terça-feira, 3 de novembro de 2015

Numeri impietosi: mai vista una Juventus così brutta in Champions

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E' stata tutt'altro che esaltante la prestazione della Juventus in Germania: solamente 30,3% di possesso palla, mai così male dal 2004.



La Juventus di Allegri ha raccolto in quel di Monchengladbach un pareggio che la avvicina un po' di più alla qualificazione agli ottavi di finale di Champions League (delle ultime 14 partite giocate in Champions ha perso solamente la finale scorsa contro Messi e compagni). C'è però da dire che la prestazione degli bianconeri in Germania è stata tutt'altro che esaltante.
In primis c'è da sottolinare come la difesa piemontese, prestazione da dimenticare di Chiellini a parte, abbia subito 7 tiri nello specchio della porta (l'ultimo record negativo risale alla finale di Berlino contro ilBarcellona, quando furono 5).
Come se non bastasse si è trattato della sesta volta nel corso della stagione nella quale Buffon ha dovuto raccogliere un pallone da dentro la propria porta alla prima conclusione da parte degli avversari.
In secondo luogo c'è invece da registrare il dato riguardante il possesso palla. Contro il Borussia è stato del 30,3%, la percentuale più bassa della storia dal 2004 in Europa per la Vecchia Signora. Un dato che lascia intendere come, a differenza dello scorso anno, Marchisio e compagni non riescano più ad intavolare quelle trame di gioco necessarie per aggirare l'avversario e per far trascorrere il tempo quando c'è da mantenere una situazione di vantaggio.
Un dato che sicuramente andrà migliorato e che, in parte, non può che dipendere dalle scelte di Allegri. Il tecnico toscano, a differenza di quanto accaduto nel 2014-2015, non è ancora riuscito a trovare un modulo ma soprattutto un formazione e degli uomini specifici ai quali affidarsi quando c'è da vincere e da convincere. Esempio lampante l'esclusione iniziale di Cuadrado, match winner nel derby della Mole ed uno dei più positivi della rosa in questo inizio di annata.
Se però vorra eguagliare i successi dello scorso anno non potrà più perdere tempo: sarà infatti necessario fare bene in casa con il City se non si vorrà rischiare di giocarsi tutto fuoricasa contro il Siviglia.

Borussia-Juventus 1-1: Lichtsteiner gol, ottavi di Champions più vicini

Lo svizzero operato al cuore un mese fa regala il pari ai bianconeri dopo il vantaggio di Johnson, poi Hernanes si fa espellere nel momento migliore e ci pensa Buffon a salvare il risultato: tedeschi già fuori, la qualificazione è a un passo col Siviglia a -5



La storia da libro cuore non regala l'immediato lieto fine, ma di certo lo avvicina. Lichtsteiner, operato il 2 ottobre per una aritmia cardiaca benigna, torna titolare dopo oltre un mese e regala alla Juve il pareggio sul campo del Borussia Mönchengladbach: i bianconeri, scavalcati dal City e ora secondi in classifica, sprecano il possibile match-point, ma a +5 sul Siviglia e con i tedeschi aritmeticamente tagliati fuori per gli scontri diretti, sono decisamente più tranquilli. Gli ottavi di Champions sono a un passo: resta il rimpianto per l'espulsione di Hernanes arrivata a inizio ripresa, nel momento migliore dei bianconeri, poi costretti a rintanarsi e a ringraziare Buffon per due miracoli su Stindl e Thorgan Hazard.
Stephan Lichtsteiner abbracciato da Sturaro ed Hernanes. Getty
Stephan Lichtsteiner abbracciato da Sturaro ed Hernanes. Getty
IN BAMBOLA — I primi trenta minuti sono un martirio per la Juve che un po' per l'atteggiamento passivo, un po' per la disposizione tattica, è completamente in balia dell'avversario. Allegri conferma di non aver ancora trovato la quadra cambiando di nuovo modulo e tornando al 4-3-1-2 di inizio stagione. Ma questo sistema senza l'aiuto del trequartista (Hernanes) in fase difensiva e senza i movimenti a scalare degli interni (Sturaro e Pogba), porta inevitabilmente a soffrire sulle fasce: il Borussia pressa alto, fa girare palla in velocità e sfrutta le sovrapposizioni di Nordtveit a destra, così crea pericoli a ripetizione. Il baby centrocampista Dahoud (19 anni) fa tremare Buffon colpendo una traversa clamorosa al 14'; quattro minuti dopo Chiellini fa la frittata su un cross dello scatenato Traoré regalando il pallone a Raffael, che ha gioco facile nel servire a Johnson la palla dell'1-0. La Juve fa fatica a cambiare marcia: Morata e Dybala si cercano e si trovano poco, Hernanes è fuori partita. Così è Buffon a dover intervenire su un paio di conclusioni di Traoré e Nordtveit.


RINASCITA — Il ritmo indiavolato del Gladbach non poteva reggere a lungo. Pian piano, così, la Juve sale e prende coraggio. La prima vera occasione è un po' fortuita con un colpo di testa di Evra che Sommer smanaccia in angolo; il pari (al 44') nasce da una magia di Pogba alla Pirlo, con lancio a scavalcare alla difesa per l'inserimento di Lichtsteiner: il tiro al volo dello svizzero è imparabile ed è una straordinaria fonte di energia. Al rientro in campo, infatti, la partita sembra capovolta: trascinata da un super Pogba, la Juve va vicina al raddoppio prima col francese, poi con Morata. Ed è in questo momento che Hernanes la combina grossa.
ROSSO E STOP — All'8' della ripresa, nel momento migliore dei bianconeri, l'arbitro punisce con il cartellino rosso una dura entrata di Hernanes su Dominguez: l'intervento è a martello e a piedi uniti e poco importa che non tocchi le gambe dell'avversario. Un fallo inutile (e nel primo tempo ne aveva commesso un altro su Xhaka) che rovina i piani della Juve e cambia di nuovo il corso della partita. Allegri prova a sistemarla con l'ingresso di Cuadrado al posto di Dybala, poi si gioca l'ultimo quarto d'ora senza attaccanti, togliendo dal campo anche Morata per inserire Barzagli. I bianconeri arretrano pericolosamente e ci vuole un doppio miracolo di Buffon, prima su un colpo di testa di Stindl, poi su un gran tiro di Thorgan Hazard che San Gigi devia sulla traversa. È il secondo legno del Gladbach che arriva all'89' e fa tirare un bel sospiro di sollievo ad Allegri. Fiuuu, il peggio, per una notte, è sicuramente passato.

Lichtsteiner, che lieto fine: "Il momento era delicato, non potevo restare fuori"

Ritorno da favola per il giocatore svizzero, che alla prima in campo dopo l'intervento realizza il gol dell'1-1 nella partita di Champions contro il Borussia Mönchengladbach. "Era troppo importante esserci", ha detto a fine gara


Il regalo più bello. Per la sua Juventus ma anche per se stesso, dopo uno dei periodi più bui della sua carriera. Un evento inatteso, ma dal lieto che tanto piace ai romantici. Quarantuno giorni dopo la crisi respiratoria, Lichtsteiner torna a giocare. E contro il Borussia Mönchengladbach segna un gol importantissimo per il percorso europeo della sua Juventus. Una storia da film: dopo le paure, il timore di un lungo stop o, peggio, di una carriera arrivata a un bivio.

LA CRISI — 23 settembre, quinta giornata di serie A. La Juventus affronta il Frosinone, nell’intervallo Lichtsteiner sta male: fatica a respirare. Per sicurezza la società decide di fare dei controlli; l’ex giocatore della Lazio passa la notte all’ospedale Mauriziano. All'inizio si sospetta sia solo una crisi respiratoria, risolvibile al termine di un breve decorso. In seguito la doccia fredda, gelida. Il laterale svizzero soffre di 'un'aritmia cardiaca benigna' e deve essere operato.
L'INTERVENTO E LO STOP — Il 2 ottobre Lichtsteiner va sotto i ferri: l'operazione è di routine, non pericolosa. I dubbi invece permangono per i tempi di recupero. La Juventus comunica che tornerà a disposizione in un mese, ma c'è anche chi sostiene dovrà stare fuori fino ad aprile.
Il calvario sembra non essere ancora terminato.

IL LIETO FINE — Le previsioni della Juventus vengono suffragate dal giocatore, che giorno dopo giorno migliora: il 12 ottobre si presenta a Vinovo e pian piano cerca di rimettersi in pari. Per la prima volta, proprio contro il Borussia Mönchengladbach, Lichtsteiner è a disposizione. Ma questo non può bastare. La conclusione dev'essere ad effetto, con il botto. Allegri decide di rischiarlo: la Juve non va bene, soffre e va in svantaggio, punita da Johnson. Al calar del primo tempo Pogba inventa un assist sublime: Lichtsteiner si inserisce, il suo destro è un calcio forte che spazza via le paure. La Juve è viva. Il motorino svizzero è tornato a correre. Più forte che mai.
LE PAROLE — "Volevamo vincere però poi visto come è andata la partita, con l’espulsione, va bene così - le parole di Lichtsteiner a fine partita - Se questa sera è come se fossi rinato? Per me è stato molto importante tornare subito, dopo solo due allenamenti con la squadra. Il momento era troppo delicato per tirarsi fuori” .

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