sexta-feira, 15 de abril de 2016

Milan, parla Abbiati: "Domenica bisogna vincere. Per Brocchi non sarà facile"


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Il portiere rossonero ha parlato ai microfoni di Milan Channel: "Abbiamo bisogno dei tre punti e di una buona prestazione. Per tutto l'ambiente che ci sta attorno, per noi stessi, perchè vincere dà fiducia".



Questo pomeriggio Christian Abbiati è stato intervistato dai microfoni di Milan Channel. Il portiere ha fiducia in Cristian Brocchi, in passato suo compagno di squadra: "Sarà da 20 anni che lo conosco e c'è sempre stato un legame forte- come si legge su milannews.it-  Brocchi arrivò nel 2001 al Milan poi siamo stati in camera assieme per anni con Gattuso. Molti venivano a parlare in camera nostra e ci siamo levati via tante soddisfazioni. Il Milan era veramente la squadra più forte del mondo all'epoca. Cristian ci mette passione nelle cose che fa. Ha tanta umiltà e sul campo era un peperino. Anche solo per 5 minuti in campo, lui dava comunque tutto, potevi contare su di lui, era molto affidabile. Ricordo quel gol con il Piacenza e ricordo un episodio particolare contro l'Ajax, quando segnò, ma l'arbitro non vide che il suo pallone era entrato. C'è da dire che in questi due anni di Primavera ho visto spesso i suoi allenamenti. E' una persona che ci mette molta passione in quello che fa. Questa esperienza per lui dev'essere positiva anche se non sarà facile. Lui è uno che le sfide le accetta e speriamo la vinca".
L'ex tecnico della Primavera avrà l'arduo compito di cambiare la mentalità della squadra: "Il mister sta iniziando a lavorare- spiegaChristian Abbiati-  sulle idee che ha di gioco. Non sarà facile vedere già da domenica le sue idee in campo, ma spero che il più presto possibile che si possa avverare". L'ex tecnico della Primavera tecnico avrà l'arduo compito di cambiare la mentalità della squadra." 
Domenica sera sarà la prima gara ufficiale da allenatore di Serie A per Christian Brocchi, una partita di fondamentale importanza per i rossoneri: "Bisogna vincere, abbiamo bisogno dei tre punti e di una buona prestazione. Per tutto l'ambiente che ci sta attorno, per noi stessi, perchè vincere dà fiducia, e per affrontare queste partite di campionato recuperando qualche punto alle squadre che ci stanno davanti". 




Mancini, prove di Inter


Il tecnico valuta il 4-3-3 per fermare l'ondata partenopea.



Oggi, alle 18, maggiori risposte. Nel tardo pomeriggio, un allenamento di rifinitura, utile a sciogliere gli ultimi dubbi in vista dell'anticipo di San Siro. L'Inter affronta il Napoli nel fortino di casa, per rinvigorire speranze Champions ora appese al filo del miracolo. Sei lunghezze separano Inter e Roma, la tornata n.33 è quindi cruciale nell'economia della massima serie. 
L'idea è di mettersi a specchio con Sarri, stoppare le fonti del gioco ospite e ribaltare l'azione grazie a esterni di corsa e qualità. Il 4-3-3 è modulo adatto alla partita, il tecnico prepara un "faccia a faccia" di campo per non concedere alcun vantaggio al Napoli. Pallino del gioco nelle mani di Sarri, Inter d'attesa, ad alto contenuto fisico. Il rientro di Kondogbia - ultima da titolare il 6 marzo, poi l'ingresso dopo una manciata di minuti con il Bologna e le seguenti panchine in attesa della miglior condizione - garantisce peso nella zona mediana, il transalpino deve supportare Medel e Brozovic in un lavoro di interdizione e strappo. Kondogbia ha leve lunghe, può arpionare palloni e "idee", e rilanciare la manovra con progressioni e inserimenti. La formazione di casa punta quindi a fermare Jorginho, inibire Hamsik e prendere, in contropiede, il Napoli. 
Sul medesimo filone, le scelte offensive. Mancini rinuncia a giocatori di alta qualità, come Jovetic - apporto importante a partita in corso, meno dal via - e Ljajic e opta per due pedalatori come Perisic e Palacio. Il croato è il giocatore più in forma dell'organico. Inizio in sordina, ora lavoro, gol e chiamate per le punte. Palacio è l'usato sicuro, oggi offre maggiori certezze di Eder. 
Miranda, il ministro della difesa, giunge a coprire le falle del Matusa, al suo fianco più Murillo di Juan Jesus. Sull'esterno, Nagatomo e D'Ambrosio. La circolazione del Napoli prende quota proprio sulle corsie, dove fondamentale è il lavoro a pendolo di Callejon e Insigne. Per Nagatomo e D'Ambrosio un compito non semplice, con l'aiuto alterno dei centrocampisti nerazzurri, un sacrificio di squadra per oscurare il Napoli. 

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