura di Pellè, che manda il pallone nell’angolino lontano. È l’1-0, Conte esulta senza esagerare, ma ha di che essere soddisfatto. Anche perché Bonucci, due minuti più tardi, salva il vantaggio con un grande intervento in scivolata ad anticipare il taglio di Henderson.
OCCHI SU KANE — Con Ranocchia a completare il trio centrale la difesa tiene bene fino all’intervallo. A destra, Florenzi spinge ma concede qualche metro di troppo a Delph, i cui cross dalla trequarti provano a mettere in partita il pericolo pubblico Kane. Poca roba. Sterling non c’è e Sturridge è in panchina, ma l’Inghilterra è interessante: Hodgson propone Rooney tra la mediana Henderson-Jones-Delph e appena dietro le punte Walcott e Kane, così i tre davanti hanno caratteristiche fisiche e tecniche complementari tra loro. L’idea, però, non mantiene ciò che promette.
CAMBI A RIPETIZIONE — Anche il secondo tempo parte con il debuttante Valdifiori in regia (diligente tra Parolo e Soriano) e con Eder in attacco. Al 5’ l’oriundo ha la grande chance di bissare il gol “bulgaro”, ma Hart respinge miracolosamente e altrettanto prodigioso (in negativo) è il successivo errore di Pellè a porta vuota. Kane sale di colpi, ci prova di destro e trova l’esterno della rete, come Gibbs dall’altro lato. Conte, allora, inserisce forze fresche: dentro Abate, Vazquez (altro esordio) e Immobile, poi Verratti, Moretti e Antonelli.
PAREGGIA TOWNSEND — Anche gli inglesi cambiano molti protagonisti, il finale di gara è quasi tutto loro. Uno dei volti nuovi è il jolly: al 34’, Townsend vede Moretti dargli le spalle per un attimo e ne approfitta per caricare il destro imparabile dell’1-1. La costante è sempre Rooney: Buffon gli dice di no due volte e lo vede pure sfiorare un bel cross basso di Kane. Un paio di chance le hanno pure gli azzurri: Antonelli arriva davanti a Hart ma allarga troppo il sinistro, Bonucci chiede il rigore per un braccio sospetto di Jones in area. Finisce pari, con Buffon ancora reattivo su Kane. E tutto sommato è un risultato che ci sta.
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