Napoli, Gabbiadini lancia la sfida alla Roma: ''All'Olimpico per vincere''
L'attaccante parla della sfida di sabato contro i giallorossi: ''Siamo convinti della nostra forza, puntiamo ai tre punti. E' il mese più importante dell'anno''. Rientrato Higuain, lo aspetta una maglia da titolare. Scelte quasi fatte per Benitez
NAPOLI - Nessuna paura della Roma. Manolo Gabbiadini gonfia il petto alla vigilia della sfida decisiva del Napoli, che ha bisogno di un risultato positivo per riprendere la corsa Champions. "Di sicuro - spiega a radio Kiss Kiss - non andiamo all'Olimpico per pareggiare o perdere. Noi vogliamo sempre vincere, è questo il nostro intento. Siamo convinti della nostra forza". Per la squadra di Benitez è quasi uno scontro diretto. La pressione, dunque, è molto alta. Gabbiadini prova a stemperarla. "Sappiamo di affrontare una partita importante, ma allo stesso tempo non dobbiamo esasperare troppo gli animi perché questa gara vale sempre tre punti come le altre che ci restano". Il peso specifico, però, è diverso. Il Napoli è alla vigilia del momento decisivo della stagione. "Questo è il mese più importante dell'anno. Dobbiamo fare bene per poi raccogliere i frutti". Il gruppo ci crede e ha ambizioni importanti. "Vogliamo centrare la zona Champions, conquistare la finale di Coppa Italia e vincere il trofeo senza dimenticare l'Europa League. L'obiettivo è passare il turno con il Wolfsburg. Abbiamo un gruppo forte e molto unito e sappiamo di poter centrare grandi traguardi".
Il match di sabato aprirà un vero e proprio ciclo terribile. "Lo affronteremo con la solita mentalità. Siamo convinti della nostra forza: rispettiamo tutti ma non abbiamo paura di nessuno. Benitez? E' un allenatore di alto livello. Gestisce la rosa a disposizione e alterna tutti gli uomini della rosa. Higuain? E' un campione assoluto, ma anche un ragazzo eccezionale".
LE SCELTE DI BENITEZ - Il bomber argentino è stato l'ultimo a rientrare dal tour della nazionale. Ha saltato l'amichevole con l'Ecuador come d'accordo con il ct Martino e dunque deve soltanto smaltire il fuso orario. Difficilmente Benitez rinuncerà ad uno come lui. Il tecnico dovrà decidere il terzetto dei trequartisti: Callejon (dalla Spagna arrivano nuove indiscrezioni su un futuro all'Altetico Madrid) sembra sicuro di una maglia da titolare, così come De Guzman che potrebbe spuntarla su Mertens. Al centro ballottaggio tra Hamsik e Gabbiadini. Mancherà lo squalificato Inler, David Lopez è sicuro del posto, l'altro dubbio è tra Gargano e Jorginho. In difesa tocca a Maggio e Ghoulam sugli esterni con Albiol e Koulibaly al centro.
Il match di sabato aprirà un vero e proprio ciclo terribile. "Lo affronteremo con la solita mentalità. Siamo convinti della nostra forza: rispettiamo tutti ma non abbiamo paura di nessuno. Benitez? E' un allenatore di alto livello. Gestisce la rosa a disposizione e alterna tutti gli uomini della rosa. Higuain? E' un campione assoluto, ma anche un ragazzo eccezionale".
LE SCELTE DI BENITEZ - Il bomber argentino è stato l'ultimo a rientrare dal tour della nazionale. Ha saltato l'amichevole con l'Ecuador come d'accordo con il ct Martino e dunque deve soltanto smaltire il fuso orario. Difficilmente Benitez rinuncerà ad uno come lui. Il tecnico dovrà decidere il terzetto dei trequartisti: Callejon (dalla Spagna arrivano nuove indiscrezioni su un futuro all'Altetico Madrid) sembra sicuro di una maglia da titolare, così come De Guzman che potrebbe spuntarla su Mertens. Al centro ballottaggio tra Hamsik e Gabbiadini. Mancherà lo squalificato Inler, David Lopez è sicuro del posto, l'altro dubbio è tra Gargano e Jorginho. In difesa tocca a Maggio e Ghoulam sugli esterni con Albiol e Koulibaly al centro.
Milan, voci di agenzia: "Berlusconi ha venduto il 75% ai cinesi". Ma le parti smentiscono trattativa
Secondo Askanews la cessione sarebbe cosa fatta (a condizione che la figlia Barbara resti ad) per una cifra tra il miliardo e il miliardo e mezzo. Zong Qinghou, presidente della Hangzhou Wahaha Group, ha negato ogni contatto, smentito anche da fonti vicine all'ex premier: "Niente di vero"
MILANO – Silvio Berlusconi racconta in incontri riservati che la vendita del Milan ormai è cosa fatta. E' la rivelazione dell'agenzia Askanews (ex agenzia Asca) seconda la quale l'ex Cavaliere avrebbe rivelato martedì scorso in un incontro politico a Palazzo Grazioli che il 75% del club rossonero è già stato venduto a una cordata cinese. "Serve ancora qualche mese per limare i dettagli", avrebbe detto Berlusconi a una ventina di Comites, le figure previste dalla legge per rappresentare le comunità italiane all'estero.
AI CINESI CON BARBARA - Il presidente del Milan avrebbe anche aggiunto che la figlia Barbara conserverebbe il ruolo di ad e la valutazione data dai cinesi sarebbe addirittura di un miliardo e mezzo. "L'interesse dei cinesi sarebbe sostenuto con forza dallo stesso governo di Pechino con ruolo centrale nell'operazione del primo ministro", spiega Berlusconi da alcune settimane. Poco dopo è arrivata una smentita tramite l'Ansa da parte di fonti vicine a Berlusconi, secondo le quali "non esiste alcuna trattativa in merito". L'ipotesi messa periodicamente in circolazione - spiegano le stesse fonti - è priva di fondamento, frutto di fantasia e verrà smentita anche in futuro. Inoltre non sarebbe mai stata fatta una reale valutazione circa il valore della società calcistica.
DALLA TV ALLE BIBITE - In mattinata invece era stato il magnate cinese Zong Qinghou a smentire di essere interessato al Milan. "Non c'è stato alcun contatto. Non abbiamo intenzione di entrare nel mondo del calcio", ha scritto via social network, il proprietario di un'azienda di bevande. Stesso ramo imprenditoriale di Mister Pink, accostato al club rossonero il mese scorso. Anche in quel caso un sito rumeno (la fidanzata di Pink è una modella rumena) aveva dato per sicura la cessione della maggioranza del Milan.
SECONDO ROUND DOPO PASQUA - Di sicuro è vero che il governo cinese è interessato a entrare con forza nel calcio europeo. Lo ripetono anche fonti economiche con molti legami in Cina. E ormai le trattative per la cessione del Milan vanno avanti con "due diligence" già avviate per analizzare i conti nel dettaglio. Dopo Pasqua dovrebbe tornare in Italia il tailandese Bee Taechaubol, uno dei pretendenti più avanti nell'operazione. E la sua nazionalità non esclude contatti con la Cina. Il padre, imprenditore attivissimo nel settore immobiliare, ha ottimi contatti con la Exim Bank di Pechino, gigantesco istituto di credito di proprietà del governo cinese.
AI CINESI CON BARBARA - Il presidente del Milan avrebbe anche aggiunto che la figlia Barbara conserverebbe il ruolo di ad e la valutazione data dai cinesi sarebbe addirittura di un miliardo e mezzo. "L'interesse dei cinesi sarebbe sostenuto con forza dallo stesso governo di Pechino con ruolo centrale nell'operazione del primo ministro", spiega Berlusconi da alcune settimane. Poco dopo è arrivata una smentita tramite l'Ansa da parte di fonti vicine a Berlusconi, secondo le quali "non esiste alcuna trattativa in merito". L'ipotesi messa periodicamente in circolazione - spiegano le stesse fonti - è priva di fondamento, frutto di fantasia e verrà smentita anche in futuro. Inoltre non sarebbe mai stata fatta una reale valutazione circa il valore della società calcistica.
DALLA TV ALLE BIBITE - In mattinata invece era stato il magnate cinese Zong Qinghou a smentire di essere interessato al Milan. "Non c'è stato alcun contatto. Non abbiamo intenzione di entrare nel mondo del calcio", ha scritto via social network, il proprietario di un'azienda di bevande. Stesso ramo imprenditoriale di Mister Pink, accostato al club rossonero il mese scorso. Anche in quel caso un sito rumeno (la fidanzata di Pink è una modella rumena) aveva dato per sicura la cessione della maggioranza del Milan.
SECONDO ROUND DOPO PASQUA - Di sicuro è vero che il governo cinese è interessato a entrare con forza nel calcio europeo. Lo ripetono anche fonti economiche con molti legami in Cina. E ormai le trattative per la cessione del Milan vanno avanti con "due diligence" già avviate per analizzare i conti nel dettaglio. Dopo Pasqua dovrebbe tornare in Italia il tailandese Bee Taechaubol, uno dei pretendenti più avanti nell'operazione. E la sua nazionalità non esclude contatti con la Cina. Il padre, imprenditore attivissimo nel settore immobiliare, ha ottimi contatti con la Exim Bank di Pechino, gigantesco istituto di credito di proprietà del governo cinese.
Roma-Napoli, la lotta scudetto è un ricordo
Il campionato riparte sabato con la sfida tra le due squadre che venivano indicate come le principali rivali della Juventus per il titolo: entrambe però rispetto all'anno scorso sono più attardate, e gli azzurri sono stati superati anche da Lazio e Sampdoria. In pericolo la Champions: in tutti e due i club tira aria di rivoluzione
ROMA - Viene il sospetto che l'etichetta di anti-Juve non porti esattamente fortuna. Roma e Napoli, Napoli e Roma: le avversarie di sabato all'Olimpico(ore 12.30 alla ripresa del campionato dopo la sosta), attese da tutti come principali antagoniste dei campioni d'Italia, da settimane non fanno altro che leccarsi le ferite. Altro che scudetto, altro che sfida a Pogba e compagni: Totti e Higuain, dopo le speranze estive di colmare il gap con i bianconeri, sono rimaste imbrigliate in una lotta che potrebbe persino provarle del traguardo minimo, l'accesso alla prossima Champions League.
Un anno dopo 28 giornate di campionato fa giravano rispettivamente a -11 e -17 dalla Juventus. Oggi Roma e Napoli sono riuscite a peggiorare il loro score esattamente di 3 punti a testa: 14 lunghezze dai bianconeri per i giallorossi, addirittura 20 gli azzurri, superati persino da Lazio e Sampdoria. Per questo lo scontro diretto dell'Olimpico, sabato alle 12.30, rappresenta una sorta di dentro o fuori per la Champions, almeno per Garcia e Benitez. La Roma è incapace di infilare 2 vittorie di fila da quasi un girone fa: sono trascorse 17 giornate dal successo con l'Atalanta, che il 22 novembre seguiva quello sul Toro, bis mai più replicato tra campionato e coppe. Il Napoli nell'ultimo mese ha battuto solo la Dinamo Mosca, perdendo con Verona e Torino (4 pareggi). L'8 aprile avrà il ritorno delle semifinali di coppa Italia a cui il tecnico castigliano tiene tantissimo, prima la Roma, ultima porta per non dire addio alla Champions, condicio sine qua non per trattenere ancora Higuain. E forse anche l'allenatore.
A Roma invece l'aria di rivoluzione tira già fortissima: Pallotta si aspettava di competere per il titolo e, al di là delle parole spese durante la visita nella capitale, rischiare di perdere l'accesso diretto ai proventi della Champions lo irrita enormemente e a fine campionato minaccia di ridistribuire responsabilità e ruoli a Trigoria. In fondo la scorsa estate nessuno in Italia ha speso quanto la Roma: 23 milioni. Molti più del Napoli, che aveva chiuso il bilancio estivo in rosso per 6 o 7 milioni (dati transfermarkt), ma che a gennaio ha investito su Gabbiadini con l'idea di colmare il gap. Anche la Roma ha speso molto, tra Doumbia e Ibarbo: ma per entrambe i risultati non hanno pagato, almeno fino a oggi. Alla fine del mercato invernale infatti la distanza dai campioni d'Italia di Allegri era la metà di oggi: 7 punti i giallorossi, 11 gli azzurri. In mezzo gli uomini di Garcia hanno salutato entrambe le coppe, il Napoli invece è ancora in corsa, la strada l'ha persa in campionato scivolando lontano abbastanza da dimenticare quel secondo posto che a fine stagione vorrebbe dire ingresso diretto in Champions con bottino da 40 milioni di euro da mettere a bilancio. Il match dell'Olimpico, per entrambe, potrebbe essere l'ultima occasione per salvare la faccia. E non dire addio a un obiettivo che, a inizio stagione, appariva scontato o quasi.
Un anno dopo 28 giornate di campionato fa giravano rispettivamente a -11 e -17 dalla Juventus. Oggi Roma e Napoli sono riuscite a peggiorare il loro score esattamente di 3 punti a testa: 14 lunghezze dai bianconeri per i giallorossi, addirittura 20 gli azzurri, superati persino da Lazio e Sampdoria. Per questo lo scontro diretto dell'Olimpico, sabato alle 12.30, rappresenta una sorta di dentro o fuori per la Champions, almeno per Garcia e Benitez. La Roma è incapace di infilare 2 vittorie di fila da quasi un girone fa: sono trascorse 17 giornate dal successo con l'Atalanta, che il 22 novembre seguiva quello sul Toro, bis mai più replicato tra campionato e coppe. Il Napoli nell'ultimo mese ha battuto solo la Dinamo Mosca, perdendo con Verona e Torino (4 pareggi). L'8 aprile avrà il ritorno delle semifinali di coppa Italia a cui il tecnico castigliano tiene tantissimo, prima la Roma, ultima porta per non dire addio alla Champions, condicio sine qua non per trattenere ancora Higuain. E forse anche l'allenatore.
A Roma invece l'aria di rivoluzione tira già fortissima: Pallotta si aspettava di competere per il titolo e, al di là delle parole spese durante la visita nella capitale, rischiare di perdere l'accesso diretto ai proventi della Champions lo irrita enormemente e a fine campionato minaccia di ridistribuire responsabilità e ruoli a Trigoria. In fondo la scorsa estate nessuno in Italia ha speso quanto la Roma: 23 milioni. Molti più del Napoli, che aveva chiuso il bilancio estivo in rosso per 6 o 7 milioni (dati transfermarkt), ma che a gennaio ha investito su Gabbiadini con l'idea di colmare il gap. Anche la Roma ha speso molto, tra Doumbia e Ibarbo: ma per entrambe i risultati non hanno pagato, almeno fino a oggi. Alla fine del mercato invernale infatti la distanza dai campioni d'Italia di Allegri era la metà di oggi: 7 punti i giallorossi, 11 gli azzurri. In mezzo gli uomini di Garcia hanno salutato entrambe le coppe, il Napoli invece è ancora in corsa, la strada l'ha persa in campionato scivolando lontano abbastanza da dimenticare quel secondo posto che a fine stagione vorrebbe dire ingresso diretto in Champions con bottino da 40 milioni di euro da mettere a bilancio. Il match dell'Olimpico, per entrambe, potrebbe essere l'ultima occasione per salvare la faccia. E non dire addio a un obiettivo che, a inizio stagione, appariva scontato o quasi.
04.04 | Roma - Napoli | 0 - 0 | 12:30 |
04.04 | Verona - Cesena | 0 - 0 | 15:00 |
04.04 | Sassuolo - Chievo | 0 - 0 | 15:00 |
04.04 | Palermo - Milan | 0 - 0 | 15:00 |
04.04 | Inter - Parma | 0 - 0 | 15:00 |
04.04 | Genoa - Udinese | 0 - 0 | 15:00 |
04.04 | Cagliari - Lazio | 0 - 0 | 15:00 |
04.04 | Atalanta - Torino | 0 - 0 | 15:00 |
04.04 | Fiorentina - Sampdoria | 0 - 0 | 18:30 |
04.04 | Juventus - Empoli | 0 - 0 | 21:00 |
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