domingo, 31 de maio de 2015

Napoli-Lazio 2-4: Pioli ai preliminari di Champions, Benitez chiude quinto

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I biancocelesti si aggiudicano uno scontro diretto pieno di colpi di scena: Higuain segna la doppietta che vale la rimonta da 0-2, poi fallisce il rigore del sorpasso e nel finale Onazi e Klose spengono le speranze degli azzurri

Il terzo posto che vale la Champions è della Lazio. Che passa per 4-2 al San Paolo in un partita incredibile. Il doppio vantaggio dei romani nel primo tempo con Parolo e Candreva viene neutralizzato dall’uno-due di Higuain nella ripresa. Poi, però, l’argentino sciupa un rigore e la Lazio colpisce nel finale con Onazi e Klose. Una sconfitta che fa perdere al Napoli il tram per la Champions e lo spinge al quinto posto, complice la vittoria della Fiorentina. La squadra di Benitez ha giocato col lutto al braccio ed è stato ricordato con un minuto di raccoglimento Bruno Pesaola, che scelse di vivere a Napoli dopo aver onorato la casa azzurra sul campo e in panchina.
DOPPIO COLPO LAZIALE — Nel Napoli, squalificato Britos, entra Koulibaly in difesa. In mediana Inler rileva Gargano. A ridosso di Higuain c’è Hamsik con Mertens smistato a sinistra. Nella Lazio Pioli passa al 3-4-3, già sperimentato nella finale di Coppa Italia contro la Juventus. Spazio a Mauricio nella retroguardia. A metà campo, out Biglia, torna Cataldi dal primo minuto. In avanti, Djordjevic rileva Klose e si ripropone da titolare dopo quattro mesi (l’ultima volta proprio contro il Napoli il 18 gennaio nella sfida d’andata). Partita subito molto combattiva in un clima di grande tensione. Al 12’ il primo vero pericolo creato dal Napoli: Higuain porta via il pallone a Lulic, si accentra e conclude: Marchetti si salva in due tempi.

Squadre attentissime a non sguarnire varchi. In fase di copertura la difesa della Lazio passa spesso a 5 elementi: arretrano Basta e Lulic. Al 23’ altro assalto del Napoli: Lopez calcia alto. L’occasionissima arriva comunque un minuto dopo: Callejon sbuca davanti a Marchetti ma tira incredibilmente di un soffio a lato. Il Napoli preme, la Lazio cerca di affilare le ripartenze. E al 33’ un fraseggio prolungato innesca il sinistro vincente di Parolo dai venti metri che viene anche deviato da Inler. Il decimo gol del centrocampista di Pioli gela il San Paolo. Trova sicurezza la Lazio dopo un avvio pieno di apprensioni. Al 38’ il Napoli rischia su una combinazione Candreva-Anderson. E al 45’ arriva il raddoppio dei biancocelesti: Lucic lancia in profondità Candreva che spunta dinanzi a Andujar e dai limiti dell’area lo infila. Fischi sulla formazione di Benitez. A segno i due giocatori appena riconvocati in Nazionale, insieme con Marchetti, da Antonio Conte.


VANA RISCOSSA — Il Napoli ha difficoltà a ricompattarsi anche dopo l’intervallo. All'8' Benitez dà un’impronta più offensiva: dentro Gabbiadini che rileva Inler mentre Hamsik arretra. E al 10’ Higuain segna capitalizzando un traversone di Callejon dalla destra riaprendo la partita. Il San Paolo ruggisce. Al 12’ De Vrij salva sulla linea su tiro di Mertens, al 13’ è Marchetti ad opporsi a Callejon. La partita si infiamma. L’area della Lazio diventa una bolgia. Al 18’ romani in dieci: espulso Parolo per il secondo giallo (fallaccio su Lopez sulla trequarti). Un minuto dopo il pareggio, ancora con Higuain servito da Mertens dopo che Koulibaly aveva portato via il pallone ad Anderson. Nono gol dell’argentino alla Lazio. Il momento dei biancocelesti è tutto nelle lacrime di Anderson che viene sostituito con Ledesma. Anche il Napoli perde un uomo: al 25’ espulso Ghoulam alla seconda ammonizione (brutto fallo su Ledesma). Al 30’ nuovo colpo di scena: Lulic atterra Maggio, rigore per il Napoli tra molti dubbi. Ma Higuain dal dischetto calcia alto. Il San Paolo fa sentire la sua rabbia. Entrano Insigne, Klose e soprattutto Onazi. Che, due minuti dopo il suo ingresso, al 40’ si infila nel varco giusto su un disimpegno sbagliato di Maggio e trafigge Andujar. È il gol che dà alla Lazio la vittoria, poi arrotondata dal colpo di testa di Klose al 47’, e soprattutto il biglietto della Champions tanto sognato.



Roma-Palermo 1-2, Totti non basta: Vazquez e Belotti firmano il colpaccio



Tante riserve per i giallorossi, beffati nel finale per un erroraccio di Astori: festa per Iachini, alla 100esima panchina in serie A e Balzaretti, che mancava dal 10 novembre 2013


La 100esima in Serie A di Beppe Iachini non poteva aveve un epilogo più dolce: nell'ultima azione del match Belotti sbuca dietro Astori e fa 2-1 per il Palermo, giusto premio per un match meglio condotto dalla squadra rosanero. La Roma si era accesa solo nei minuti finali: per dire: il momentaneo pareggio di Totti, al 40' della ripresa, era anche il primo tiro nello specchio della porta da parte della Roma. Ci ha messo più voglia il Palermo. Lo dimostra soprattutto il primo tempo.
VANTAGGIO MERITATO — Il rigore con cui la squadra di Iachini va avanti è contestato dalla squadra di Garcia, per l'arbitro Nasca in ogni caso il tiro di Chocev sbatte sul braccio di Spolli e non sulla testa dell'argentino: Vazquez spiazza Skoruspki. E vantaggio meritato perché il Palermo era andanto vicino al gol già al 20', con un colpo di testa di Maresca sul quale Skoruspki era stato costretto a un grande intervento. E ancora: Vazquez al 19' e Jajalo al 29' con due conclusioni da fuori area avevano impensierito la Roma, che in tutto il primo tempo ha costruito una sola vera occasione, al 12', con un sinistro di Totti respinto in maniera dubbia da Gonzalez. Nel secondo tempo al 17' Vazquez illumina con un'apertura per Quaison: destro largo. Ma l'occasione più grande capita sui piedi di Belotti, che al 25' cicca clamorosamente la semplice deviazione su cross di Della Rocca. Al 28' ancora Palermo: Vazquez prova la magia su angolo, palo esterno.POCA ROMA — La Roma fatica a costruire: ogni tanto si accende Florenzi, Garcia ci prova pure buttando dentro Iturbe. Ma il pareggio lo firma Totti: minuto 40', palla in profondità di Naiggolan per Totti che beffa in uscita Sorrentino, per la rete stagionale numero 10 e la numero 299 in carriera del capitano romanista. Qui la partita all'improvviso si accende: al 44' è ancora Roma, con un cross di Balzaretti (mancava in campo dal 10 novembre 2013) per la testa di Pjanic: fuori. E al 47' è ancora il bosniaco con un destro del limite a impensierire Sorrentino. Ma non è finita: cross di Vazquez, tiro al volo di Belotti di poco a lato. È il preludio al gol finale di Belotti, sul filo del fuorigioco, dopo due rigori reclamati dalla Roma per altrettanti falli di mano nell'area rosanero.

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