sexta-feira, 1 de janeiro de 2016

Roma, ci siamo quasi per Perotti

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Accordo con il Genoa per 12 milioni, ma nell'operazione non rientrerà Torosidis.


La Roma, dopo la partenza di Juan Manuel Iturbe al Bournemouth, ha individuato in Diego Perotti il perfetto sostituto. Secondo Repubblica.it, Sabatini e Sogliano (visto nella giornata di ieri a Trigoria) avrebbero gettato le basi dell’affare: le parti sarebbero vicine alla conclusione dell’affare sulla base di 9 milioni più 3 di bonus. L'operazione dovrebbe aggirarsi intorno ai 12 milioni di euro, ma in tutto questo non rientrerà Torosidis: il greco, che ha chiesto di rimanere, potrebbe finire al Torino. Ad accordi trovati, le firme e l’ufficialità arriveranno dopo la Befana, quando  Enrico Preziosi rientrerà dalle vacanze a Dubai.
Diego Perotti è l'esterno ideale per il tridente di Rudi Garcia, ma la stagione dell'argentino non è stata all'altezza del passato: autore, in questa stagione, soltanto di un gol e un assist in 13 presenze con la maglia del Grifone. La Roma però spinge per averlo subito, poichè vuole trovare un rimpiazzo adeguato sulla destra per completare il reparto esterni. Dal canto suo, il Genoa vorrebbe prima trovare un sostituto. Il primo nome della lista è Alessio Cerci, ma il giocatore rossonero vorrebbe rimanere a Milano.


Mancini: "L'obiettivo è ritornare in Champions League, per lo Scudetto vedremo"


Roberto Mancini parla della prima parte di stagione della sua Inter. I numeri dicono che i nerazzurri sono da Scudetto, ma l'allenatore preferisce non parlarne.


Roberto Mancini è di sicuro l'uomo chiave del campionato importante che sta giocando l'Inter. Lui ha convinto la società a puntare su certi giocatori in sede di mercato e i risultati stanno dimostrando che aveva ragione lui.
La classifica dice che l'Inter è da Scudetto, Mancini ad Inter Channel parla invece di un altro obiettivo: "Il nostro obiettivo è tornare in Champions League. Cinque squadre in quattro punti è una situazione affascinante. Scudetto? Noi siamo lì e se saremo ancora in alto a tre-quattro giornate dalla fine potremo parlarne. Per ora c'è ancora tempo, dobbiamo lavorare e stare attenti alla partita della ripresa, che insieme a quella prima del Natale è la più complicata. Però tutti hanno dato il massimo e se siamo lì è merito di tutti i giocatori. È un onore per me essere all'Inter e speriamo che sia veramente un buon 2016 perché l'Inter non può star fuori dalla Champions League." Thohir lo ha scelto proprio per questo, nella prima parte del 2015 le cose non sono andate molto bene, per poi migliorare molto nella seconda parte dell'anno appena trascorso: "Nei primi mesi abbiamo faticato un po'. I ragazzi volevano fare bene da subito e, secondo me, ci sono anche riusciti. Nel calcio però contano i risultati e abbiamo perso tante partite che non meritavamo di perdere. Costruire una squadra non è semplice, ma con tanta passione, volontà e lavoro alla fine i risultati si ottengono. Negli ultimi anni l'Inter non è stata dove meritava di essere. È un club che, per il suo blasone, dovrebbe giocare sempre in Champions League e lottare per lo scudetto. Questo deve essere il nostro obiettivo e sono contento di essere stato scelto dal presidente Thohir."
Come detto il nuovo campionato ha riportato prospettive di un certo tipo e Mancini individua quello che potrebbe essere stato un bivio importante per il cammino dell'Inter"L'inizio della nuova stagione speravo potesse essere positivo per darci consapevolezza delle nostre qualità, pur sapendo che ci sono squadre più pronte di noi. Se penso alle trasferte di Palermo e Genova, ci manca qualche punto perché fino ad oggi non abbiamo avuto grande sorte. Anche nelle partite vinte 1-0 abbiamo difeso bene e concesso poco. Se anche la fortuna girasse un po' dalla nostra parte, potremmo fare meglio. A Napoli la svolta? Sicuramente se giochi al 'San Paolo' per tutto il secondo tempo in 10 contro 11 e riesci a metterli sotto e a meritare di pareggiare, le tue convinzioni cambiano e per quello che ci riguarda ora la squadra è più consapevole. Ci sono partite importanti che trasformano il tuo pensiero. Quella lo è stata e ci può dare tanto."




Boateng provato esterno a centrocampo. Mihajlovic indirizza il mercato


Nella partitella in famiglia di ieri Mihajlovic ha provato Kevin Prince Boateng esterno destro a centrocampo. Altro segnale che Alessio Cerci è vicino alla cessione.


Il mercato invernale ancora non si è aperto in maniera ufficiale, ma il Milan ha di fatto già concluso il suo primo acquisto con il ritorno in rossonero di Kevin Prince Boateng. Uno dei dubbi maggiori legati a questa scelta dei rossoneri era quello legato al ruolo che il ghanese avrebbe avuto nel nuovo 4-4-2 di Mihajlovic.
Boateng è duttile e può adattarsi a tanti ruoli e sistemi di gioco differenti. Nella partitella in famiglia che si è giocata ieri a Milanello, Mihajlovic ha piazzato l'ex Schalke sulla fascia destra del centrocampo a quattro. Di tutti i ruoli ipotizzati per Boateng in queste settimane, probabilmente quello meno atteso. Ancora una volta, però, Mihajlovic va avanti per la sua strada. Per Berlusconi Prince è una punta, il serbo sembra pronto ancora una volta a smentire le sensazioni del presidente del Milan. Il percorso di apprendimento per Boateng di questo nuovo ruolo potrebbe non essere brevissimo, chissà però non possa riservare delle belle sorprese per tutti. La fascia destra a centrocampo, infatti, sembra oggi una delle posizioni più scoperte di questo Milan, o quanto meno con minori certezze. Boateng potrebbe trovare un posto pressochè fisso dal primo minuto per giocare con continuità e convincere il Milan a tenerlo anche per il 2016/2017.
Impresa che non sembra essere riuscita ad Alessio Cerci. Il segnale lanciato da Mihajlovic nella partitella di Milanello sembra essere chiaro. Se fosse stato contento tanto dell' ex Torino quanto di Honda il serbo non avrebbe provato lì Boateng. Cerci così rischia di diventare una terza scelta, visto che Honda sembra aver recuperato un minimo di credito e Boateng godere di una certa stima. Le porte del mercato sembrano essere aperte per un trasferimento di Cerci in prestito per sei mesi. Nelle ultime ore sembra che il Genoa di Preziosi abbia intensificato i contatti con il Milan per chiudere l'operazione. Dopo le bordate di Berlusconi nei suoi confronti, Galliani non tratterrà Cerci a forza e se anche il giocatore dovesse dare il proprio assenso l'operazione non avrebbe bisogno di tempi troppo lunghi per realizzarsi.

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