Ultima chiamata per il treno Champions League per l’Inter di Mancini, obbligata a fare risultato in quel di Roma per accorciare le distanze dal terzo posto; di fronte si troverà però l’armata di Spalletti, reduce da otto vittorie consecutive.
I PRECEDENTI – Roma e Inter si sono affrontate 82 volte allo Stadio Olimpico, con i capitolini che si sono imposti per 33 volte di fronte ai propri tifosi; in 22 occasioni le due squadre si sono divise la posta in palio, mentre i nerazzurri hanno espugnato l’ostico campo per 27 volte, un dato che poche squadre italiane possono vantare di avere. Nella stagione 2012/2013 il risultato è stato un pareggio: Rodrigo Palacio allo scadere del primo tempo rispose alla rete iniziale di Francesco Totti, realizzata dagli undici metri. L’Inter non vince a Roma dalla stagione 2008/09, quando una doppietta di Ibrahimovic e le reti di Stankovic e Obinna fissarono il punteggio sul definitivo 0-4; i tifosi giallorossi, invece, ricorderanno sicuramente con più piacere l’incontro della stagione 2009/10, quello vinto per 2-1 e che permise alla Roma di tenere botta per lo scudetto sino all’ultima giornata di campionato. De Rossi aprì le danze nel primo tempo, Milito pareggiò nella ripresa ma il gol decisivo lo realizzò Toni: una partita incredibile che si concluse con un palo colpito da un giocatore nerazzurro al 94′. Per quanto riguarda l’ultimo precedente, infine, i giallorossi trionfarono per 4-2 grazie alle reti di Gervinho, Holebas e Pjanic.
LE STATISTICHE – Parziale equilibrio anche per quanto riguarda i gol realizzati dalle due formazioni, con la Roma che ha fatto gioire i propri tifosi per 126 volte, a fronte di 111 dispiaceri inflitti dai calciatori della squadra nerazzurra. Nettamente più alto il dato delle segnature marcate nella ripresa (rispettivamente 70 e 67 per Roma e Inter) rispetto ai gol segnati nei primi tempi (56 e 44); resta comunque una sfida da sempre spettacolare, visto l’alto numero di occasioni che entrambe le squadre sono in grado di creare.
Il capocannoniere della Roma sino a questo momento della stagione è Mohamed Salah, autore di 11 gol in campionato, mentre l’attaccante più prolifico dell’Inter è Mauro Icardi, a segno per 12 volte, il quale però non sarà della partita perché infortunatosi nell’ultima sfida casalinga contro il Bologna.
Il capocannoniere della Roma sino a questo momento della stagione è Mohamed Salah, autore di 11 gol in campionato, mentre l’attaccante più prolifico dell’Inter è Mauro Icardi, a segno per 12 volte, il quale però non sarà della partita perché infortunatosi nell’ultima sfida casalinga contro il Bologna.
La Roma è in un momento di forma straordinario e vuole assolutamente compiere lo strappo decisivo per il terzo posto; inoltre ai nerazzurri mancheranno molti giocatori del pacchetto offensivo. Consigliamo quindi il segno 1, l’over 2,5 e la rete di Stephan El Shaarawy.
Inter, Mauro Icardi non recupera per la sfida contro la Roma
Nulla da fare per Mauro Icardi. L’attaccante argentino non è pienamente recuperato dall’infortunio patito contro il Bologna e sarà costretto a saltare la super sfida contro la Roma. L’attacco nerazzurro sarà orfano anche di Palacio, squalificato dal giudice sportivo, e di Jovetić. Questa la lista dei calciatori convocati da Roberto Mancini:
Portieri: Handanovič, Carrizo, Berni.
Difensori: Jesus, Telles, Santon, Murillo, Miranda, D’Ambrosio, Nagatomo.
Centrocampisti: Kondogbia, Medel, Gnoukouri, Brozović, Melo.
Attaccanti: Biabiany, Ljajić, Éder, Perišić, Manaj.
Verso Roma-Inter, le news dal campo
Mancano pochi giorni allo scontro tra Spalletti e Mancini. Lo jesino è alle prese con il nodo attacco. Per Icardi sogno panchina. Lavoro a reparti per la squadra.
Sabato sera alle 20.45 ci sarà Roma-Inter, scontro decisivo per le speranze di terzo posto dei neroazzurri, e mister Mancini è alle prese con i dubbi della "vigilia".
La squadra nerazzurra si è ritrovata in campo subito, nella mattinata di domenica, ed è stata divisa in due gruppi. I giocatori maggiormente impiegati, nella serata vittoriosa contro ilBologna, hanno svolto una seduta specifica d'allenamento in palestra. Per il resto del gruppo lavoro sul campo.
Per quanto riguarda la giornata odierna, 15 marzo, i ragazzi sono scesi in campo nel pomeriggio al centro sportivo "Angelo Moratti" sotto la guida di mister Mancini, per la prima seduta verso l'anticipo del sabato. La squadra è stata divisa in reparti e si è lavorato sulla tattica, dopo una prima fase di riscaldamento. Successivamente esercizi atletici e tecnica prima della conclusione della seduta. Domani di nuovo in campo per una doppia seduta in vista di sabato sera.
Roberto Mancini è apparso tranquillo e forse un po' fiducioso in vista della trasferta dell'Olimpico. Infatti in giornata è trapelata la voce di una possibile convocazione in panchina di Mauro Icardi, fermo ai box dopo il match contro il Bologna di Donadoni.
Il rosarino (che ha riportato una "distrazione prossimale del collaterale mediale" del ginocchio destro), che potremmo probabilmente già rivedere in campo contro il Torino, se in questi giorni dovesse dare segnali positivi potrebbe essere convocato per sedersi in panchina.
Nonostante ciò il tecnico sta già valutando diverse opportunità. Conscio dell'assenza di Jovetic (si è allenato ancora a parte, a causa della contrattura al soleo sinistro e difficilmente si aggregherà al resto del gruppo), di Palacio (diffidato) e della speranza di un Icardia "mezzo servizio", il Mancio sta pensando ad un 4-3-3.
Gli interpreti, per forza di cose, dovrebbero essere Ljajic e Perisiclarghi (anche se "stuzzica" l'idea Biabiany dal 1') con Eder (alla ricerca del primo gol in neroazzurro) ad agire da numero 9, così da non dare punti di riferimento alla retroguardia giallorossa.
Siamo solo a martedì, ma l'Inter sa di non poter sbagliare. In palio c'è la rincorsa all'obiettivo più volte conclamato da società e tifosi: la qualificazione alla prossima Champions League.
Roma, Digne: "Il gruppo è compatto, siamo una famiglia. Totti è la Roma"
Il terzino francese ha parlato ai microfoni di So Foot Club analizzando la stagione della squadra giallorossa, dall'arrivo grazie a Garcia alla striscia di vittorie firmata Spalletti. Inoltre, riguardo lo spogliatoio e Totti, il francese chiosa così.
Otto vittorie di fila, e non sentirle. La Roma che viaggia a vele spiegate in vista dell'importantissimo anticipo di domani sera contro l'Inter, che può valere una fetta di Champions League, va a caccia della nona meraviglia consecutiva sotto la guida Spalletti. Il tecnico di Certaldo ha dato nuova fiducia e nuove motivazioni alla squadra capitolina, il cui animo sembrava sopito dopo la sciagurata gestioneGarcia. Chi era particolarmente legato all'allenatore transalpino era ed è ancora tutt'oggi Lucas Digne, terzino ex Paris Saint Germain e Lille che ai microfoni di So Foot Club è tornato sul suo arrivo a Roma e sulla sua stagione, oltre a parlare ovviamente dell'avvicendamento in panchina che c'è stato.
"Sono venuto alla Roma, per il club, il progetto, non solo per l'allenatore. È vero che Garcia ha giocato un ruolo importante nel mio trasferimento. Il suo esonero? Sono cose che succedono, ma è certo che Rudi Garcia conta per me".
Si guarda inoltre al cambio di panchina e alla nuova Roma versioneSpalletti che domina in Italia con otto successi di fila dopo le difficoltà iniziali e che ha messo in soggezione anche la difesa del Real, costringendolo ad un passaggio del turno alquanto sofferto.Digne ha vissuto così la sua stagione con la Roma, sia in campionato che soprattutto in Champions: "Sono partite piacevoli da giocare. È importante per me giocare partite di grande livello, giocare con costanza tutti i fine settimana. Quando giochi contro gente come Messi e Suarez è difficile, a solo giocando queste determinate gare puoi migliorarti. Si migliora giocando contro i più forti".
Dal suo arrivo nella capitale il terzino francese ha subito preso il posto da titolare sull'out sinistro, dimostrando un ottimo feeling con il resto della squadra. Intesa che sembra nata fin dal'inizio, all'interno dello spogliatoio. Questa la conferma del giovane transalpino: "Il primo giocatore che ho visto, è stato Francesco Totti. Lui ha detto altri di lasciarmi in pace. Il gruppo è compatto e mi sono stato integrato bene. Inoltre, non sono l'unico a parlare francese, ci sono Vainqueur e Pjanic. Siamo come una grande famiglia, andando a mangiare e fare attività insieme. Ho imparato un po’ l’italiano, non lo parlo bene, ma lo capisco e con un po’ di inglese son riuscito ad adattarmi".
Ed infine, proprio riguardo Totti e De Rossi, due bandiere della squadra, il terzino mancino si è così pronunciato, esaltando i due giocatori, ma soprattutto delle persone così carismatiche: "È raro incontrare al giorno d’oggi giocatori che restano a lungo in uno stesso club. Un giocatore come Totti rappresenta il club, e il club viene identificato con Totti. A livello internazionale, se dici Roma, uno pensa a Totti, se dici Totti, un pensa alla Roma. De Rossi è lo stesso. Sono due leader, tutti i giocatori ascoltano ciò che dicono. Sono gli uomini spingono il gruppo al top".
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