sexta-feira, 31 de julho de 2015

Calciomercato Serie A, la stagione dei centrocampisti: lo Scudetto passa da loro

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CALCIOMERCATO SERIE A CENTROCAMPISTI SCUDETTO / ROMA - Mai come quest'anno le sorti della Serie A potrebbero essere decise dagli acquisti fatti quest'estate in un preciso settore: il centrocampo. Le grandi squadre si stanno rinforzando con colpi di prim'ordine proprio in questa zona, spendendo gran parte dei denari a disposizione per il calciomercato alla caccia di uno o due centrocampisti da urlo.
In primis fu la Juventus, che si è mossa con largo anticipo sullo svincolato Sami Khedira – ma ha perso Vidal e Pirlo, dunque si presenta ai nastri di partenza con tante incognite. LaRoma ha riscattato Nainggolan e vale come un acquisto, visto il suo straordinario rendimento. La Lazio ha appena chiuso l'affare Milinkovic-Savic, il più costoso dell'estate per i biancocelesti: con lui ambisce a un regista 'atipico' (è molto alto ma anche rapido nei movimenti). E ha ingaggiato la scommessa Ravel Morrison.
C'è poi il Napoli, che dopo un anno tribolato ha messo le mani su due certezze comeValdifiori e Allan. Segue la Fiorentina con un acquisto di tutto rispetto come MarioSuarez. Quasi inutile soffermarsi sulle milanesi: è stata una telenovela Kondogbia, finito all'Inter a suon di milioni, mentre il Milan ha pagato Bertolacci a peso d'oro. I grandi investimenti sono a centrocampo: il prossimo maggio scopriremo quali avranno ripagato di più.

Allenamento mentale del portiere: 3 aspetti essenziali per gestire la performance


Allenamento mentale del portiere: 3 aspetti essenziali per gestire la performance
Ci sono momenti in cui un portiere para tutto, colto da una sorta di benedizione ed esaltazione che sembra renderlo invincibile. Capitano poi fasi in cui, al contrario, anche il più semplice degli interventi diventa un incubo: uscite a vuoto, passaggi rischiosi e goffi al compagno, errori incredibili che nessuno (lui compreso) potrebbe mai attendersi ed in grado di attivare stati di frustrazione, umiliazione, vergogna.
In fondo, lo sappiamo. Il ruolo è delicato, delicatissimo. La sicurezza del portiere e la sua reattività dinanzi alle difficoltà, parimenti alla sua capacità di esaltarsi in gesti tecnici talvolta spettacolari, spesso decisivi, lo rendono personaggio prioritario in una squadra.

Ma in che modo un portiere può imparare a gestire le fasi di esaltazione e la fasi di frustrazione? È possibile, insomma, fornirgli strumenti in grado di allenarlo mentalmente a ritrovare velocemente l’equilibrio, a maturare resilienza, a mantenere un livello di concentrazione positivo e costante? La risposta è sì
Al netto di fattori temperamentali e di personalità che predispongano e favoriscano l’oscillazione da momenti di protagonismo a fasi di isolamento psicologico e di gioco (in base all’evolversi della partita), è indubbio che un’ adeguata preparazione psicologica (mental training) può aiutare molto un portiere nella gestione di tre aspetti che reputo fondamentali in questo ruolo:
•la gestione emotiva
•l’allenamento del focus attentivo
•il dialogo interno
In estrema sintesi, la gestione emotiva implica la possibilità di fornire al portiere strumenti e tecniche in grado di definire, rilevare e portare ad un elevato livello di consapevolezza le emozioni positive e negative che possono influire sul livello prestativo, sia in momenti di esaltazione, che in fasi di difficoltà.
L’Emotional Profiling, tecnica che può servirsi anche di strumenti professionali integrativi, test e questionari di specifico utilizzo da parte dello Psicologo dello Sport e paralleli al colloquio con l’atleta, è in grado di:
•definire le emozioni positive e negative attivate in specifici frangenti (uscite,chiusure, rigori, dialogo con i compagni di reparto)
•favorire l’individuazione di tecniche utili (ad esempio tramite visualizzazione e rilassamento) che possano agevolare stati emotivi antagonisti rispetto alla difficoltà
•attivare azioni di rinforzo o protezione di vissuti di esaltazione i quali, se estremizzati, possono condurre anche ad un calo del livello di attenzione.
Allenare il focus attentivo significa invece lavorare con il portiere al fine di individuare in primis il proprio modo di gestire l’attenzione (stile) tracciando poi le basi per rilevare quello più adatto al tipo di intervento da compiere.
In pratica si tratta di:
•rendere consapevole il portiere circa il funzionamento del processo attentivo e selettivo delle informazioni disponibili
•allenarlo a spostare l’attenzione in modo finalizzato attraverso esercizi in grado di potenziare la gestione di fattori di distrazione
•favorire la sua concentrazione su stimoli rilevanti (ad esempio il movimento degli attaccanti, la posizione ed il comportamento del rigorista o le proprie sensazioni emotive e corporee associate alla performance)
Infine, il dialogo interno.
Il modo con cui un portiere parla a se stesso, utilizzando parole chiave, frasi brevi o lunghe, terminologie basate sul rinforzo positivo o il rimprovero, sono variabili importanti in questo ruolo. Il Mental training consente al portiere ed allo Psicologo dello sport di individuare insieme processi di pensiero disfunzionali alla performance che possano portare l’atleta, ad esempio, a:
•scoraggiarsi
•deconcentrarsi
•perdere di fiducia nei propri mezzi
•svalutarsi
•esaltarsi oltre misura rischiando di perdere di vista stimoli rilevanti o azioni in corso
Lo scopo è quello di favorire, al contrario, dialoghi interni orientati e finalizzati, capaci di stimolare positività, sicurezza, attenzione, gestione corretta delle energie psicofisiche, del dolore o della stanchezza.
Le varie attività prevedono sedute (specificatamente progettate) di rilassamento e di training autogeno che forniscono basi fondamentali nella preparazione psicologica del portiere i cui benefici possono essere sperimentali sia durante l’allenamento mentale che, direttamente, sul campo.

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Nicolò Fazzi: giovane centrocampista viola in rampa di lancio





Nicolò Fazzi: giovane centrocampista viola in rampa di lancio
Classe 1995, 183 cm piede destro, centrocampista duttile in grado di muoversi molto bene sia a destra (prevalentemente) che a sinistra, Nicolò Fazzi ha positivamente affrontato il ritiro viola estivo dopo 11 anni di settore giovanile in Fiorentina e l’esperienza a Perugia nella stagione scorsa che ne ha fortificato l’esperienza ed il desiderio di emergere.

Per lui 26 presenze in Umbria, un assist ed un gol.
Tornato in viola dopo un controriscatto da parte della società viola, Fazzi ha un valore di mercato attualmente stimato in circa mezzo milione di euro, ma destinato a crescere in tempi brevi.
Dicono di lui
Federico Guidi (All.Primavera viola: “ha potenziale che può trasformarsi presto in qualità. La sua esperienza a Perugia ha dato autostima e carattere” –calciomercato.com)
Luca Ariatti (Ex Calciatore e Agente Fifa: “Calciatore in grado di far bene anche in Serie A”)

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