quarta-feira, 22 de junho de 2016

Euro 2016, Italia-Irlanda 0-1: decide Brady, anche i verdi agli ottavi

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Un colpo di testa all'85' regala agli uomini di O'Neill la qualificazione alla seconda fase con gli azzurri e il Belgio: prima sconfitta per Conte in una gara ufficiale, ma non fa male


Che cuore, l’Irlanda. E che brutta, questa Italia. Per fortuna, la prima sconfitta dell’era Conte in una gara ufficiale è una caduta che non provoca traumi: eravamo già qualificati, primi nel girone E di Euro 2016, con un avversario già certo per gli ottavi di Parigi. Però il c.t. azzurro aveva chiesto di evitare brutte figure. E questa, se non lo è, diciamo che ci va vicino. Ventidue anni dopo lo sgambetto al Mondiale americano, l’Irlanda torna a batterci in un match con punti in palio: lì arrivammo in finale, qui chissà.

TURN OVER MASSICCIO — Otto cambi rispetto alla partita con la Svezia. E in effetti non è la stessa Italia. Se già a Tolosa gli azzurri erano stati assai meno sfavillanti che a Lione, la versione della Nazionale che si esibisce a Lilla è ancora un gradino sotto. Del resto, è inevitabile, nonostante la cura maniacale che Conte mette nel preparare ogni singolo match: le partite in cui l’Italia può (e deve) gestire situazioni di partenza favorevoli non possono essere uguali a quelle in cui è costretta a buttare in campo tutto ciò che ha. La squadra è sempre ordinata nel suo 3-5-2, ma combina davvero poco in avanti e soffre la fisicità degli irlandesi, per i quali non c’è domani se non con una vittoria. E ai punti, nei primi 45 minuti, prevarrebbero nettamente i verdi di O’Neill, che recriminano anche per un netto fallo in area di Bernardeschi su McClean.

MCCLEAN SCATENATO — Proprio il numero 11 irlandese è un rebus complicato per la nostra catena di destra: Bernardeschi, tutto preso dal tentativo di liberare il suo uno-contro-uno, difende poco e male, Sturaro non arriva sempre in tempo ad aiutare Barzagli e da quel lato piovono cross a ripetizione, proposti spesso dal piede educato del terzino Ward. Ogbonna lotta, il diffidato Bonucci limita faticosamente gli eccessi per non rischiare cartellini, ma è in fase d’impostazione che l’Italia latita. Regia prevedibile per Thiago Motta, inserimenti infruttuosi per Florenzi, nessun affondo significativo per De Sciglio. Un unico sussulto al 43’, quando Immobile sfiora il palo con un destro dal limite. Ma l’Irlanda aveva già allarmato Sirigu con due colpi di testa (Murphy e Duffy) e soprattutto con uno splendido tiro di Hendrick, fuori di un soffio.

SCOSSA INSIGNE — Zaza appare a inizio ripresa, con un una bella girata volante sul cross di De Sciglio. Potrebbe essere l’inizio di qualcosa, invece si sprofonda di nuovo nel torpore, mentre le undici maglie bianche ripartono nel loro commovente e spettinato assalto alla porta di Sirigu. Iniezione di talento con gli ingressi in campo di McGeady, Insigne e Hoolahan per i venti minuti finali. Acclamato dai tifosi azzurri, il napoletano dà subito una fiammata, firmando la migliore occasione italiana: destro in diagonale, palo pieno.

DECIDE BRADY — Anziché scuotersi, però, gli azzurri si disuniscono. E il finale diventa una marea verde, bianca e arancione, nonostante l’ingresso di El Shaarawy. Bonucci regala una palla-gol clamorosa a Hoolahan, Sirigu si salva con una prodezza. Ma al minuto 85 il vice Buffon non fa in tempo a uscire su Brady, il cui inserimento buca la difesa e culmina col colpo di testa che fa saltare O’Neill fuori dalla panchina. È l’1-0 che manda agli ottavi contro la Francia l’Irlanda e a casa la Turchia, seconda peggior terza dopo l’Albania. Isole britanniche avanti tutta: per chi abita in centro a Lilla o ha una stanza d’albergo lì, si prospetta una notte con poco sonno. Per gli azzurri, invece, è già tempo di tornare a Montpellier, ritrovare il loro vero volto e pensare alla Spagna.

gazzetta.it

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