Inter, Mancini rilancia Podolski. Il Parma l'occasione per sbloccarsi
La squalifica di Icardi regalerà una maglia da titolare all'attaccante tedesco, ancora a secco di gol da quando è arrivato in Italia. Il tecnico vuole una vittoria per credere ancora in un posto in Europa
MILANO - Roberto Mancini non lascia nulla al caso, tanto meno lo fa in questo momento fondamentale della stagione. In casa Inter sono giorni delicati: primo perché, come più volte ribadito dall'allenatore, il lavoro sulla squadra è ancora in 'progress', secondo perché nelle prossime dieci partite i nerazzurrisi giocano l'Europa. Esserci o meno influirà sulle tournèe estive, sul bilancio, ma anche e soprattutto sul mercato.
Alla fine del campionato mancano una manciata di settimane, giorni durante i quali il Mancio non accetterà distrazioni in campo e fuori. Il tecnico ha chiesto il massimo impegno a tutti. Soprattutto mentale, perché una testa preparata a mantenere la concentrazione fa più di tanti sedute sul campo. Al suo fianco, a ribadire il concetto, il vice presidente Javier Zanetti, il ds Piero Ausilio e il dg Marco Fassone. Tutti e tre oggi presenti ad Appiano, per assistere alla seduta di allenamento, per parlare con Mancini e con il gruppo in attesa del Parma. Che sabato arriva a Milano appesantito dalle vicende legate al fallimento, ma comunque pericoloso proprio perché non avrà nulla da perdere. L'Inter, al contrario, sì.
FELIPE E PODOLSKI IN RAMPA DI LANCIO - In vista della sfida contro la squadra di Donadoni, il tecnico ha intenzione di cambiare qualcosa della formazione. L'idea sarebbe quella di far giocare Felipe titolare, con la conferma di Juan Jesus come terzino sinistro. Al centro probabile il trio Guarin, Medel e Brozovic. Mentre davanti Podolski, a caccia del suo primo gol in nerazzurro, prenderà il posto dello squalificato Icardi.
MANCINI
Alla fine del campionato mancano una manciata di settimane, giorni durante i quali il Mancio non accetterà distrazioni in campo e fuori. Il tecnico ha chiesto il massimo impegno a tutti. Soprattutto mentale, perché una testa preparata a mantenere la concentrazione fa più di tanti sedute sul campo. Al suo fianco, a ribadire il concetto, il vice presidente Javier Zanetti, il ds Piero Ausilio e il dg Marco Fassone. Tutti e tre oggi presenti ad Appiano, per assistere alla seduta di allenamento, per parlare con Mancini e con il gruppo in attesa del Parma. Che sabato arriva a Milano appesantito dalle vicende legate al fallimento, ma comunque pericoloso proprio perché non avrà nulla da perdere. L'Inter, al contrario, sì.
FELIPE E PODOLSKI IN RAMPA DI LANCIO - In vista della sfida contro la squadra di Donadoni, il tecnico ha intenzione di cambiare qualcosa della formazione. L'idea sarebbe quella di far giocare Felipe titolare, con la conferma di Juan Jesus come terzino sinistro. Al centro probabile il trio Guarin, Medel e Brozovic. Mentre davanti Podolski, a caccia del suo primo gol in nerazzurro, prenderà il posto dello squalificato Icardi.
MANCINI
QUI PER RIPORTARCI IN ALTO - In attesa di giocare contro il Parma, Xherdan Shaqiri, ha parlato con la CNN. "Volevo conoscere una nuova mentalità, per questo sono stato molto felice che l'Inter e Mancini mi abbiano voluto. Mancini è un tecnico di grande esperienza, è tornato all'Inter per riportare il club dov'era prima e penso che torneremo in vetta, sia in Italia che in Europa". Un conto è dirlo, un altro provarci davvero.
Lazio, crescono gli ammiratori per Felipe Anderson. Radu ko, salta il Cagliari
Dalla Spagna parlano di un forte interessamento del Barcellona per il talento brasiliano, seguito anche dai più importanti club di Premier e Bundesliga. Pioli verso la sfida con i sardi, non ci sarà il romeno fermato da un problema al ginocchio
ROMA - Il ct del Brasile Dunga dice che non è ancora il momento per caricarlo di troppe responsabilità, ma ormai si sono accorti un po' tutti delle potenzialità di Felipe Anderson. Ogni partita casalinga della Lazio ci sono osservatori delle maggiori squadre europee ad ammirare le giocate del numero 7 biancoceleste, cui la Lazio haprolungato il contratto fino al 2020 adeguandolo a quello dei suoi top player. Dai 650mila euro attuali, a partire dalla stagione 2015-2016 passerà a guadagnare 1,1 milioni più bonus. E la base (cui dovranno sempre essere aggiunti i bonus) crescerà di anno in anno seguendo questi step: 1,3 nel 2016-2017; 1,5 nel 2017-2018; 1,8 nel 2018-2019; 2 nel 2019-2020. Cifre considerevoli, insomma. Uno sforzo importante da parte della società, molto gradito dallo stesso Felipe.
DALLA SPAGNA: "FELIPE ANDERSON OBIETTIVO DEL BARCELLONA" - Ma non è bastato a distogliere le attenzioni dei top club europei. Se per un po' (finché Dunga non si deciderà a convocarlo nella Seleçao) in Premier sono limitati dalle restrizioni in tema di acquisto di calciatori extracomunitari (per guadagnarsi il permesso di soggiorno i calciatori al di fuori dell'Ue devono aver accumulato il 75% di presenze in Nazionale negli ultimi due anni o comunque il loro eventuale arrivo deve essere giustificato da un investimento considerevole), lo stesso non si può dire di Spagna e Germania, dove non esistono questo tipo di vincoli. Bayern Monaco e Real Madrid potrebbero farsi avanti già in estate, non il Barcellona che ha il mercato in entrata bloccato fino al gennaio 2016. Ma i blaugrana potrebbero aggirare il limite bloccando i giocatori adesso per poi completare il loro acquisto al termine della sospensione. Ed è proprio questo che - secondo il prestigioso quotidiano spagnolo "Mundo Deportivo" - ha intenzione di fare il neo direttore sportivo Ariedo Braida per assicurarsi le prestazioni di Felipe Anderson. Il giovane brasiliano è in prima pagina del giornale iberico, indicato come in cima alla lista dell'ex dirigente del Milan, che vorrebbe portarlo a giocare di nuovo insieme al suo amico Neymar. Una prospettiva niente male, che non può certo passare inosservata al giocatore e alla Lazio, sebbene Lotito non abbia alcuna intenzione di privarsi del suo gioiello.
VERSO CAGLIARI: SI BLOCCA RADU, PIOLI PENSA AL RILANCIO DI BRAAFHEID - Che sabato con il Cagliari dovrebbe scendere regolarmente in campo. Nonostante i "problemi d'abbondanza" tra centrocampo e attacco, difficilmente Pioli si priverà del giovane brasiliano. In allenamento ha mischiato le carte, la decisione sulla formazione sarà presa solo a poche ore dall'inizio della partita: il tecnico terrà conto anche del triplo impegno in poco più di una settimana (tra Cagliari e la partita con l'Empoli di campionato, c'è la semifinale di ritorno della Coppa Italia contro il Napoli). Di sicuro l'allenatore perde Radu in difesa: il terzino romeno si è infortunato a seguito di uno scontro di gioco riportato nell'allenamento di ieri. Un trauma distorsivo-contusivo al ginocchio che non gli permetterà di prendere parte alla trasferta in Sardegna e che lo mette a rischio anche per la sfida di Coppa Italia di mercoledì al San Paolo: nei prossimi giorni saranno effettuati ulteriori esami. Una defezione importante, che Pioli compenserà con il ritorno di Braafheid (non gioca da 4 mesi), leggermente favorito su Cavanda.
DALLA SPAGNA: "FELIPE ANDERSON OBIETTIVO DEL BARCELLONA" - Ma non è bastato a distogliere le attenzioni dei top club europei. Se per un po' (finché Dunga non si deciderà a convocarlo nella Seleçao) in Premier sono limitati dalle restrizioni in tema di acquisto di calciatori extracomunitari (per guadagnarsi il permesso di soggiorno i calciatori al di fuori dell'Ue devono aver accumulato il 75% di presenze in Nazionale negli ultimi due anni o comunque il loro eventuale arrivo deve essere giustificato da un investimento considerevole), lo stesso non si può dire di Spagna e Germania, dove non esistono questo tipo di vincoli. Bayern Monaco e Real Madrid potrebbero farsi avanti già in estate, non il Barcellona che ha il mercato in entrata bloccato fino al gennaio 2016. Ma i blaugrana potrebbero aggirare il limite bloccando i giocatori adesso per poi completare il loro acquisto al termine della sospensione. Ed è proprio questo che - secondo il prestigioso quotidiano spagnolo "Mundo Deportivo" - ha intenzione di fare il neo direttore sportivo Ariedo Braida per assicurarsi le prestazioni di Felipe Anderson. Il giovane brasiliano è in prima pagina del giornale iberico, indicato come in cima alla lista dell'ex dirigente del Milan, che vorrebbe portarlo a giocare di nuovo insieme al suo amico Neymar. Una prospettiva niente male, che non può certo passare inosservata al giocatore e alla Lazio, sebbene Lotito non abbia alcuna intenzione di privarsi del suo gioiello.
VERSO CAGLIARI: SI BLOCCA RADU, PIOLI PENSA AL RILANCIO DI BRAAFHEID - Che sabato con il Cagliari dovrebbe scendere regolarmente in campo. Nonostante i "problemi d'abbondanza" tra centrocampo e attacco, difficilmente Pioli si priverà del giovane brasiliano. In allenamento ha mischiato le carte, la decisione sulla formazione sarà presa solo a poche ore dall'inizio della partita: il tecnico terrà conto anche del triplo impegno in poco più di una settimana (tra Cagliari e la partita con l'Empoli di campionato, c'è la semifinale di ritorno della Coppa Italia contro il Napoli). Di sicuro l'allenatore perde Radu in difesa: il terzino romeno si è infortunato a seguito di uno scontro di gioco riportato nell'allenamento di ieri. Un trauma distorsivo-contusivo al ginocchio che non gli permetterà di prendere parte alla trasferta in Sardegna e che lo mette a rischio anche per la sfida di Coppa Italia di mercoledì al San Paolo: nei prossimi giorni saranno effettuati ulteriori esami. Una defezione importante, che Pioli compenserà con il ritorno di Braafheid (non gioca da 4 mesi), leggermente favorito su Cavanda.
Juventus, tour de force con vista traguardi. Allegri, a metà campo solita emergenza
Un mese decisivo, per lo scudetto, la coppa Italia e la Champions. Subito l'Empoli, poi la Fiorentina e la doppia sfida con il Monaco. Il tecnico non vuole cali ma deve fare i conti con un centrocampo orfano di giocatori importanti
TORINO - Un mese, otto partite e tre obiettivi da centrare: chiudere il discorso scudetto al più presto possibile e ottenere i pass per la finale di Coppa Italia e le semifinali di Champions League. In poche parole, la missione della Juve è mantenere vivo quel pensiero stupendo che risponde al nome di triplete. "Siamo in lotta su tre competizioni e vogliamo arrivare in fondo a tutte - conferma con una certa sfrontatezza Luca Marrone che, reduce da una discreta serie di infortuni e ricadute, intravede finalmente il suo debutto stagionale -. A Dortmund del resto abbiamo dato un segnale veramente importante, una grande dimostrazione di forza".
Aprile dolce dormire, ma non per la Signora chiamata da Allegri a conquistare sei punti nelle prossime due giornate, contro i non irresistibili Empoli e Parma, intervallate dal complicato retour match di Coppa Italia, martedì 7 aprile in casa della Fiorentina vittoriosa 2-1 all'andata. "Tra noi e i giallorossi c'è un bel distacco? Sì, siamo ottimisti - ammette ai microfoni di Jtv Marrone, un recente passato da centrocampista e un presente da difensore centrale -. Abbiamo un buon margine ma nelle ultime dieci partite cercheremo comunque di fare tanti punti: vogliamo festeggiare lo scudetto il prima possibile. La remuntada in Coppa Italia? Tutto si può fare. Sappiamo di partire da una situazione di svantaggio, ma ci proveremo fino all'ultimo, come abbiamo sempre fatto. Il Monaco? Se è arrivato fino ai quarti un motivo ci sarà, ma siamo consapevoli delle nostre qualità e faremo di tutto per superare il turno".
Oltre al calendario denso di impegni - 9 in 28 giorni -, Allegri è alle prese con la solita emergenza, soprattutto a centrocampo. Ai sempredegenti Asamoah, Romulo e Caceres si sono infatti aggiunti i ko dei titolarissimi Pogba (fuori almeno un altro mese), Marchisio e Pirlo. Il recupero del regista bresciano sta andando per le lunghe. Si parlava di 20 giorni di stop, con possibilità di rivederlo in campo il 18 marzo a Dortmund, ma ne sono passati già 35. La Juve non ha fretta, non vuole rischiare pericolose ricadute al polpaccio, un muscolo delicato e subdolo. Allegri si accontenterebbe di riavere Pirlo al meglio per l'andata dei quarti di Champions contro il Monaco, il 14 aprile allo Stadium. Prima di lui dovrebbe rientrare Marchisio, fermato precauzionalmente sabato affinché possa giocare martedì contro i viola di Montella. Con l'Empoli (arbitra Giacomelli) la mediana del 3-5-2 avrà dunque gli uomini contati: Vidal e Pereyra sono sicuri del posto, con Sturaro e Padoin a contendersi la terza maglia disponibile, quella dell'aiuto regista.
Gregari allertati anche negli altri settori del campo. Ogbonna si candida per giocare con Barzagli e con uno tra Bonucci e Chiellini. Sulle fasce dovrebbero agire Lichtsteiner ed Evra (oppure De Ceglie). In attacco, infine, tutto dipenderà dalle condizioni di Tevez, rientrato dagli Usa soltanto oggi, al pari del connazionale Pereyra: i due argentini hanno lavorato a parte, nel pomeriggio. Se l'Apache dovesse sentirsi affaticato dalla trasferta intercontinentale, al fianco di Morata giocherà Llorente oppure Coman. Ma più degli uomini, al solito, conterà l'atteggiamento: a +14 dalla Roma, con la Fiorentina dietro l'angolo e il Monaco all'orizzonte, c'è infatti il rischio di sottovalutare l'impegno contro i toscani di Sarri.
Aprile dolce dormire, ma non per la Signora chiamata da Allegri a conquistare sei punti nelle prossime due giornate, contro i non irresistibili Empoli e Parma, intervallate dal complicato retour match di Coppa Italia, martedì 7 aprile in casa della Fiorentina vittoriosa 2-1 all'andata. "Tra noi e i giallorossi c'è un bel distacco? Sì, siamo ottimisti - ammette ai microfoni di Jtv Marrone, un recente passato da centrocampista e un presente da difensore centrale -. Abbiamo un buon margine ma nelle ultime dieci partite cercheremo comunque di fare tanti punti: vogliamo festeggiare lo scudetto il prima possibile. La remuntada in Coppa Italia? Tutto si può fare. Sappiamo di partire da una situazione di svantaggio, ma ci proveremo fino all'ultimo, come abbiamo sempre fatto. Il Monaco? Se è arrivato fino ai quarti un motivo ci sarà, ma siamo consapevoli delle nostre qualità e faremo di tutto per superare il turno".
Oltre al calendario denso di impegni - 9 in 28 giorni -, Allegri è alle prese con la solita emergenza, soprattutto a centrocampo. Ai sempredegenti Asamoah, Romulo e Caceres si sono infatti aggiunti i ko dei titolarissimi Pogba (fuori almeno un altro mese), Marchisio e Pirlo. Il recupero del regista bresciano sta andando per le lunghe. Si parlava di 20 giorni di stop, con possibilità di rivederlo in campo il 18 marzo a Dortmund, ma ne sono passati già 35. La Juve non ha fretta, non vuole rischiare pericolose ricadute al polpaccio, un muscolo delicato e subdolo. Allegri si accontenterebbe di riavere Pirlo al meglio per l'andata dei quarti di Champions contro il Monaco, il 14 aprile allo Stadium. Prima di lui dovrebbe rientrare Marchisio, fermato precauzionalmente sabato affinché possa giocare martedì contro i viola di Montella. Con l'Empoli (arbitra Giacomelli) la mediana del 3-5-2 avrà dunque gli uomini contati: Vidal e Pereyra sono sicuri del posto, con Sturaro e Padoin a contendersi la terza maglia disponibile, quella dell'aiuto regista.
Gregari allertati anche negli altri settori del campo. Ogbonna si candida per giocare con Barzagli e con uno tra Bonucci e Chiellini. Sulle fasce dovrebbero agire Lichtsteiner ed Evra (oppure De Ceglie). In attacco, infine, tutto dipenderà dalle condizioni di Tevez, rientrato dagli Usa soltanto oggi, al pari del connazionale Pereyra: i due argentini hanno lavorato a parte, nel pomeriggio. Se l'Apache dovesse sentirsi affaticato dalla trasferta intercontinentale, al fianco di Morata giocherà Llorente oppure Coman. Ma più degli uomini, al solito, conterà l'atteggiamento: a +14 dalla Roma, con la Fiorentina dietro l'angolo e il Monaco all'orizzonte, c'è infatti il rischio di sottovalutare l'impegno contro i toscani di Sarri.
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