Un goal meraviglioso di Locatelli regala al Milan la vittoria sulla Juventus a San Siro a quattro anni dall'ultima volta. Rossoneri a -2 dalla vetta.
Una serata speciale tutta siglata Manuel Locatelli. E tanti saluti a chi pensa che i giovani in Italia debbano fare anni di gavetta prima di trovare l'occasione della vita. Il 18enne centrocampista del Milan si regala una notte magica: fulminando Buffon e regalando ai rossoneri tre punti d'oro.
Vittoria sofferta quella dei padroni di casa contro la Juventus; vittoria da squadra. La mano dell'Aeroplanino in panchina si vede e si fa sentire. Madama, invece, dopo la sconfitta contro l'Inter saluta il Duomo con altri zero punti e, soprattutto, diversi problemi.
NESSUNA NOVITA' – Squadra che vince non si cambia. Motto che accompagna da sempre le scelte degli allenatori. Motto che trova terreno fertile nel pensiero di Montella. Spazio, dunque, a Donnarumma tra i pali; Abate, Paletta, Romagnoli e De Sciglio nel pacchetto arretrato; Locatelli davanti alla difesa assistito da Kucka e Bonaventura; Suso e Niang sugli esterni; Bacca terminale offensivo. Risponde l'ex Allegri con il consueto 3-5-2 caratterizzato da Buffon in porta; Barzagli, Bonucci e Benatia nei tre dietro; fasce tutte brasiliane con Dani Alves a destra e Alex Sandro a sinistra; Hernanes in cabina di regia affiancato da Khedira e Pjanic; attacco albiceleste composto da Dybala e Higuain.
RITMO INTENSO – La Juventus, fin dalla fase embrionale dell'incontro, dimostra di voler imporre il proprio gioco. E la prima occasione della partita capita ad Alex Sandro, innescato dal connazionale Dani Alves; conclusione a lato. Insomma, copione semplice: Madama a voler fare la partita e Milan pronto a colpire in partenza avvalendosi della velocità dei propri attaccanti. Pjanic di punizione, sinistro velenoso di Dybala a cercare i compagni, bianconeri protagonisti delle prime battute del match. Il Milan, però, dalla sua ha qualità. Ed è Suso a cercare il secondo palo impegnando severamente Buffon. Mentre Locatelli, dalla distanza, non trova lo specchio ma dimostra di avere personalità. Dani Alves, cercato ripetutamente dai compagni, entra in tutte le azioni chiave della Juventus.
GIALLO PJANIC – I bianconeri, provando a sfruttare le corsie esterne, creano qualcosa di interessante. Donnarumma attento sul sinistro di prima intenzione di Dybala. Niang a cercare sistematicamente l'uno contro uno, costringendo Barzagli agli straordinari. Hernanes, a corpo morto, salva su Paletta. Bonucci, per una gomitata su Bacca, è il primo a finire nella lista degli ammoniti. Problema fisico per Dybala, sfida finita per la Joya; dentro Cuadrado. Pjanic la sblocca, apparentemente, su punizione; goal prima convalidato e poi – tra le polemiche di rito – no. Primo tempo intenso su tutti i lati.
LOCATELLI DA URLO – Higuain, muovendosi da puro attaccante di razza, spaventa la difesa di casa post cross sontuoso di Dani Alves. Juventus ad aprire il campo, Cuadrado a non dare punti di riferimento alla retroguardia rossonera. Linee strette in fase difensiva per il Milan, squadra corta proprio come piace a Montella. Le occasioni migliori per i rossoneri nascono sempre dai piedi di Niang, mostruoso in termini di velocità. Il ritmo cala, concentrazione rivolta per entrambe le squadre anche alla fase difensiva, a testimonianza dell'alta posta in palio. E, da predestinato qual è, ci pensa Locatelli a sbloccarla: destro incredibile a punire l'incolpevole Buffon.
GIOISCE IL MILAN – Montella trova il vantaggio e, comprendendo il momento, inserisce Poli per Niang. Un polmone in più in mezzo al campo. La Juventus prova a scuotersi con Hernanes, ma il mancino del Profeta si spegne a lato. Il Milan, tuttavia, palesa grande concentrazione. Allegri butta nella mischia anche Mandzukic per Benatia. Standing ovation meritata per Locatelli, altro tassello in difesa per i rossoneri con l'ingresso di Gomez. Poco da segnalare negli attimi finali, se non un Milan accorto e desideroso di regalarsi un successo importante. Missione centrata.
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