Il gallese è il principale dubbio di Zidane per la formazione di domani sera: non ha i novanta minuti delle gambe, ma dovrebbe partire dall'inizio insieme a Ronaldo e Lucas Vazquez. A centrocampo rientrano Kroos e Modric, probabile panchina per James. Marcelo recuperato, Pepe titolare.
Esattamente un anno dopo, il ritorno degli ottavi di Champions League agita le notti dei tifosi madridisti. La scorsa stagione fu infatti lo Schalke 04, battuto agevolmente all'andata per 0-2 (stesso risultato dell'Olimpico), a spaventare il Santiago Bernabeu vincendo contro gli allora detentori del trofeo. Fu quella una serata spartiacque per Carlo Ancelotti e Iker Casillas: il tecnico di Reggiolo entrò in conflitto con Florentino Perez, con cui in realtà i rapporti non erano mai stati idilliaci, e la aficiòn blanca individuò nello portiere della cantera uno dei capri espiatori delle difficoltà delle squadra.
Domani a Chamartin si presenta una Roma che ha tutte le intenzioni di trasformare quella che potrebbe essere un'esibizione nell'incubo del Real Madrid, già fuori dalla Copa del Rey per il caso Cheryshev e lontano ben dodici punti in campionato dalla vetta della classifica occupata dagli arcirivali del Barcellona. Ecco perchè quella di domani non sarà una partita come le altre per Zinedine Zidane e i suoi giocatori. Il tecnico francese ha garantito in conferenza stampa di voler proporre una formazione aggressiva, ma ci sono ancora vari dubbi sullo schieramento che deciderà di adottare. Innanzitutto relativi al modulo, con il 4-3-3 dato in vantaggio su un 4-4-2 adottato in pochissime occasioni in questa stagione. In secondo luogo per quanto riguarda i giocatori a disposizione. Karim Benzema non sarà del match per il problema muscolare accusato dieci giorni fa nel derby, così come il giovanissimo Borja Mayoràl, suo sostituto in Liga convocato per giocare la Youth League con i compagni del Castilla. Ecco dunque farsi strada la candidatura dal primo minuto di Gareth Bale, il gallese appena rientrato sabato con il Celta Vigo e subito andato in gol con un sinistro da fuori area. Bale non ha però i novanta minuti nelle gambe, e la sua collocazione tattica è ancora in discussione. Impiegato praticamente sempre sull'out destro d'attacco, l'ex Tottenham potrebbe lasciare quella corsia a Lucas Vazquez, l'altro giovane che sta convincendo Zidane a suon di prestazioni di grande impegno e corsa.
Bale potrebbe dunque trovare posto come esterno sinistro o addirittura come centravanti, magari scambiandosi la posizione in corsa d'opera con Cristiano Ronaldo. Qualche dubbio in meno a centrocampo, dove rientreranno Toni Kroos e Luca Modric, con Casemiro di nuovo in panchina dopo due presenze da titolare consecutive. Il favorito per il ruolo di mezz'ala sinistra resta quindiIsco, il malagueno dal carattere difficile che però garantisce ulteriore qualità e un buon raccordo con l'attacco. A questo punto difficile immaginare un impiego dal primo minuto di James Rodriguez, se non proprio a scapito dello stesso Bale, qualora al gallese venisse riservata solo una mezz'ora. Le note liete per Zizou arrivano dai giocatori a disposizione nel reparto difensivo: Nacho è out, maMarcelo è recuperato e sarà terzino sinistro con Carvajal sul binario opposto. Il brasiliano è ritenuto fondamentale dallo staff tecnico del Madrid, non solo perchè in rosa non ci sono alternative credibili, ma anche perchè la sua propensione ad offendere potrebbe indurre Salah sulla difensiva. Al centro spazio a Pepe, favorito per una maglia da titolare su uno spaesato Varane, e al capitano Sergio Ramos, davanti alla certezza Keylor Navas, protagonista anche nel sabato di gloria contro il Celta.
Roma, l'undici anti-Real
Spalletti rilancia Dzeko e affianca Zukanovic a Manolas. 4-2-3-1 al via.
Suggestione d'Europa. La valigia giallorossa contiene sogni e speranze, ma la realà spagnola va a frantumare ogni idea di ribaltone. Vittorie in serie che catapultano la Roma in scia di Juventus e Napoli - il rientro nella lotta Scudetto resta improbabile - e portano ottimismo in vista dei 90 minuti del Bernabeu. Una lucida analisi esclude sorprese di Coppa, firmare una rimonta dallo 0-2 dell'Olimpico non è cosa da poco, specie se di fronte hai il Real, sì zoppicante, ma sempre Real. La scarica di Ronaldo al Celta sembra una risposta all'euforia romana, un prepotente schiaffo che riporta i più arditi scommettitori alla fredda legge dei numeri.
La Roma non può e non deve sfigurare, già altre volte la Champions si è rivelata fatale anche per la marcia di A, occorre fornire una prestazione adeguata al Tempio e all'occasione, aldilà di reti e risultato. Spalletti riparte dal trionfo con la Fiorentina, pronto a una decisa virata nell'undici iniziale.
La notte blanca è la notte di Dzeko, in disparte nelle migliori apparizioni della Roma Spalletti 2.0. Lui gigante di marmo, spilungone d'area, messo fuori, per far spazio a folletti di tecnica, palleggiatori educati in continuo movimento. La Roma senza riferimenti piace più della Roma con un riferimento. Piace perché tutti possono giocare più ruoli, hanno un ruolo senza esserne schiavi. Perotti e non Dzeko, un centrocampista con doti offensive, invece di un 9, di stampo antico.
A Madrid, però, tocca al bosniaco, gli astri si allineano e ri-aprono la porta a Edin, giunto a Roma in pompa magna e ora quasi un ingombro. Nainggolan non è nelle migliori condizioni - complice un fastidio tra anca e inguine, è con i compagni, ma è auspicabile un turno di riposo per recuperare in vista della gara con l'Udinese. Senza il belga, mediana a due effettivi, con il 36enne Keita - esperienza internazionale, vecchie ruggini con il Real - ad affiancare Pjanic. Intelligenza e qualità, qualche rischio in fase d'interdizione. Spalletti sceglie un lancio di dadi, chiede ai suoi tenori di abbassarsi per limitare il possesso palla delle merengues, recuperare e ripartire, cogliendo le falle naturali della retroguardia di casa. Compito questo che spetta a El Shaarawy e Salah in prima battuta, con Perotti uomo di raccordo tra centrocampo e Dzeko.
Dietro, fuori causa Rudiger. Lesione di primo grado al bicipite femorale, 15 giorni di stop. L'emergenza centrale, porta al lancio di Zukanovic al fianco di Manolas, con Digne e Florenzi in corsia.
Difficile, forse impossibile, ma è notte da leoni, l'orgoglio e la storia per uscire dal Bernabeu, se non con la qualificazione, almeno con gli applausi.
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