Prima Badu, poi Thereau puniscono l'Hellas, che esce sconfitto dalla Dacia Arena. Tre punti pesantissimi per l'Udinese nella corsa salvezza.
Due goal, una vittoria e trenta punti a fine febbraio per l'Udinese, che può finalmente tirare un grosso sospiro di sollievo nella corsa alla salvezza. Nulla di impronosticabile, ma battere l'Hellas Verona alla vigilia di un'altra importante sfida - quella della prossima settimana con ilFrosinone - proietta i friulani in una posizione di campionato molto più tranquilla, complice anche il pareggio maturato al Barbera nel lunch match fra Palermo e Bologna.
VENTO DI CAMBIAMENTO - Il brutto periodo dell'Udinese inevitabilmente si ripercuote anche sulle scelte tecnico-tattiche di Colantuono, che decide per un 4-3-3, abbassando Ali Adnan sulla linea dei difensori e inserendo Guilherme sulla linea dei centrocampisti. Davanti riecco Di Natale dal primo minuto, con Thereau e Bruno Fernandes a giostrare accanto a lui. Del Neri si affida invece al suo collaudato 4-4-2, con la coppia Bianchetti-Helander nel pacchetto arretrato e Fares sull'out di sinistra, sempre sulla linea dei difensori. Wszolek e Siligardi i soliti esterni alti, con l'attacco affidato agli imprescindibili Toni e Pazzini.
PIANO DI STUDI - Cominciano senza scoprirsi, Udinese e Verona: i secondi, forse, per non rischiare di andare subito sotto e rendere ancor più difficile una gara fondamentale; i primi probabilmente per un fisiologico adattamento al nuovo modulo disegnato da Colantuono. L'Udinese, in ogni caso, sembra più ficcante degli avversari: Di Natale prima e Badu poi guidano due distinti contropiedi, ma il capitano sceglie di calciare da lontanissimo, mentre il ghanese tarda a servire i propri compagni, lasciando schierare il Verona e perdendo l'occasione di colpire.
LA SBLOCCA BADU - È proprio sull'asse Di Natale-Badu che arriva il goal del vantaggio dell'Udinese, il primo segnato dai bianconeri nel nuovo impianto: pennellata del numero 10 che pesca il ghanese a centro area, colpo di testa di Badu che pizzica il palo prima di entrare in rete per l'uno a zero della banda di Colantuono. Giocata, questa, viziata da una posizione di fuorigioco non ravvisata da Doveri, che dunque convalida il goal e rende tutto più difficile per il Verona. La risposta - meno di dieci minuti dopo - è affidata al mancino di Giampaolo Pazzini, che però spedisce il diagonale fra le braccia di Karnezis, che disinnesca a terra.
SLIDING DOORS - Bastano tre minuti dal rientro in campo al Verona per avere l'occasione di pareggiare: bella scodellata di Marrone per il Pazzini, che si coordina bene e calcia al volo, ma troppo alto rispetto alla porta difesa da Karnezis. Come nella più classica delle leggi del calcio però, ad un goal sbagliato corrisponde - irrimediabilmente - uno subito, e l'Udinese non impiega nemmeno dieci minuti per collaudare l'efficacia di questo assioma: cross dalla destra per Thereau, che si coordina alla grande, miracolo di Gollini prima del tap in vincente dell'attaccante bianconero e due a zero che chiude virtualmente la sfida.
DENTI STRETTI - A testa bassa il Verona prova a riaprire la gara, sfruttando soprattutto la fisicità di un opaco Toni: gli ingressi di Rebic e Juanito Gomez non aiutano la manovra gialloblu come sperato da Delneri, che affida soprattutto a Marrone il compito di disegnare traiettorie che possano smarcare i propri compagni. Non succede più nulla fino alla fine: il 4-3-3 di Colantuono ha retto benissimo l'urto del ritorno del Verona, e l'inserimento di Edenilson per Bruno Fernandes, nel finale, è servito a dar fiato ai bianconeri. Buio pesto per il Verona, che sabato è costretta a vincere contro la Sampdoria.
Nenhum comentário:
Postar um comentário