segunda-feira, 29 de fevereiro de 2016

Juventus-Inter 2-0: Bonucci e Morata tingono di bianconero il derby d'Italia


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La Juventus manda ko l'Inter e confeziona il 17esimo risultato utile consecutivo: Bonucci approfitta di un errore di D'Ambrosio, Morata timbra il cartellino da calcio di rigore.
Missione centrata per la Juventus: vittoria dopo due pareggi consecutivi (tra campionato e Champions League) e, soprattutto, momentaneo più quattro sul Napoli che domani sera se la dovrà vedere esternamente contro la Fiorentina. I bianconeri, dall'alto di una rosa di pregevole fattura, riescono ad avere la meglio contro un'Inter poco pericolosa in fase offensiva, punita da una leggerezza di D'Ambrosio e, appunto, dalla panchina lunga targata Vecchia Signora. E pensare al terzo posto, valutando anche le scalate di Roma e Milan, per i nerazzurri incomincia a diventare un pensiero azzardato.
NESSUNA SORPRESA – Allegri recupera Chiellini e Alex Sandro per la sfida contro l'Inter, entrambi assenti contro il Bayern Monaco, schierati dal primo minuto nel derby d'Italia. Mancini, invece, ritrova Kondogbia e perde lo squalificato Brozovic. Juventus in campo con Buffon tra i pali; Barzagli, Bonucci e Chiellini a comporre il pacchetto arretrato, Lichtsteiner sulla corsia destra e Alex Sandro su quella mancina; Hernanes in cabina di regia al posto dell'infortunato Marchisio, supportato dal senso tattico di Khedira e dalla genialità di Pogba; in attacco Mandzukic assistito da Dybala.
Inter a specchio: Handanovic tra i pali; Murillo, Miranda e Juan Jesus in difesa; D'Ambrosio a macinare chilometri sulla fascia destra e stessi compiti per Telles su quella sinistra; densità in mezzo al campo con l'ex Felipe Melo, Medel e Kondogbia; Palacio (preferito a Eder) a sostenere la profondità di Icardi in attacco.
PRESSING BIANCONERO – Hernanes, dopo l'ottima prestazione proposta contro il Bayern Monaco, si aggiudica una maglia da titolare complice l'infortunio di Marchisio; e, per poco, questa mossa non si rivela subito l'illuminazione della serata: sinistro potente sfiorato da Handanovic sul palo. I bianconeri prendono grande coraggio e, sull'asse Mandzukic-Dybala, per un soffio padroni di casa non trovano il vantaggio.
La Vecchia Signora preme sull'acceleratore, grande densità in mezzo al campo ed esterni larghi, ospiti in netta difficoltà. Il Profeta, forte di una condizione psicofisica favorevole, prova ripetutamente la conclusione, insomma, tutt'altro giocatore rispetto a quello visto pre Bayern Monaco. La Juventus crea qua è là, Mandzukic costantemente in prima linea nella fisicità, arma importante per le palle alte a scavalcare il centrocampo nerazzurro. Gli uomini di Mancini provano a farsi vedere con qualche calcio piazzato, non trovando mai terreno fertile contro una difesa ben posizionata.
CHIELLINI ANCORA KO – L'Inter, dopo la forte pressione imposta della Juventus, prova ad abbassare i ritmi di gara addormentando il periodo. Palacio svaria su tutto il fronte offensivo per non dare punti di riferimento, Melo e Medel tentano di farsi sentire pure in chiave propositiva. I bianconeri hanno maggiore qualità ma, con il trascorrere dei minuti, i nerazzurri riescono a chiudere oculatamente le varie zone del campo.
Pogba abbassa sistematicamente il suo raggio d'azione per favorire il flusso della manovra, imitato da Dybala. Chiellini, non in perfette condizioni, lascia anzitempo la sfida e viene sostituito da Rugani. Lichsteiner si aggiudica un giallo a lui caro – ovvero – quello per proteste, sintomo di una Juventus nervosa per non essere riuscita a sbloccare il risultato nei primi 45'. Il primo tempo si spegne senza grossi sussulti.
BONUCCI NON PERDONA – “Affossiamo l'Inter” è la frase principe pronunciata da Bonucci alla vigilia e che, proprio grazie alla rete scovata dal difensore viterbese nell'avvio di secondo tempo post erroraccio di D'Ambrosio, assume una certa valenza. Il goal, ovviamente, dà una scossa ai bianconeri, i quali con la superiorità numerica sugli esterni provano a chiudere la gara: Alex Sandro pesca Dybala, ma l'argentino non ottimizza a dovere l'ottimo pallone offertogli dal brasiliano.
Medel, guerriero generoso, è costretto anche lui a dover lasciare anticipatamente la gara; dentro al suo posto Ljajic. La partita diventa “tosta”, gialli per Juan Jesus e Khedira, falli tattici puniti giustamente dal direttore di gara. L'Inter si fa vedere dalle parti di Buffon con un destro di Ljajic, tecnico e bravo nel trovare la posizione nel 3-4-1-2 ridisegnato durante la gara da Mancini.
MORATA MOSSA INDOVINATA – L'Inter propone il secondo cambio: Perisic per Telles. La Juventus nel cuore pulsante della ripresa s'accontenta di lasciare il possesso all'Inter, energie fisiche da centellinare per arrivare nel migliore dei modi allo scadere, le fatiche di Champions si fanno sentire. Eccome. L'Inter comprende il momento e, buttandola anche sulla componente atletica, allarga la manovra per trovare maggiori soluzioni offensive.
Allegri s'affida alle risorse dalla panchina: Sturaro per Khedira (non ancora al top); sanremese accolto alla grande dopo la realizzata rifilata al Bayern Monaco. Dybala, generoso ma poco lucido in fase offensiva, lascia spazio a Morata. Lo spagnolo prima si procura il rigore e poi lo trasforma. Buffon, con un intervento super, nega ad Eder la prima gioia di marca interista. Solidità difensiva finale e tre punti vitali siglati Madama.

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