Dopo aver segnato solo tre gol in un ritorno deludente per il Milan , l'allenatore Sinisa Mihajlovic ha messo a confronto con se stesso e in avanti Mario Balotelli.
Il 25enne è dovuto tornare a Liverpool al termine del suo periodo di prestito allo stadio Giuseppe Meazza, anche se nessuna delle due parti sembra disposta ad offrire il italiana un primo ruolo squadra. Tuttavia l'exInter prodigio è riuscito a ingannare il suo allenatore Mihajlovic, che insiste condivide molto in comune con Balotelli.
"Quando avevo l'età di Balotelli, ero senza peli sulla lingua, lo sono ancora in qualche modo", ha detto Mihajlovic Sky Sport Italia.
"Conosco Balotelli da quando ha fatto il suo debutto con l'Inter, era un ragazzino allora e ho visto che è cambiato, è più maturo; un uomo non un ragazzo più ".
Mihajlovic come riferito ha richiesto la firma di Balotelli in prestito a gennaio 2015, ma scarsa etica del lavoro e la domanda di linguaggio del corpo sul campo hanno segnato il suo ritorno in Italia.
"Volevo parlare con lui e guardarlo negli occhi, mi ha dato la giusta impressione e lui è un bravo ragazzo ma deve fare di più in campo", ha aggiunto Mihajlovic.
La speculazione continua a mettere in dubbio il futuro di Mihajlovic a Milano, così come Balotelli, come rapporti suggeriscono Sassuolo capo Eusebio Di Francesco è allineato-up come suo sostituto.
"Ho un carattere forte, sono nato in un paese in cui devi essere duro e ho prosperare sulla pressione", ha concluso Mihajlovic.
Roma da derby: Dzeko o attacco leggero?
Spalletti deve sciogliere i dubbi: spazio al bosniaco - rinvigorito dalla Nazionale - o conferma del tridente di qualità?
Vincere il derby per accentuare la crisi biancoceleste, mantenere a distanza chi insegue e avvicinare, in caso di passi falsi, Juventus e Napoli. Il diktat in casa Roma è chiaro, occorre prolungare la striscia positiva per sognare traguardi insperati solo qualche settimana fa. Spalletti trova un gruppo sollevato dalle vicende extra-nazionali, giocatori protagonisti con le rispettive rappresentative, pronti a rituffarsi nella massima serie italiana per dare linfa alla rincorsa giallorossa. Occhi soprattutto per Pjanic e Dzeko, stelle di una Bosnia che piace. L'attaccante è, a 48 ore dalla stracittadina, il maggior punto interrogativo di Spalletti. La presenza o meno di un ariete determina lo schieramento della Roma. Con Dzeko, spazio al 4-2-3-1, senza, via libera al 4-3-3.
Le caratteristiche della retroguardia di Pioli spingono per un attacco atipico, senza punti di riferimento, con Perotti nelle vesti di falso nove e Salah-El Shaarawy a impazzare sull'esterno. Un vorticoso movimento di uomini e palla per attrarre fuori dall'area i macchinosi centrali della Lazio. In questo caso, occorre aggiungere un elemento in mediana, a supporto di Pjanic e Nainggolan. Ballottaggio in essere tra De Rossi e Keita, giocatori d'esperienza, in grado di gestire palla, dettare il ritmo, senza sbilanciare eccessivamente l'undici.
L'opzione B, con Dzeko da 9, porta all'arretramento di Perotti sulla linea dei trequartisti, Roma quindi a chiara impronta offensiva. Il rischio è di esporsi alle ripartenze biancocelesti, giocatori come Candreva e Felipe Anderson possono creare grattacapi con campo a disposizione e nell'uno contro uno. Una variabile meno spregiudicata può essere rappresentata da un 4-2-3-1 con Pjanic rifinitore e Perotti inizialmente in panchina. Il genietto è un collante prezioso e all'occorrenza può sorreggere una mediana in affanno.
Qui la versione più offensiva, come detto occhio a Pjanic trequartista, con De Rossi (o Keita) nel duo di mezzo.
Nessun dubbio per quel che riguarda il settore di difesa. A protezione di Szczesny, Digne e Florenzi in corsia, Manolas - ieri risposta a Raiola e conferma del buon rapporto con la Roma - e Rudiger - titolare nella Germania - al centro.
Indisponibile Vainqueur, diversi a rischio squalifica. In diffida: Digne, Pjanic, Keita e Nainggolan.
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