Rara lancia il Frosinone, che risponde alla vittoria del Carpi e approfitta della sconfitta del Palermo, superandolo in classifica. Il cuore non basta al Verona.
Frara al novantaduesimo decide la sfida del Bentegodi, regalando al Frosinone il sogno di continuare a coltivare le speranze per la salvezza. I ciociari rispondono alla vittoria del Carpi e approfittano - superandolo in classifica - della sconfitta del Palermo allo Juventus Stadium. Non è bastato Bianchetti al Verona, ormai quasi condannato alla retrocessione diretta.
RIECCO TONI - Può valere una stagione la sfida del Bentegodi, e Delneri sceglie di ributtare nella mischia Luca Toni , scelto come terminare offensivo al fianco di Juanito Gomez . Il tecnico sceglie anche di schierare Albertazzi al posto dello squalificato Souprayen, Helander eBianchetti in mezzo alla difesa, e a centrocampo, sugli esterni, Jankovic ed Emanuelson . Stellone vara invece un 4-3-3, scegliendo Pryima e Russo al centro della difesa e - a sinistra - si vede Crivello al posto di Pavlovic. Davanti, invece, pochi dubbi: le operazioni sono affidate al tridente Paganini - Ciofani - Kragl .
SUBITO RUSSO - Bastano quindi minuti al Frosinone per rispondere alla vittoria del Carpi, portandosi avanti al Bentegodi: corner per i ciociari e deviazione sul primo pallo, con la sfera che arriva a Russo per il goal - facile facile - dell'uno a zero. Prima gioia in Serie A per Russo, a segno alla sesta presenza nella massima serie. Il Verona prova a rispondere subito con Juanito Gomez, ma la grande occasione capita sulla testa di Luca Toni, impreciso nello sfruttare un cross dalla destra, che riesce soltanto a sfiorare, senza poter deviare il pallone verso la porta difesa da Leali.
VICINO AL BARATRO - Forse è troppo difficile anche per i gioctori del Verona credere nell'impresa, e a cinque minuti dall'intervallo i padroni di casa rischiano di capitolare: lancio dalla destra per il solito Russo in area, che ha il tempo di stoppare la palla di petto e girarla verso Ciofani. La conclusione dell'attaccante si stampa sul palo, rimandando alla ripresa ogni tentativo di raddoppio. Troppo poco, invece, quanto fatto dall'Hellas nei primi quarantacinque: l'ultima spiaggia degli scaligeri rischia di diventare un rimpianto.
MOSSE E CONTROMOSSE - I due tecnici, entrambi con in testa soltanto la vittoria, perfezionano le proprie squadre dopo l'intervallo: c'è Pazzini, davanti, insieme a Luca Toni al posto di Juanito Gomez nel Verona; Stellone, invece, sceglie di inserire Chibsah per Kragl, con una scelta evidentemente mirata a difendere l'unico goal di vantaggio. Funziona la mossa di Delneri, che arriva finalmente al pareggio con Bianchetti, bravo a ribadire in rete una spizzata di testa di Pazzini. Il Bentegodi adesso ci crede, e spinge la sua squadra, che ha finalmente l'occasione di sfruttare gli ultimi venticinque minuti per trovare la rete della vittoria.
CUORE HELLAS - La spinta del Bentegodi fomenta l'Hellas, che prima con Toni (che sbaglia malamente da pochi metri) poi con Pazzini (che non serve il compagno d'attacco dopo un ottimo traversone di Emanuelson) mette davvero paura al Frosinone. Lo stesso Ionita, a cinque dalla fine, prova a girare di testa sugli sviluppi di un corner, ma Leali in qualche modo smanaccia in angolo. Non basta, all'Hellas il cuore messo in campo nella ripresa, e ciò non fa che aumentare il rammarico per una stagione buttata via soprattutto nella prima parte del campionato. La beffa, per i padroni di casa, arriva in pieno recupero, quando Frara, approfittando del cross di Paganini, beffa Gollini, condannando - al Bentegodi - l'Hellas ad una retrocessione ormai inevitabile.
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