La nazionale s'inchina ai teutonici dopo 21 anni, trafitta dalle reti di Kroos, Gotze, Hector e Ozil su rigore. Per gli azzurri inutile rete della bandiera nel finale di El Shaarawy. E' la peggior sconfitta della gestione Conte
MONACO DI BAVIERA - L'Italia incassa a Monaco di Baviera la peggior sconfitta della gestione Conte (1-4) e regala alla Germania la soddisfazione di tornare a battere gli azzurri, seppur in amichevole, dopo 21 anni. Il ct si aspettava risposte definitive per poter completare la lista da portare agli Europei ma non le ha avute. La squadra è apparsa solo l'ombra di quella sparagnina ammirata con la Spagna pochi giorni fa ad Udine e, inevitabilmente, tutti gli uomini sotto esame non ne hanno giovato.
CONTE, I DUBBI RESTANO - A partire dal trio d'attacco Bernardeschi-Zaza-Insigne, capace di rendersi per la prima volta pericoloso solo al 68', per passare a Montolivo, che in mezzo al campo si è spesso pestato i piedi con Thiago Motta senza riuscire a impostare gioco, e ad Acerbi, messo in difficoltà dai movimenti imprevedibili di Muller e Gotze, per finire con Florenzi e Giaccherini, bloccati sugli esterni dall'intelligente prova di Rudy e Hector. Insomma, non avendo altre amichevoli fino al 29 maggio, Conte dovrà aspettare che sia il campionato ad aiutarlo a sciogliere gli ultimi dubbi. L'unica nota lieta è arrivata da El Shaarawy che, oltre al gol della bandiera, con il suo ingresso ha portato un pizzico di vivacità in mezzo al torpore generale, confermando l'ottimo momento di forma.
CONTE LANCIA IL TRIO BERNARDESCHI-ZAZA-INSIGNE - Curioso di vedere all'opera stavolta dal 1' il tridente Bernardeschi-Zaza-Insigne, Conte lo ha lanciato titolare al posto di Candreva, Pellè ed Eder apportando altri due cambi nella squadra scesa in campo a Udine contro la Spagna: dentro Acerbi al posto di Astori in difesa e spazio a Montolivo invece di Parolo a centrocampo. Low, sul fronte opposto, ha replicato schierando la squadra a specchio (un 3-4-3 che ha finito per imbottigliare gli azzurri), con Rudy e Hector sugli esterni e Muller, Gotze e Draxler a formare un inusuale e imprevedibile tridente d'attacco.
KROOS E GOTZE INFILANO BUFFON - L'Italia è partita controllando benino gli avversari ma al primo vero tiro in porta è capitolata (24'): Bonucci ha respinto corto un cross di Muller fornendo un involontario assist al bacio per l'accorrente Kroos che con un preciso destro a giro dai 22 mt ha infilato Buffon. L'Italia si è disunita e ha faticato a reagire. Ha alzato il baricentro senza trovare, però, forza e idee per creare pericoli agli avversari. E, dopo aver rischiato su altre due conclusioni da fuori di Muller e Draxler, ha finito per capitolare ancora (45'): tutto merito di Muller che, ricevuta palla al limite, spalle alla porta, l'ha tramutata in un cross col goniometro per la testa dell'accorrente Gotze bravo a infilarsi tra Florenzi e Darmian e a battere di nuovo Buffon.
MONTOLIVO MANCA IL 2-1, HECTOR FA 3-0 - Conte ha chiesto ai suoi maggiore intraprendenza ma gli azzurri hanno mancato con Montolivo, smarcato in area da Insigne, l'occasione per rientrare in partita. La Germania ha ringraziato e al 59' ha triplicato con una splendida azione ideata e rifinita da Draxler con la collaborazione di Gotze e la finalizzazione di Hector. Un gol che l'Italia ha pagato a caro prezzo, con l'infortunio di Bonucci (sospetto stiramento), rimpiazzato da Ranocchia.
OZIL, POKER SU RIGORE - Il ct ha provato a cambiare qualcosa inserendo De Silvestri, Okaka, Parolo ed El Shaarawy al posto di Florenzi, Insigne, Motta e Giaccherini con l'arretramento a sinistra a centrocampo di Bernardeschi ma l'Italia, dopo aver concluso per la prima volta nello specchio della porta (68′) con Zaza, ha finito per incassare anche il 4-0 di rimessa (75′): Bernardeschi si è perso l'inserimento in area di Rudy che si è procurato un rigore saltando in dribbling Buffon. Sul dischetto è andato Ozil che ha trasformato con freddezza.
EL SHAARAWY, GOL DELLA BANDIERA - La Germania, a questo punto, si è seduta e ha consentito agli azzurri di segnare almeno il gol della bandiera: Okaka ha smarcato al limite El Shaarawy che con un bel destro a giro, alzato in scivolata dal compagno di club Rudiger, ha infilato l'incrocio. Troppo poco per consolarsi. La distanza dai campioni del mondo resta ancora evidentemente ampia. Vedremo se basteranno tre mesi di lavoro per colmarla.
GERMANIA-ITALIA 4-1 (2-0)
Germania (3-4-3): ter Stegen sv, Rudiger 6.5, Mustafi 7, Hummels 7, Rudy 7, Kroos 7 (45′ Kramer sv), Ozil 7, Hector 7.5 (40′ st Ginter sv), Draxler 7.5 (40′ st Volland sv) Gotze 7 (15′ st Reus sv), Muller 7.5 (23′ st Can sv) (26 Trapp, 12 Leno, 25 Tah, 10 Podolski, 23 Gomez, 9 Schuerrle, 24 Bellarabi). All.: Low.
Italia (3-4-3): Buffon 5.5, Darmian 5, Bonucci 5 (15′ st Ranocchia 6), Acerbi 5, Florenzi 5 (15′ st De Silvestri 5.5), Thiago Motta 5 (23′ st Parolo 5.5), Montolivo 5, Giaccherini 5 (23′ st El Shaarawy 6.5), Bernardeschi 5, Zaza 5 (33′ st Antonelli sv), Insigne 5.5 (23′ st Okaka 6) (12 Sirigu, 27 Perin, 3 Antonelli, 5 Astori, 24 De Sciglio, 25 Rugani, 14 Jorginho, 21 Soriano, 6 Candreva, 9 Pellè, 17 Eder). All.: Conte.
Arbitro:
Reti: nel pt 24′ Kroos, 45′ Goetze. Nel st 15′ Hector, 30′ Oezil su rigore, 38′ El Shaarawy.
Angoli: 3 a 2 per la Germania.
Recupero: 1′ e 2′.
Note: ammoniti Giaccherini e Hummels per gioco falloso. Prima dell'inizio osservato 1′ di silenzio in memoria di Johan Cruijff.
Spettatori: 65 mila circa.
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