terça-feira, 8 de março de 2016

Real Madrid-Roma 2-0: Dzeko e Salah sbagliano, Cristiano Ronaldo li punisce

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Ottimo primo tempo dei ragazzi di Spalletti, Szczesny para tutto fino al 19' della ripresa, poi gol e assist (per James Rodriguez) del fuoriclasse portoghese. Il Bernabeu applaude Totti, in campo per un quarto d'ora, palo di Perotti a un minuto dalla fine



Spettacolo, rimpianti e gol nella serata di Madrid, ma i gol sono tutti dalla parte del più forte: Spalletti ottiene conferme dolci e amare, sui progressi e sul coraggio della sua squadra, e sulla voragine che separa la terza del campionato italiano e la terza della Liga, umani contro Galacticos, che pure in più di una occasione hanno rischiato di cadere sulla terra. Finisce 2-0, 4-0 contando l'andata, quando tutti dissero che la Roma avrebbe meritato di segnare almeno un gol, o quantomeno di non incassare il secondo: il copione si replica al Bernabeu, senza gli errori dell'arbitro della prima gara, ma con ancora più rimpianti per le occasioni buttate al vento davanti a Keylor Navas.
ROMA AUDACE, REAL COPERTO — Florentino Perez vuole i piedi buoni, glieli offre Spalletti, schierando Salah, Perotti ed El Shaarawy alle spalle di Dzeko, con solamente due mediani, uno dei quali però è Pjanic: Zidane non ascolta i desiderata presidenziali che vorrebbero Isco tra Modric e Kroos, e gli preferisce il più sostanzioso Casemiro. La Roma rischia subito, con un colpo di testa mancato di Cr7, anche la risposta (non) arriva di testa, perché Navas anticipa di pugno Dzeko. Ma i cross arrivano, almeno nella prima fase, e Florenzi da trequarti rischia di regalare a El Shaarawy il pallone buono per sbloccare la partita, e - secondo Spalletti - anche la testa dei suoi giocatori. La prima parata è di Szczesny, ma il tiro di Kroos non è poi così pericoloso, non lo è neanche quello di Dzeko al 14', ma la posizione lo era eccome: ripartenza di Salah sulla destra, palla per il bosniaco che a centro area ha tutto il tempo di controllare, e sparacchiare un sinistro sul fondo di quelli che restano negli occhi e nei rimpianti dei tifosi.
SZCZESNY PARA TUTTO — Il Real manovra, la Roma trema per un destro da fuori di Modric, avvelenato da una deviazione di Keita ma neutralizzato da Szczesny, Dzeko prova a farsi perdonare con un bel filtrante per Salah, ma Navas è bravo a chiudere lo specchio all'egiziano, che può solo calciare sul fondo. Alla mezz'ora lampeggia CR7, ma il suo tiro da fuori viene respinto da Szczesny, che lo chiude anche pochi minuti dopo, in uscita bassa, in un'azione avviata a centrocampo da un tunnel di Modric a Pjanic, che rende bene l'idea del tasso tecnico in campo. Il Real colleziona angoli e tiri da fuori, quando la palla gol arriva in area capita sui piedi di Casemiro, non l'uomo giusto al posto giusto. A fine primo tempo le statistiche sono contraddittorie: 18 tiri del Real Madrid, che nella competizione non ne faceva così tanti in un primo tempo da dieci anni, ma anche terza volta in questa Champions in cui non trova il gol prima dell'intervallo, e la seconda era sempre coi giallorossi, all'andata.
SALAH E FLORENZI, GOL MANCATI — Nella ripresa c'è Vainqueur al posto di Pjanic, toccato duro su una caviglia, il 5' è la metafora della gara: una quarantina di secondi con la palla a pochi metri dalla porta della Roma, Szczesny sbroglia una situazione complicatissima e rilancia lontano, Salah (tenuto in gioco da Pepe) si ritrova solo davanti alla porta e calcia fuori dal limite. E poi, di nuovo, Cristiano Ronaldo che ci prova, e il portiere giallorosso che non si lascia sorprendere. Poi è Florenzi a far alzare i 2000 tifosi giallorossi al Bernabeu: salta Sergio Ramos, anticipa Pepe e impegna seriamente Navas, con Ramos che recupera e si sbriga a mettere in angolo per evitare problemi. Dall'angolo ne viene fuori un altro, e Manolas sfiora nuovamente il gol, trovando nuovamente presente il portiere del Costa Rica.
LA RESA — Al quarto d'ora, quando il canterano Vazquez prende il posto di mister 100 milioni Gareth Bale, Szczesny è già diventato il portiere (7) che ha fatto più parate nella storia della Roma in Champions: non ha molto tempo per festeggiare perché proprio il neo entrato, Real Castilla e un anno all'Espanyol nel curriculum, lascia sul posto Digne con un doppio passo e mette in mezzo un cross basso, che trova il piede di CR7, in anticipo su Manolas per il vantaggio. È il segnale della resa, al 19': Cristiano Ronaldo scatta in contropiede e serve la sovrapposizione di James Rodriguez che infila il 2-0 in diagonale, poi il portoghese si divora il tris, tiraccio sul fondo da posizione eccellente. Ma il pubblico, che non è mai stato particolarmente tenero con lui, batte le mani.
TOTTI SALUTA — Applausi per CR7, applausi per Modric, ma tanti se li prende anche Totti, a cui Spalletti regala quella che - salvo rinnovo - sarà la sua ultima apparizione nelle Coppe Europee: il Santiago Bernabeu poteva essere il suo stadio, e gli rende l'omaggio che si tributa ai campioni, anche quando vestono l'altra maglia. L'ultimo quarto d'ora è tutto nella rabbia di Cristiano Ronaldo, a cui non basta un solo centro, la Roma sfiora un meritatissimo gol della bandiera, ma sul cross di Salah il destro di Perotti centra la base del palo, mentre Dzeko in chiusura di recupero manca la deviazione di testa a un metro dalla porta. E il tanto criticato Real passato da Benitez al traghettatore Zidane resta l'unica squadra a non aver ancora preso gol in casa in questa Champions.

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