sexta-feira, 30 de outubro de 2015

Inter, Mancini: "Pochi palloni a Icardi? Se li deve cercare..."

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Alla vigilia della gara con la Roma, il tecnico mnerazzurro risponde alle dichiarazioni polemiche dell'attaccante: "Anch'io tendevo a trovare delle scuse...". Sulla sfida di vertice: "Non bisogna lasciare loro troppo spazio, ma è anche vera la nostra intenzione di giocarcela"

MILANO – “La gara contro la Roma di domani sarà importante, non decisiva. Ma una vittoria darebbe grande forza”. “Può inoltre essere la partita giusta per toglierci la maschera e darci consapevolezza di cosa siamo e dove possiamo arrivare”, parola di Roberto Mancini, che contro i giallorossi vuole i tre punti perché il resto poco importa. In tal senso, infatti, il tecnico ribadisce: “Battere la Roma 1-0? Alla fine se vinci sei contento e lo meriti”. Sulla formazione il Mancio non lascia trapelare nulla, solo un nome: “Giocherà Medel”. Mentre commentando le parole di Icardi sottolinea: “Lui e Jovetic hanno giocato poco insieme. A volte i giocatori quando i palloni non arrivano devono andare a cercarli”.

E' presto per dire che sarà decisiva se andasse bene?
“Decisiva non credo, sarà molto importante per entrambe le squadre. Il campionato è molto. Noi un po' di autostima l'abbiamo, ma dobbiamo migliorare rispetto alla Roma che si è ripresa da un inizio difficile. E' molto forte e gioca insieme da anni con lo stesso allenatore. Favorita? Roma e Napoli lo sono, sono più attrezzate e per il Napoli è lo stesso discorso anche se ha cambiato allenatore. Io penso anche che la Juve possa rientrare nonostante le cose le vadano male oggi".
Questa gara può farle capire dove può arrivare l’Inter?
“Ci darebbe quella consapevolezza che ancora non è al 100%. Sarà una partita bella e difficile, siamo all'11esima e non può essere decisiva. Per entrambe una vittoria darebbe grande forza".
Come si affronta una squadra di contropiedisti come la Roma?
“La Roma ti mette in difficoltà con Gervinho, Iago Falque, Salah e se le lasci troppo spazio, quindi non lo dobbiamo fare. E' anche vero che noi dobbiamo giocarcela, non dobbiamo pensare di partire svantaggiati, loro avranno lo stesso pensiero”.
Jovetic dice che nello spogliatoio si pensa allo scudetto. Cosa chiederà ai ragazzi domani?
“Posso anche non chiedere niente, è automatica la concentrazione al massimo. Cosa che non accade in altre situazioni perché pensi di poter gestire come hai fatto a Bologna nel primo tempo. Poi le partite sono aperte a qualsiasi episodio”.
Stavolta non potrete permettervi di far male il primo tempo...
“Non lo facciamo apposta, è capitato. Ma alla fine è meglio far bene la ripresa se non subisci gol nel primo tempo. Ma bisogna far bene per 95 minuti”.
A Roma sono convinti che domani non ci sarà partita. Può essere un vantaggio per l'Inter?
"Non so, conosco bene Roma ed è normale e giusto l'entusiasmo quando la tua squadra vince e gioca bene. Le partite però sono tutte da giocare e questa vede in campo grandi squadre, con logica".
Tra le candidate allo scudetto l'Inter sembra avere ancora la maschera. E' la partita giusta per toglierla?
“Può essere la partita giusta per toglierci la maschera e darci consapevolezza di cosa siamo e dove possiamo arrivare. Tra 2 settimane andiamo a Napoli: superando entrambe le avversarie la situazione si farebbe carina”.
Se lei fosse stato un giocatore e un suo compagno avesse detto di aver segnato 3 gol ricevendo 4 palloni, come l’avrebbe presa?
“Beh, non è vero, magari ne ha ricevuti 5. Credo volesse dire che devono conoscersi meglio con gli altri giocatori. Anch'io tendevo a trovare delle scuse, lo fanno gli attaccanti”.
Un osservato speciale nella Roma?
“La Roma ha diversi giocatori bravi. Edin è uno dei migliori centravanti al mondo, anche se sta facendo pochi gol. Supererà quota 15, ha qualità incredibili. Dovremmo fare attenzione a lui”.
Cosa pensa di Garcia?
“Ha fatto benissimo. Non è un ambiente facile. Ha costruito una squadra ed è sempre arrivato in alto facendo bene. E' bravo, esperto. E'
adattissimo al calcio italiano e ad una piazza come Roma”.
Spera gli arbitri iniziano a fischiare meno?
“I falli vengono fatti, a volte non vanno chiamati per migliorare la velocità del gioco, magari i giocatori potrebbero smettere di simulare quando prendono un calcetto. Volendo si potrebbe fischiare meno. Gli arbitri internazionali fischiano meno. E' una strada per migliorare la qualità e la velocità delle partite”



Napoli, De Laurentiis punge Benitez: "Higuain l'ho preso io, lui voleva Damiao"

Il presidente azzurro, sulla stessa linea di Sarri riguardo allo scudetto ("parola che non si pronuncia"), non risparmia qualche stilettata all'ex tecnico spagnolo. Poi aggiunge: "Insigne e Mertens saranno multati"

NAPOLI - Scaramantico sullo scudetto e sempre più convinto della scelta Sarri. Non manca neanche qualche stilettata a Rafa Benitez. Aurelio De Laurentiis è scatenato in una lunga intervista concessa a 'Tutti convocati', la trasmissione in onda su Radio 24. L'argomento caldo è ovviamente il tricolore. Gli scongiuri sono immediati, ma il Napoli proverà ad essere protagonista fino alla fine. "Se Sarri riuscirà a preparare la squadra sempre in maniera così attenta, credo che ci siano grandi opportunità di lottare. Non voglio pronunciare quella parolina, i giocatori devono essere carichi. L'obiettivo resta quello, ovviamente vediamo cosa accadrà. Manca davvero tanto tempo".

Sarri è naturalmente il valore aggiunto. "Ricordo che mi diede un grosso dispiacere, quando perdemmo ad Empoli. Non ero presente allo stadio, telefonai al direttore della comunicazione Lombardo che mi disse il risultato: eravamo sotto 3-0. Già stavo seguendo la squadra toscana perché mi piacevano alcuni giocatori come Hysaj e Valdifiori". Da quel momento è scattata la scintilla che si è poi concretizzata in estate: "Lo chiamai mentre era ad Amalfi per una manifestazione sportiva e mi colpì la sua voglia matta di allenare il Napoli. Gli feci subito capire che avevo il dovere di difendere il club, offrendogli un contratto annuale con opzioni esercitabili per altri cinque. Per me la programmazione è fondamentale". L'inizio non è stato facile. "Sarri voleva Saponara, ma gli spiegai che non potevo acquistare tutto l'Empoli. Ha cominciato con il 4-3-1-2, ma i risultati non arrivavano. Ho chiesto al nostro direttore sportivo Giuntoli di parlare con lui per passare al 4-3-3: il diesse si stava già muovendo in questo senso e alla prima partita con il nuovo modulo abbiamo vinto 5-0".

RepTv News, Bocca: Napoli, Sarri, Higuain e lo scudetto della bestemmia


De Laurentiis preferisce Sarri a Benitez: "Il nostro attuale tecnico non è amante solo della teoria ma anche della pratica. Rafa cercava di non disturbare mai l'ambiente dello spogliatoio, Sarri sa avere anche un rapporto diretto con un calciatore". Higuain, ad esempio, è trasformato. De Laurentiis racconta un retroscena legato al suo arrivo: "Benitez voleva Damiao ma io non ero convinto dopo aver incontrato il suo procuratore. Così ho verificato l'ipotesi Higuain e ho trovato subito l'accordo con suo padre. Adesso Gonzalo è felice qui perché ha deciso di restare. Reina? L'anno scorso ci fu un malinteso con
il suo procuratore, ora abbiamo rimediato". La chiusura è dedicata a Mertens e Insigne che hanno manifestato malumore durante Napoli-Palermo. "Le loro reazioni mi fanno piacere, vuol dire che hanno attaccamento alla maglia e vogliono sempre giocare. Ho chiesto di non punirli, ma credo che per una questione di regolamento interno saranno multati".

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