segunda-feira, 30 de novembro de 2015

Bale marcó: no lo hacía con el Madrid desde el 29 de agosto

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Sus últimos goles de blanco se los había hecho al Betis en la segunda jornada. Desde que llegó Benítez promedia la mitad de goles. Con Gales sí marca.


Gareth Bale inauguró el marcador de Ipurua en elEibar-Real Madrid y también rompió la sequíagoleadora que acusaba desde comienzos de la temporada. Con el conjunto blanco no marcaba desde el 29 de agosto, cuando hizo dos tantos al Betis en la segunda jornada de la Liga BBVA. Es, por tanto, su tercer gol de la temporada en 10 partidos (ocho de Liga y dos de Champions), porque las lesiones musculares le han dejado fuera en ocho convocatorias.
Sin embargo, sí había marcado con su selección nacional en los partidos de clasificación a la Eurocopa de septiembre (un gol a Chipre) y octubre: marcó contra Andorra para certificar el billete de Gales a la Euro 2016.
Su balance goleador con el Madrid es más que aceptable: suma 42 goles en 102 partidos, una media de 0,41 tantos por encuentro. Son datos que han empeorado desde la llegada de Rafa Benítez, algo que coincide con su nuevo rol sobre el césped, situándose por detrás del delantero y en una posición centrada en lugar de su habitual presencia por ambas bandas, algo que facilita su desborde. En el Madrid 2015-16 el británico promedia 0,3 goles por partido.


El blaugrana de moda en los premios de la Liga


El certamen celebrado esta noche deparó cinco premios para miembros de la plantilla culé


Tras haber ganado la Liga con una remontada apasionante, todo lo que se esperaba en la nueva edición de los premios de la Liga era un fondo de fiesta con claro color blaugrana. Con seis premios de los diez en disputa, la fiesta de la Liga fue una fiesta azulgrana que sigue así alargando el momento dulce del que tanto habla Luis Enrique. 

Messi, mejor delantero y mejor jugador

Tras conocerse su nominación entre los tres finalistas al Balón de Oro, Lionel Messi siguió con su buena racha y se llevó dos premios en la gala de hoy. Además del mejor delantero de la pasada Liga, el jugador rosarino también fue obsequiado con el trofeo que le distingue como mejor jugador de la pasada edición de la Liga BBVA, competición de la que además se convirtió hace más o menos un año en el máximo goleador de su historia.
Bravo, Neymar y Luis Enrique también tuvieron su premio
Además del argentino, el brasileño Neymar recogió el premio a mejor jugador americano de la Liga. Sólo Suárez, nominado al premio a mejor delantero se quedó sin galardón, aunque Lionel Messi tuvo una palabras de agradecimiento para él. Los otros premiados por parte de la discilplina culé fueron su técnico, el asturiano Luis Enrique, y el cancerbero Bravo, mejor portero de la pasada competición.
Otro de los azulgranas que no pudo conseguir nada en la gala fue el central catalán Gerard Piqué, que se vio superado por su compatriota en la selección Sergio Ramos como mejor defensa. James Rodríguez se llevó el trofeo a mejor centrocampista y Cristiano Ronaldo, para cerrar el palmarés del Real Madrid, fue elegido como el jugador mejor valorado por la afición. Premio que no acudió a recoger y el sevillano Sergio Ramos tomó en su nombre.
El único premio que no terminó en manos de los dos grandes del fútbol español fue el de mejor jugador africano de la Liga que acabó deparando en el Valencia CF, concretamente en su jugador Sophiane Feghouli.




Napoli in testa, Sarri perfezionista: "Siamo andati in ansia da prestazione. Dovevamo gestire meglio"

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L'allenatore del Napoli ha analizzato la prestazione dei suoi al termine della vittoria contro l'Inter, che ha dato ai partenopei il primato in classifica in solitaria. Tuttavia, il toscano guarda agli aspetti da migliorare, come gli ultimi venti minuti di gara gestiti in malo modo e soprattutto a non esaltarsi.


Non è affatto soddisfatto del Napoli visto nella ripresa Maurizio Sarri, che al termine della gara vinta dalla sua squadra per 2-1 sull'Inter di Roberto Mancini, ha analizzato la prestazione della sua squadra ai microfoni di Sky Sport. Il pensiero dell'allenatore dei partenopei va immediatamente agli aspetti da migliorare in vista della trasferta di Bologna, che non gli permettono di godersi appieno il successo maturato che lancia gli azzurri in vetta alla classifica. 
"Contento di aver dato una soddisfazione a questo pubblico stupendo, ma da domani ricominciamo a lavorare. Dobbiamo essere bravi a non farci esaltare da niente e nessuno. Dopo il 2-0 abbiamo dato la partita per vinta, poi abbiamo subito gol e siamo andati in ansia da risultato e in confusione mentale, sbagliando cose che di solito non sbagliamo".
Inevitabile non parlare dell'espulsione di Nagatomo, che ha condizionato il match. Sarri, glissa così: "Penso che le ammonizioni di Nagatomo sono state tutte giuste. Quest'arbitro è una garanzia". Da Orsato al mattatore di serata, Gonzalo Higuain"Marziano? Dipende da lui, se fa ancora un passo in avanti, diventando ancora più cattivo, è un marziano".
La vittoria sull'Inter consegna al Napoli il primato in solitaria, che mancava dal 1990, anno del secondo scudetto partenopeo. Sarri, da buon scaramantico quale è, si nasconde ancora una volta, ironicamente, dietro la quota salvezza, sottolineando però l'aspetto della gestione dell'ambiente partenopeo: "Sì, questo non è un ambiente facile. Penso che possiamo riuscire a rimanere sempre gli stessi. Con 31 punti non siamo neanche salvi, quindi di cosa stiamo parlando...".
Napoli che è sembrato in calo nella ripresa. Questa la spiegazione del mister: "Non penso sia quello, solo Koulibaly ha giocato interamente l'ultima, probabilmente ci siamo allenati meno a causa delle tante partite. La componente principale è quella mentale. Giovedì nei test le voci erano ottime, vediamo stasera. Dispiace che l'ultimo minuto abbia lasciato una sensazione diversa da quella che è stata la partita".
Il Sarri scaramantico fa spazio, successivamente a quello meticoloso e perfezionista, qualità però indispensabile per una squadra di vertice e di successo. Si passa all'analisi degli errori, soprattutto quelli mentali e di presonalità che il Napoli ha denotato negli ultimi venti minuti: "Domani parleremo del perché non siamo riusciti a gestire il risultato, si deve parlare sempre delle cose da migliorare. Per questi ultimi venti minuti prenderanno un cazziatone".
Napoli che in casa ha battuto Lazio, Juventus, Fiorentina e adesso l'Inter. Successi che danno consapevolezza ai partenopei di essere diventati una grande squadra, anche se il mister toscano non smette di sottolineare i meriti delle avversarie: "No, non vanno così le cose. Inter e Fiorentina qui hanno fatto grandi partite. Il risultato di una partita va preso per quello che è. I meriti del Napoli primo? Al gruppo. Il mio merito è quello di essere stato subito credibile agli occhi di questo gruppo".

Are Arsenal Regaining Their Invincible Status?

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For quite some time Arsenal has been the only major club in all prestigious football leagues in Europe to make profits year on year but you would be right to counter that this impressive financial record has not been replicated in winning silverware. Two FA Cup triumphs in the past decade does not reflect well on a club of Arsenal’s standing and it is perhaps only repeated finishes in the top four – making them one of the most consistent UEFA representative sides from England – that has kept the word ‘crisis’ from the Emirates door.
All of that though might be about to change and with the 2015/16 season now a third concluded the whispers are growing louder with every passing week – Arsenal are looking like champions in waiting.
Just like the season before, Arsenal began this campaign on a low note and fans and non-fans duly called for the retrenchment of Arsene Wenger. It has almost become a tradition in north London that at some stage the Frenchman’s credentials will be questioned. Are his best days behind him? Has he simply become too stubborn and set in his ways in the ever-evolving Premier League? Gradually though the Gunners picked up speed and now sit only two points off the top, behind the two Manchester behemoths and a Leicester side that continue to astound.
Two disappointing results on the road in recent weeks may have halted momentum but with no team taking the league by the scruff of the neck this term it’s still all to play for and Wenger’s men must very much fancy their chances. In fact it could be argued they have the best chance for quite a while to end their title draught.
Why Arsenal has the best chance to win the EPL in 2015
Patience is key: Their recent game against Swansea epitomises the spirit and character that seems to be now instilled into the present squad. There was a composure clearly evident, a patience that will serve them well with a plethora of games up ahead where Sanchez, Ozil and co will be expected to break down inferior but well-organised opponents.
It’s up for grabs: Never before can we recall such a wide-open season where no side dominates going into the Christmas period. The Gunners are beset by injuries yet remain firmly in contention and with Leicester expected to fade and Manchester United underwhelming with a series of sterile performances there is arguably only Manchester City to beat.
If you like the thrill of gambling this could be a good time to back Arsenal, and you can also visit Slots Heaven for other games.
Consistency in winning: More so than anyone (though City may beg to differ) the Gunners are capable of stringing together a lengthy run of wins building up confidence and points as they go.
Capable of anything: Beating Guardiola’s Bayern Munich back in October illustrated what this side can achieve when the stars align. The fixture list reveals that a testing January awaits them but with their injuries lightening by then a run of form going into next year certainly looks possible.

Ronaldo is on his way to Man Utd...on Mum's orders

Cristiano Ronaldo looks increasingly likely to leave Real Madrid next summer - and his Mum is reportedly keen for him to make a return to Manchester United.

The Daily Mirror are among those reporting that his doting mother Dolores is concerned by reports that Paris Saint-Germain are favourites to sign her son if he does decide to bring down the curtain on his time in the Spanish capital.
Amid suggestions that she is not keen on her son moving his family to the French capital following the terrorist attacks in Paris, Dolores is urging her boy to complete an emotional return to Old Trafford.
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It is hard to know whether the suggestion that Mrs Ronaldo is driving her beloved boy back to Manchester is accurate, but it seems increasingly evident that a battle is likely to ensue between United and PSG for the reigning World Footballer of the Year next summer.
At the age of 30, any club buying Ronaldo would appreciate that they are unlikely to see a return on their investment in terms of a resale, but the commercial opportunities from shirt sales and merchandise could off-set some of the transfer fee that would need to be paid.
This story is set to run and run over the next few months, with Ronaldo's next destination certain to be one of the hottest sporting talking points of 2016.



PSG, Javier Pastore : trois blessures et une polémique

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Blessé depuis plus d'un mois, Javier Pastore ne devrait pas refouler les pelouses françaises avant début 2016. Laurent Blanc a voulu éteindre toute polémique samedi.


Le cas Pastore intrigue. Forfait pour la réception de Troyes samedi, l’Argentin vit sa troisième période d’indisponibilité en un mois. Après une conjonctivite et une blessure au mollet, c’est l’adducteur qui a privé l’ancien palermitain d’un retour sur le terrain contre la lanterne rouge deLigue 1"Il est très gêné en ce moment par ses problèmes musculaires, avait déclaré Laurent Blanc en conférence de presse d’avant-match. J’espère qu’il va vite revenir car il a besoin de jouer."
Dans un premier temps, le retour du milieu de terrain dans le groupe parisien devait s’effectuer lors du déplacement à Malmö en Ligue des champions (0-5). Le staff médical n’avait pas voulu prendre de risque en pointant la 15e journée de Ligue 1 contre l’ESTAC comme date idyllique. Raté. "Javier s’est blessé lors d’une séance personnalisée lorsque nous étions en Suède", a avoué Laurent Blanc. Un nouveau coup dur qui devrait éloigner El Flaco des terrains jusqu’à la reprise prévue lors du stage hivernal au Qatar du 27 au 30 décembre. "Vivement que cette année se termine, a écrit l’international Albiceleste sur son compte Facebook samedi, avec une photo en pleine rééducation. Plus d’un mois sans jouer…" Javier Pastore ne s'est en fait jamais vraiment remis de sa blessure musculaire contractée avec l'Argentine lors de la Copa America en juillet dernier. "Il a juste besoin de temps", affirme un de ses proches. 
"Arrêtez avec vos blessures diplomatiques"
Avant de rentrer dans la polémique, il convient d’insister sur certains points. Oui, Javier Pastore était bien touché à l’œil avant la rencontre face à Saint-Etienne, le 25 octobre dernier. Nous avons eu l’occasion de rencontrer l’Argentin qui était alors très marqué au niveau de l’œil.Ce que beaucoup ont remis en cause, c'est la durée de son indisponiblité : deux semaines. Selon une source médicale, c'est surprenant pour un joueur professionnel très encadré, mais c'est possible. 
Très vite, la thèse d’un problème entre l’Argentin et le club a fait son apparition. Parti faire constater sa blessure en sélection, il est ensuite revenu en retard en raison d’une visite familiale autorisée par le club. Le jour de son retour au Camp des Loges, la présence d’Olivier Létang et Nasser Al-Khelaifi, qui se sont longuement entretenus avec le milieu de terrain, n’avait fait que relancer la polémique. Une discussion importante pour recadrer un joueur ne peut avoir lieu sur le terrain d’entraînement, le jour où la présence des journalistes est autorisée. Difficile alors de tirer des conclusions. 
Interrogé sur la nouvelle absence de son joueur samedi après le match, Laurent Blanc a tenu à apporter des précisions : "Il faut arrêter de balancer des informations sur Pastore. Il est blessé. Vous discuterez avec lui et vous verrez qu'il est bien blessé. C'est un début d'année difficile mais il est blessé. Arrêtez de dire que ce sont des blessures diplomatiques. Renseignez-vous. Je ne vais pas vous mentir, je ne vais pas vous dire qu'il est blessé si ce n'est pas le cas…"
"Tout va bien avec Javier"
Contacté par Goal, Marcelo Simonian l'agent du joueur est catégorique. "Tout va bien pour lui, il est heureux à Paris, il adore la ville. C'est juste un moment où il n'a pas de chance." L'Argentin ne compte pas quitter la capitale française. Dernièrement, le joueur a même changé d'appartement. Fini la vue sur la Tour Eiffel, pour un lieu plus discret. Les derniers évènements l'ont affecté mais lui ont donné une nouvelle force pour se battre pour sa place. 
Une certitude : Javier Pastore n'est pas heureux de sa situation actuellement au PSG. Rien d'anormal pour un joueur qui était certain de pouvoir jouer régulièrement. "Quand je serai à nouveau en bonne condition physique, je n'ai pas de doute sur le fait que je vais à nouveau jouer régulièrement", annonçait-il après le match nul à Reims (1-1). Deux semaines plus tard, l'Argentin se plaignait dans les colonnes du JDD. "Je ne comprends pas mais je dois l'accepter, travailler plus pour le convaincre (Laurent Blanc, ndlr) de me relancer dans son onze pour la Ligue des champions. Je suis à Paris pour participer aux grands rendez-vous." En trois matches de Ligue des champions (en occultant ceux où il était blessé), Javier Pastore n'a joué que 46 minutes. Le soir de de la réception du Real Madrid, l'Argentin était sorti en compagnie deSalvatore Sirigu, très longtemps avant le reste du groupe, avec la mine des mauvais soirs. Depuis, les blessures se sont enchainées.


Marseille-Monaco (3-3), l'OM revient de loin



Mené deux fois au score, l'OM a puisé dans ses ressources contre Monaco pour ne pas essuyer un nouveau revers à domicile. Les Phocéens s'évitent une nouvelle période de doute.
15e journée de Ligue 1
Marseille-Monaco : 3-3
Buts : 
Alessandrini (12e), Batshuayi (51e), N'Koudou (82e): A. Touré (18e, 39e), Coentrao (72e)

Les Marseillais sont encore une fois passés à côté de leur match au Vélodrome, et c’est Monaco qui en a profité cette fois-ci. On ne reprochera pas aux Phocéens leur fougue offensives, ni leur volonté à faire le jeu, mais les Phocéens ont de nouveau montré que l’équilibre peut être mis à défaut à cause d'un excès d’audace. En laissant souvent les espaces derrière, les protégés de Michel ont subi de nombreuses offensives monégasques en première période. Le plus étonnant c’est que c’est un arrière droit Almamy Touré qui a réussi à tromper deux fois Mandanda dans le premier acte. Le Monégasque a su couper le coup franc de Coentrao dans la surface (18e, 1-1) pour égaliser, avant de donner un avantage précieux aux siens sur une action de classe, où il a remonté la moitié de terrain avant de s’appuyer sur Carrillo, puis d’éliminer Rekik dans la surface sur un crochet magnifique et de tromper au final le portier marseillais d’un plat du pied (39e, 1-2).  En vouloir au défenseur néerlandais sur ce coup serait presque trop facile, car toute l’arrière garde marseillaise est passée à travers sur cette action.

Les Marseillais ont répété les mêmes erreurs

Marseille a quand même eu la bonne idée de bien entamer la rencontre en marquant très tôt ce qui ne lui arrive pas trop souvent cette saison. Alessandrini a profité d’une succession de maladresses des Monégasques dans la surface pour tenter une volée, que Subasic ne pouvait qu’effleurer (12e, 1-0). L’ancien Rennais qui était de retour dans le onze titulaire marseillais après une blessure, s’est aussi signalé par un coup franc cadré (43e) trop centré qui n’a pas trompé la vigilance de Subasic. Le gardien croate a aussi été très concentré sur la frappe de Bathsuayi de l’extérieur de la surface (14e). Il pouvait par contre remercier son poteau gauche d’avoir repoussé une autre frappe de l’attaquant Belge en fin de première période (37e). Malgré cette légère domination, l’OM a été puni à la pause pour son manque de solidité défensive. Même Lassana Diarra dans l’entrejeu n’a pas eu son rendement habituel dans la régulation du jeu olympien contrairement aux homologues monégasques souvent inspirés dans l’animation.

Malgré un meilleur rendement en seconde mi-temps, les Marseillais ont presque répété les mêmes erreurs. Les espaces vacants au milieu de terrain étaient criants, ce qui a abouti à une seconde mi-temps aussi décousue que la première. Après l’égalisation de Michy Batshuayi sur un ballon qui trainait dans la surface monégasque (51e, 2-2), on assista à un véritable combat de boxe. Chaque équipe profitait des montées de l’autre pour contrer rapidement ensuite. L’AS Monaco s’est cependant montrée dangereuse sur les coups de pied arrêtés, à l’instar de la reprise de Touré dans la surface sur un coup franc, repoussée en corner par Mandanda (57e) puis sur une tête dévissée (58e) sur l’action qui suit qui passait à quelques centimètres du cadre. Alors que Carrillo, qui a hérité d’un excellent ballon à l’entrée de la surface phocéene, n’a pas assez bien ajusté son plat du pied (65e) et a vu sa reprise passer largement à côté du cadre (65e). Mais toutes ses occasions manquées des hommes de Jardim ne restaient pas sans suite.

Nkoudou, encore lui

L’OM a fini par céder une troisième fois dans cette rencontre sur une tête peu académique de Fabio Coentrao dans la surface consécutive à un bon centre d’Echiejilé (72e, 2-3). Le Portugais qui a occupé un poste inhabituel d’ailier gauche pensait alors avoir donné un avantage définitif aux siens. Mais Marseille a fini par recoller et par engranger un petit point au bout de ce scénario rocambolesque. C’est l’homme providentiel de l’OM, Georges-Kevin Nkoudou qui a remis une dernière fois les pendules à l’heure en coupant en second poteau une frappe manquée de Lucas Ocampos (82e, 3-3). C’est le sixième but dans les 7 derniers matches de l’ancien Nantais, des statistiques assez incroyables pour un joueur qui dispute sa première saison avec l’OM. A la suite d'une enième offensive monégasque mal négociée par El Shaarawy (91e), Monaco et Marseille se quitteront sur un score de parité assez logique. Et même si ce match a mis en exergue les capacités de réaction des deux équipes, il a surtout montré la fragilité défensive des deux clubs qui sont susceptibles de jouer le podium cette saison.

„Fühle mich falsch bewertet“ – So wehrt sich Hummels

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Weltmeister Mats Hummmels wehrt sich gegen die Kritik an seiner Person in den vergangenen Wochen. „Ich fühle mich definitiv falsch bewertet und sehe meine Leistung ehrlich gesagt auch besser als manch ein Medium”, meinte der BVB-Innenverteidiger im „kicker“-Interview.
Die Kritik habe eine gewisse Eigendynamik angenommen: Schlechte Sachen würden sich einfach besser verkaufen, „als wenn man positiv berichtet”, so der 26-Jährige. „Wenn demnächst mal ein anderer Klub eine schlechte Phase hat – aber eigentlich haben wir als Zweiter ja keine – wird auch ein anderer Spieler durchs Dorf getrieben. Das ist mittlerweile so in der Fußball-Welt, in der wir uns bewegen”, ergänzte Hummels.

Er selbst kenne kaum jemanden, der selbstkritischer sei. „Ich schaue mir meine Spiele zu Hause noch einmal an. Ich weiß, wann ich Fehler mache, und ich weiß, wann ich keine mache”, so der BVB-Kapitän. „Ich habe eigene Fehler immer deutlich angesprochen und werde das weiter so handhaben. Ich ducke mich nicht weg!”
Er gebe sich in der Öffentlichkeit „so wie ich bin. Ich bin manchmal sturköpfig und ein bisschen dickköpfig. Ich lasse aber auch mit mir reden”, so Hummels weiter: „Ich bin etwas direkter, auch mal zynisch und sarkastisch, deshalb finde ich es auch völlig in Ordnung, das Hans-Joachim Watzke mich für nicht pflegeleicht hält.” Ansonsten sei das Verhältnis zum Klub-Boss „mehr als nur in Ordnung”.
Ob ihn die kritische Berichterstattung eventuell daran hindern könnte, den bis 2017 laufenden Vertrag zu verlängern? „Wenn mich die kritische Berichterstattung aus Dortmund vertreiben würde, hätte ich einen Dachschaden”, sagte Hummels.